L'angolo dei film: Intrigo internazionale
venerdì, ottobre 11, 2024 "Ho sempre voluto girare un inseguimento sul Monte Rushmore."
Questa frase di Alfred Hitchcock non solo anticipa uno dei momenti più iconici di Intrigo internazionale, ma rappresenta anche la determinazione del regista a spingere sempre oltre i limiti del cinema. Eppure, devo ammettere che per molto tempo ho esitato a vedere questo film. Ero convinta che si trattasse di un thriller politico, e quel genere non ha mai fatto per me. Sono sempre stata più attratta dagli Hitchcock "più tranquilli", come Il Delitto perfetto (di cui ho parlato qui) o Nodo alla gola (il mio articolo lo trovate qui, film che si giocano tutto in spazi ristretti, con tensioni psicologiche ben calibrate e dialoghi intensi.
Ma Intrigo internazionale mi ha sorpreso. Non solo perché Cary Grant, con il suo fascino intramontabile, cattura sempre l'attenzione, ma anche per la trama complessa e avvincente che tiene incollati allo schermo fino alla fine. C'è un equilibrio perfetto tra l’azione e i momenti più intimi, tra la tensione e quell’ironia sottile che solo Hitchcock sapeva inserire nei suoi film. E come in ogni suo lavoro, i dettagli sono curati fino all'estremo, dalla regia agli oggetti di scena, dai costumi ai dialoghi.
Guardando Intrigo internazionale, ho capito quanto fosse sbagliata la mia idea iniziale. Questo film non è solo un classico del genere spionistico, ma è un capolavoro di regia e costruzione narrativa, un film che gioca con lo spettatore, proprio come Hitchcock amava fare. Dietro ogni inquadratura c’è un piano preciso, e ogni scena è una piccola lezione di cinema.
È un film del 1959 (il titolo originale è North by Nortwest) ed è diretto da Alfred Hitchcock con protagonisti Cary Grant e Eva Marie Saint
Trailer originale:
La trama in breve: Roger Thornhill, un pubblicitario di New York, viene scambiato per una spia internazionale e finisce coinvolto in una pericolosa rete di intrighi. Inseguito da criminali e autorità, viaggia per il Paese cercando di scoprire chi lo ha incastrato. Durante la fuga incontra la misteriosa Eve Kendall, ma non sa se può fidarsi di lei. In un crescendo di tensione e colpi di scena, Roger lotta per dimostrare la sua innocenza e sfuggire ai suoi inseguitori.
Alcune scene del film |
Foto promozionali |
Quando il suo ultimo film, La donna che visse due volte, non raggiunge il successo sperato al botteghino, Hitchcock cerca di trasformare la delusione in qualcosa di costruttivo, dedicandosi a due nuovi progetti. Da un lato, continua a entrare nelle case degli americani con il suo show televisivo di successo, "Alfred Hitchcock Presenta"; dall'altro, accetta di dirigere per la MGM l'adattamento del romanzo The Wreck of the Mary Deare.
Nel frattempo, la vita personale di Hitchcock viene sconvolta: sua moglie Alma riceve una diagnosi di tumore. Hitchcock, profondamente scosso, continua a lavorare per tenere la mente occupata, ma ogni giorno si reca in ospedale per farle visita, combattendo con la paura di perderla. Il 14 aprile 1959, Alma prende una decisione coraggiosa e si sottopone a un intervento chirurgico sperimentale (l’operazione si rivela un successo e Alma vivrà fino al 1982).
Da qualche anno, Alfred Hitchcock ha un’idea che lo affascina particolarmente, un progetto che lui stesso chiama "L'uomo sul naso di Lincoln". Nel 1951, il giornalista Otis L. Guernsey Jr. gli racconta la storia di un’operazione segreta durante la Seconda Guerra Mondiale, Operation Mincemeat, in cui i servizi segreti britannici utilizzarono il cadavere di un uomo sconosciuto, corredato da documenti falsi, per ingannare i nazisti, facendogli credere che gli Alleati avrebbero invaso la Sardegna e la Grecia, mentre l’attacco vero era destinato alla Sicilia. Hitchcock, colpito dal tema dell’inganno e dello scambio di identità, vede in questa storia il potenziale per un film spettacolare, che includa un omicidio alle Nazioni Unite, un inseguimento attraverso l’America e un climax mozzafiato sul Monte Rushmore. Decide quindi di acquistare i diritti da Guernsey per 10.000 dollari.
Quando Lehman è sul punto di cessare la collaborazione con Hitchcock perché arenato sul progetto The Wreck of the Mary Deare, il regista gli parla di questa sua nuova idea.
In un primo momento Hitchcock e Lehman evitano di rivelare alla MGM i loro reali piani, facendo credere allo studio di essere impegnati contemporaneamente su due progetti. Uno di questi è una storia di "spionaggio e controspionaggio negli Stati Uniti", ambientata in luoghi come New York, Chicago e il Monte Rushmore. I dirigenti della MGM, convinti che Hitchcock stia semplicemente prendendo tempo per tornare a lavorare su The Wreck of the Mary Deare, non si accorgono subito del cambiamento di rotta. Col tempo, però, diventa evidente che Hitchcock non ha più intenzione di portare avanti quel progetto. Alla fine, il film sulla Mary Deare viene assegnato al regista Michael Anderson, liberando così Hitchcock per dedicarsi completamente a Intrigo internazionale.
Lehman si mette subito all’opera, e in pochissimo tempo scrive le prime 65 pagine della sceneggiatura, che invia a Hitchcock. La risposta del regista è entusiasta:
"Mio caro Ernie... Permettimi di dirti quanto ho apprezzato queste sessantacinque pagine. Le ho trovate eccellenti e davvero divertenti. Hai fatto un ottimo lavoro... Con affetto, Hitch."
Nonostante questo ottimo inizio, Lehman si blocca verso la fine, quando si trova in difficoltà nel portare la storia verso il climax sul Monte Rushmore. È Hitchcock a sbloccare la situazione, suggerendo che Eve Kendall debba sparare a Roger Thornhill per dimostrare la sua lealtà a Vandamm. Questo suggerimento permette a Lehman di superare il blocco e concludere la sceneggiatura in modo soddisfacente.
Durante lo sviluppo, Hitchcock, come suo solito, lavora attentamente sugli storyboard, visualizzando nei minimi dettagli ogni scena del film. Ogni inquadratura viene pianificata con estrema precisione, come parte di un puzzle complesso che solo lui è in grado di vedere nella sua interezza.
Il titolo provvisorio del film è In a Northwesterly Direction, in riferimento alla direzione geografica seguita dai protagonisti, da New York fino al Monte Rushmore. Successivamente, Kenneth MacKenna, capo dell'ufficio sceneggiature della MGM, suggerisce di cambiare il titolo in North by Northwest. Questo titolo sembra indicare una direzione inesistente sulla bussola, richiamando la celebre frase di Amleto: "Io sono pazzo solo quando spira il vento nord-nord-ovest". Proprio come Amleto, anche Roger Thornhill sembra perso e sopraffatto dagli eventi, ma sotto la superficie conserva una lucidità nascosta che gli permette di affrontare ogni pericolo.
Per il ruolo del protagonista, Hitchcock ha le idee chiarissime. A Hollywood c’è solo un attore con un fascino naturale e la capacità di bilanciare momenti di tensione con leggerezza: Cary Grant. Nessun altro, secondo il regista, può incarnare meglio Roger Thornhill, l’uomo elegante e disinvolto che si ritrova catapultato in una spirale di eventi fuori dal suo controllo.
C’è però un altro attore che crede di meritare questa parte: James Stewart. Dopo aver parlato con Hitchcock del progetto, Stewart, che ha già collaborato con il regista in quattro film, è convinto di essere il candidato perfetto per il ruolo. Hitchcock, però, non lo vede adatto. Nonostante la loro amicizia e la stima reciproca, Hitchcock ritiene che Stewart non abbia il fascino necessario per dare vita a Thornhill. In più, lo considera in parte responsabile dell’insuccesso commerciale de La donna che visse due volte, pensando che agli occhi del pubblico Stewart sembri ormai troppo maturo per interpretare questo tipo di ruoli.
Per evitare di rifiutare apertamente il suo amico, Hitchcock decide di posticipare l'inizio delle riprese. Aspetta che Stewart si impegni con la Columbia Pictures per il film Una strega in paradiso, costringendolo così a rinunciare al ruolo di Thornhill. Una volta libero dalla concorrenza di Stewart, Hitchcock può finalmente affidare la parte a Cary Grant, come aveva sempre desiderato.
Grant accetta con entusiasmo e negozia un contratto estremamente favorevole: oltre ai 450.000 dollari di compenso base, ottiene una percentuale sui profitti del film e un extra di 5.000 dollari al giorno per ogni giorno di riprese che superi le sette settimane previste.
La MGM cerca di imporre come protagonista una star della sua scuderia: l’attrice e ballerina Cyd Charisse, famosa per la sua eleganza e presenza scenica. Cary Grant, invece, reduce dalle riprese di Un marito per Cinzia, propone Sophia Loren, con cui ha recentemente lavorato e per cui nutre un forte interesse. Ma Hitchcock, come sempre, sorprende tutti.
Il regista sceglie Eva Marie Saint, che ha da poco interpretato un ruolo molto diverso in L’albero della vita accanto a Montgomery Clift, dove vestiva i panni di un personaggio innocente. Per di più, Saint ha da poco partorito, il che rende la sua selezione per il ruolo di una sofisticata spia ancora più inaspettata. Molti a Hollywood sono scettici: Saint viene spesso definita con l’espressione americana "plain Jane", traducibile come "Jane la semplice", e la sua immagine non sembra corrispondere a quella della femme fatale. Ma Hitchcock non ha dubbi: sente di aver trovato l'attrice giusta per incarnare la bionda misteriosa che ha in mente.
In una delle mie scene preferite del film Nodo alla gola, quella del dialogo sul cinema, Hitchcock fa dire ai suoi personaggi che il cattivo perfetto sarebbe James Mason. Ci sono voluti solo 11 anni, ma alla fine Hitchcock è finalmente pronto a includerlo in un suo film. James Mason, attore inglese che debutta a Hollywood nel 1949 con Presi nella morsa, si afferma rapidamente interpretando personaggi dal fascino ambiguo, grazie al suo bell’aspetto e alla voce profondamente minacciosa.
In Intrigo internazionale, Mason dà vita a Phillip Vandamm, un villain raffinato e calcolatore, che esercita il suo potere con calma e controllo. Con la sua eleganza e una freddezza che incute timore, Vandamm rappresenta un antagonista diverso, sofisticato ma spietato. La sua interpretazione rende Vandamm una figura minacciosa, capace di manipolare senza mai perdere la sua compostezza.
Per il ruolo di Leonard, il braccio destro di Vandamm, Hitchcock sceglie Martin Landau, un giovane attore che nota a Broadway nello spettacolo Nel mezzo della notte, accanto a Edward G. Robinson. Landau, unico altro studente ammesso all'Actors Studio di Lee Strasberg nel 1955 (l’altro è Steve McQueen), si sta già affermando come uno degli attori più promettenti della sua generazione.
Nonostante il personaggio interpretato nello spettacolo fosse molto diverso da Leonard — un uomo macho e un po’ sciocco — Hitchcock è convinto che Landau abbia la versatilità necessaria per il ruolo. Landau, con la benedizione di Hitchcock, decide di caratterizzare Leonard come un personaggio gay. "La mia logica", racconterà l’attore, "è che Leonard voleva sbarazzarsi di Eve Marie Saint con così tanta determinazione che doveva essere innamorato del suo capo, Vandamm." Questa scelta aggiunge una nuova dimensione al personaggio, creando una sottile rivalità tra Leonard ed Eve, che si percepisce nel modo in cui Leonard cerca di escluderla dai piani e minare la sua posizione accanto a Vandamm.
Dopo Intrigo internazionale, Landau continua a lavorare nello spettacolo. Nel 1963 interpreta Rufio in Cleopatra, e negli anni '60 e '70 diventa ancora più celebre grazie alle serie TV di culto Mission Impossible e Spazio 1999.
Sebbene la Landis abbia solo sette anni più di Grant, riesce a creare un personaggio ironico e affettuoso. La sua Clara Thornhill, scettica e incredula di fronte alle folli avventure del figlio, dona al film momenti di brillante umorismo, stemperando la tensione. Con la sua verve naturale e il tempismo comico perfetto, Landis trasforma Clara in una figura memorabile, divertente e autorevole al tempo stesso.
Le riprese di Intrigo internazionale iniziano nell'agosto del 1958 a New York, con le prime scene girate all'esterno del famoso Plaza Hotel. Hitchcock, che ha sempre avuto un rapporto complicato con le forze dell'ordine — fin da quando, da bambino, il padre lo fece chiudere in una cella per pochi minuti come punizione — si scontra con problemi logistici durante queste riprese. A causa della mancanza di coordinamento con la polizia, la sicurezza sul set viene compromessa, specialmente durante la scena affollata davanti al Plaza, creando non pochi disagi.
Le riprese si spostano poi a Long Island, nella Contea di Nassau, presso l'Old Westbury Gardens, l'ex tenuta dell'uomo d'affari John Shaffer Phipps. Se questa villa vi sembra familiare, avete ragione: è la casa del padre di Oliver in Love Story (1970) e compare anche nel suo sequel, Oliver's Story (1978), oltre che in diversi altri film. Questa location è stata utilizzata per rappresentare la sontuosa villa di Phillip Vandamm nel film.
Hitchcock deve affrontare un problema quando si tratta della scena al Palazzo delle Nazioni Unite, perché non è consentito filmare all'interno. L'espediente usato è filmare l’arrivo di Cary Grant davanti al Palazzo dall'altra parte della strada, utilizzando una cinepresa nascosta in un furgone di un’impresa di pulizie. Per riprodurre gli interni del palazzo, Hitchcock assume un fotografo per catturare clandestinamente immagini dettagliate, che serviranno a ricreare gli ambienti come set in studio e trasparenze di sfondo. La tecnica del matte painting, una tradizione usata fin dai tempi di Via col vento, viene impiegata per realizzare parte degli sfondi dipinti, come l'inquadratura dall'alto dell'atrio del Palazzo e le scene in cui Roger Thornhill fugge dopo l'assassinio.
Durante queste riprese, Cary Grant, confuso dalla complessità della trama, confessa a Hitchcock di non capire molto della storia. Il regista, divertito, gli risponde che questo è un buon segno, perché significa che il film sta venendo bene. Inoltre, Hitchcock consiglia a Eva Marie Saint di abbassare la voce, evitare di gesticolare troppo e di guardare Cary Grant dritto negli occhi per ottenere una performance più intima e controllata.
Una delle scene più iconiche del film è il bacio sul treno tra Roger Thornhill e Eve Kendall. Hitchcock, che solitamente fa girare la cinepresa intorno agli amanti per intensificare la scena, in questo caso, a causa dello spazio limitato dello scompartimento, fa girare gli attori intorno alla telecamera, ottenendo lo stesso effetto di intimità.
Dopo New York, la produzione si trasferisce in treno a Chicago per girare alla stazione di LaSalle Street, all'Omni Ambassador Hotel e al Midway Airport. Contemporaneamente, il produttore Herbert Coleman inizia a cercare una location adatta per la famosa scena dell'attacco aereo, esplorando l'area intorno all'Indiana e all'Iowa, ma senza successo. Alla fine, Coleman individua un'autostrada desolata vicino alla San Joaquin Valley, in California, che risponde perfettamente alle esigenze di Hitchcock.
Questa scena è una delle più memorabili del film, e Hitchcock sovverte volutamente i cliché delle scene di agguato: invece di una notte buia e piovosa con una macchina che si avvicina alla vittima, decide di ambientare l'azione in pieno giorno, in una pianura deserta, senza musica e senza ombre. Per girare la scena, legano quattro cavi a una gru per mantenerla stabile durante le riprese. Sebbene fosse ottobre, il caldo era intenso e, in una rara occasione, Hitchcock indossa una camicia a maniche corte sul set.
Le riprese durano tre giorni. La troupe filma un vero aereo che precipita in picchiata in un canale di scolo. In seguito, Cary Grant viene ripreso in un teatro di posa mentre salta in un finto canale di scolo, con il filmato dell'aereo proiettato alle sue spalle. La scena, che dura sette minuti senza dialoghi, rompe la classica regola del punto di vista. Hitchcock passa da una soggettiva, che segue Roger Thornhill, a un'inquadratura oggettiva, mostrando l’aereo avvicinarsi, preparando così lo spettatore alla minaccia prima che il velivolo si abbassi per attaccare. Questa scelta aumenta la tensione e rende la sequenza molto più efficace, distinguendola dalla tipica scena di agguato notturno.
Il Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti non concede il permesso per girare scene di violenza sul monumento nazionale del Monte Rushmore, costringendo Hitchcock a ricreare le sequenze in studio. Questo divieto, però, genera una grande pubblicità per il film. Un giornalista, in tono ironico, commenta che Hitchcock "farebbe meglio a tornarsene in Inghilterra e far scorrazzare i suoi attori sulla faccia della Regina."
La sequenza del Monte Rushmore che vediamo nel film è stata realizzata negli studi MGM con una struttura alta 9 metri e larga 45 con porzioni delle pareti rocciose realizzate in gommapiuma. Durante le riprese, Eva Marie Saint scivola e si ferisce, ma Hitchcock decide di mantenere la scena nel film per il suo realismo.
La casa di Vandamm in Intrigo internazionale è stata progettata da Robert Boyle ispirandosi allo stile dell'architetto americano Frank Lloyd Wright, in particolare alla celebre Fallingwater. Sebbene sembri una villa reale, la struttura non è mai stata costruita. Gli interni furono girati in un set realizzato agli studi MGM, mentre gli esterni utilizzarono matte paintings creati da Matthew Yuricich. Per le riprese lontane, Hitchcock ha rivelato a Truffaut di aver usato un modellino in miniatura della casa di Wright. La casa, con la sua architettura moderna e l'uso di materiali come pietra, legno e vetro, riflette il principio di Wright di integrare l'architettura con la natura circostante. Boyle e Hitchcock hanno volutamente ricreato un'architettura che richiamasse la sensazione di movimento fisico, tipico delle opere di Wright, creando un effetto di compressione e apertura che si percepisce anche nel film.
Il bosco che circonda la villa è stato ricreato in studio, trapiantando pini ponderosa per simulare l'ambiente naturale. Nonostante la MGM volesse tagliare la scena tra i due innamorati che si svolge qui, Hitchcock riesce a mantenerla grazie a una clausola nel suo contratto, che gli garantisce il controllo artistico totale sul film.
I Costumi
Gli abiti giocano un ruolo fondamentale nel definire il fascino e la personalità dei protagonisti. La MGM incarica la loro capo costumista Helen Rose di realizzare gli abiti per Eva Marie Saint, ma Hitchcock non è soddisfatto del risultato. Considera di coinvolgere Edith Head, ma decide infine di gestire la questione personalmente, portando Eva Marie Saint a fare shopping nel lussuoso Bergdorf Goodman di New York. Gli abiti che il personaggio di Eve Kendall indossa sono il frutto di questa selezione personale.
Uno degli abiti più memorabili è il vestito di seta nera con motivi floreali rossi, caratterizzato da una scollatura che cade quasi fuori dalle spalle e una schiena scoperta. L’anello e la collana di Eve riprendono il rosso delle rose sull’abito, dimostrando l’attenzione di Hitchcock ai dettagli.
Nella scena finale Eve indossa un completo di lana arancione con un dettaglio particolarissimo che vi confesso di non aver mai visto prima: un foulard cucito direttamente nel collo dell’abito. Sopra indossa una giacca dello stesso colore e una stola di lana a quadri. Questo look sottolinea la sua raffinatezza e allo stesso tempo la forza del personaggio, pronta a combattere per la sua vita.
Hitchcock ha spesso vestito le sue protagoniste con il verde, basta pensare a Gli uccelli, La finestra sul cortile, Marnie. Ho trovato la foto di un abito che avrebbe dovuto indossare Eve nella scena del treno, ma alla fine non è stato utilizzato. Avete già capito di che colore era? Ovviamente verde!
Cary Grant, nel ruolo di Roger Thornhill, è impeccabile nel suo completo grigio in lana pettinata, realizzato da Kilgour, storica sartoria di Savile Row. Grant, noto per utilizzare il suo guardaroba personale nei film, porta questo stile al massimo livello in Intrigo internazionale. Hitchcock sottolinea: "Non stai solo interpretando un personaggio, ma anche la personalità di Cary Grant". Il completo è progettato nei minimi dettagli per creare una silhouette snella, camicia impeccabile con gemelli, cravatta grigia, con calze grigie abbinate e l’assenza di cintura per accentuare l’eleganza. Le scarpe Derby marrone cioccolato aggiungono un contrasto raffinato, mentre gli occhiali da sole in tartaruga arancione con lenti verdi, sebbene insoliti, conferiscono un tocco di modernità senza tempo.
Per quanto riguarda le acconciature, Hitchcock si affida a Sydney Guilaroff, leggendario parrucchiere di Hollywood, che inventa l'iconica acconciatura di Eve. (Di lui vi parlerò presto perché ha una storia interessantissima: è l’autore del celebre caschetto di Louise Brooks, ha tinto di rosso i capelli di Lucille Ball e tagliato la frangetta a Claudette Colbert, oltre ad aver creato acconciature per innumerevoli film). Guilaroff, con la sua maestria, crea per Eva Marie Saint un look sofisticato e seducente, perfettamente in linea con il mistero che avvolge il suo personaggio. La combinazione di costumi e acconciature non solo esalta la bellezza degli attori, ma diventa parte integrante della narrazione visiva del film, amplificando tensione ed eleganza.
In Intrigo internazionale, Alfred Hitchcock appare brevemente subito dopo i titoli di testa, mentre tenta di salire su un autobus, ma la porta gli si chiude in faccia, in una scena ironica. Hitchcock ha sempre collocato i suoi cameo nella prima parte dei film perché sapeva che questo gioco tra lui e gli spettatori poteva distrarli dal resto della storia. Così, una volta trovato il cameo, il pubblico poteva rilassarsi e godersi la trama senza aspettare ulteriori sorprese. È un piccolo tocco che rende ogni suo film ancora più personale e memorabile.
La colonna sonora
A realizzare le musiche di Intrigo internazionale è Bernard Herrmann, alla sua quinta collaborazione con Hitchcock dopo La congiura degli innocenti, L'uomo che sapeva troppo, Il ladro e La donna che visse due volte. Per questo film, la MGM aveva inizialmente richiesto una partitura con influenze jazz, stile Gershwin, ma Herrmann decide di seguire una strada diversa, utilizzando ritmi sudamericani alternati tra 3/4 e 6/8, che conferiscono alla musica un'energia vivace e dinamica, perfettamente in sintonia con il ritmo incalzante del film.
Herrmann usa solo tre temi principali. Il primo è il tema d'azione, che si sente già durante i titoli di testa e accompagna le scene più frenetiche. Poi c’è il tema d'amore, dolce e romantico, che sottolinea la relazione tra Roger Thornhill ed Eve Kendall. Infine, c’è un tema di suspense, breve e inquietante, che appare nei momenti più tesi, spesso suonato dai bassi e dagli ottoni.
Uno degli elementi più interessanti della colonna sonora è la capacità di Herrmann di sapere quando non usare la musica. Nella celebre scena in cui Cary Grant viene inseguito da un aereo in una pianura deserta, non c’è musica. Questo silenzio, interrotto solo dal rombo dell'aereo, aumenta la tensione. La colonna sonora entra solo alla fine, quando l'aereo esplode, e l’orchestra esplode con esso, amplificando l'impatto emotivo della scena.
Nella scena in cui Roger si chiude in bagno per fingere di fare la doccia, fischietta Singin in the rain. L'ho adorato!!
I Titoli di testa
L'inizio del film è quasi un capolavoro a sè stante, e porta la firma del leggendario Saul Bass, uno dei più grandi grafici e designer del cinema. Hitchcock decide di affidarsi a lui per creare un'introduzione visiva in grado di catturare subito l'attenzione del pubblico. Il risultato è una sequenza che, per la prima volta, utilizza la tipografia cinetica, ovvero testi che si muovono dinamicamente sullo schermo.
La grafica dei titoli è semplice ma potentissima: linee rette verdi che si incrociano su uno sfondo neutro, mentre i nomi degli attori e della troupe appaiono e scompaiono da diverse direzioni, in sincronia con la colonna sonora vibrante di Bernard Herrmann. Queste linee si rivelano presto essere le finestre di un grattacielo, collegando visivamente l’introduzione all’ambiente urbano di New York, dove ha inizio la storia.
I titoli di testa riflettono perfettamente la natura del film: dinamismo, tensione e precisione. La scelta di usare una grafica astratta e minimalista, con l'accompagnamento del ritmico e incalzante tema musicale di Herrmann, dà immediatamente allo spettatore l'impressione di trovarsi di fronte a un thriller sofisticato e coinvolgente.
La Censura
Hitchcock si trova a dover fare i conti con il Codice di Produzione, la rigida censura che regolamenta i contenuti dei film di Hollywood. Durante il montaggio di Intrigo internazionale, l’ultima scena del film — in cui Roger Thornhill tira Eve Kendall nel letto del vagone del treno — viene contestata dagli ufficiali del Codice. Anche la battuta di Eve, "I never make love on an empty stomach", viene considerata troppo esplicita.
Per evitare problemi, Hitchcock acconsente a ridoppiare la battuta con un più innocuo "I never discuss love..." (dal labiale però si vede la battuta originale) e modifica la scena finale per far capire che Thornhill e Kendall sono ora sposati.
Ma Hitchcock, noto per la sua abilità nel giocare con i limiti imposti, non si lascia scoraggiare. Riesce infatti a inserire un’ironia sottile con la famosa scena del treno che entra in un tunnel, una chiara allusione sessuale. Questa scena, che pare non fosse prevista nello script originale, non viene sottoposta per l’approvazione agli ufficiali del Codice, regalando così al pubblico un ultimo colpo di scena velato ma pungente. Lui stesso lo definirà «il finale più impertinente che abbia mai girato».
Foto sul set |
Le riprese terminano il 16 dicembre 1958, dopo 78 giorni di lavoro intenso. Il film viene presentato in anteprima il 1º luglio 1959 al United Artists Theatre di Chicago, ricevendo subito un'accoglienza calorosa. Ad agosto, il film arriva a New York, con una spettacolare programmazione di sette settimane al Radio City Music Hall, segno del grande interesse che aveva già suscitato.
Nonostante il successo di pubblico e critica, agli Oscar del 1960 Intrigo internazionale ottiene tre candidature senza vincere: Migliore sceneggiatura originale, Migliore scenografia e Miglior montaggio. Tuttavia, Cary Grant si porta a casa un importante riconoscimento internazionale, il David di Donatello come Miglior attore straniero, a conferma della sua performance iconica nel ruolo di Roger Thornhill.
QUOTES:
Roger: nel mondo della pubblicità non esistono le bugie, solo parecchia esagerazione.
Vandamm: Facciamo forse i furbi?
Roger: Certo un rapimento di quando in quando può far piacere ma questa sera sono di teatro, c'è una commedia a cui tengo e contrattempi di questo genere mi mandano in bestia.
Vandamm:Credo che la commedia che recita lei sia molto superiore
Roger: Un momento e mi stia a sentire. Io sono un pubblicista, non una spia. Ho una ditta, una segretaria, una madre, qualche parente e diversi baristi che contano su di me e non intendo deluderli facendomi un pochino ammazzare.
poliziotto: Andiamo di là
Roger: Non voglio. (a un altro poliziotto) Lei chiami la polizia!
Roger: Pronto mamma? Sono tuo figlio Roger.
Clara: Roger? Dove sei?
Roger: Un momento ora chiedo. (al poliziotto) Dove sono?
Poliziotto: Polizia di Glenn Cove
Roger: Polizia di Glenn Clove
Clara: Roger sei ubriaco?
Roger: No mamma non sono ubriaco, quei due uomini mi hanno ficcato in gola una bottiglia di wiskey.
Clara: Wiskey puro?
Roger: Si liscio e senza ghiaccio!
Roger: Li acciufferemo e li condanneremmo. Aggressione e rapimento. Aggresisone con Wiskey, armi e automobili.
Roger: Una vera fortuna capitare qui.
Eve: La fortuna non c'entra affatto.
Roger: Il fato?
Eve: 5 dollari al cameriere perché la facesse sedere al mio tavolo.
CLIP:
LO SCAMBIO
LE NAZIONI UNITE
IL CORTEGGIAMENTO
TURBATIVA D'ASTA
È incredibile pensare a quanto velocemente Intrigo internazionale sia schizzato tra i miei film preferiti. Vedete quanto sia importante non farsi guidare dai pregiudizi? Nonostante il mio scetticismo iniziale, Hitchcock è riuscito a farmi innamorare di questa storia fatta di intrighi, fughe mozzafiato e dialoghi perfettamente calibrati. Cary Grant incarna alla perfezione l'uomo comune intrappolato in una situazione straordinaria, e la chimica con Eva Marie Saint è elettrizzante. Anche senza un Oscar, questo film ha conquistato il cuore del pubblico e il mio, dimostrando ancora una volta che Hitchcock è, a pieno titolo, il maestro indiscusso della suspense e della narrazione.
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