Eccoci con una nuova full-immersion. Sto cercando di resistere con tutte le mie forze alla tentazione di farla su attori che amo da sempre come Cary Grant, Audrey Hepburn ed Elizabeth Taylor perchè voglio sfruttare l'occasione di questi post per scoprire attori e film mai visti. Ecco perchè sono arrivata a Gary Cooper. Fino a poche settimane fa di lui sapevo solo che aveva rifiutato il ruolo di Rhett Butler in Via col vento dicendo che sarebbe stato un fiasco e che sarebbe stato Clark Gable a perderci la faccia, non lui. Mi decido a vedere un film che da tempo stazionava vicino al mio lettore dvd, Arianna di Billy Wilder con Audrey Hepburn, Maurice Chavalier e appunto Gary Cooper. Non so perchè ho aspettato tanto a vederlo, mi è piaciuto tantissimo (più avanti ve ne parlerò). Comunque mi sono decisa a rivalutare questo attore e così ho cercato tra i suoi film quelli che più mi ispirassero.
Come sempre la full-immersion sarà divisa in due parti: in questa prima parlerò di due commedie leggere, Desiderio con Marlene Dietrich e L'ottava moglie di Barbablù con Claudette Colbert.
La seconda parte invece sarà dedicata a due suoi film in cui è stato diretto da Frank Capra: Arriva John Doe con Barbara Stanwyck ed E' arrivata la felicità con Jean Arthur.
1) Desiderio (in Italia noto anche col titolo Canaglie di lusso)
Il titolo originale è Desire ed è un film del 1936 diretto da Frank Borzage con protagonisti Gary Cooper e Marlene Dietrich.
Tom Bradley è un ingegnere che lavora per la ditta di automobili Bronson di Parigi il quale finalmente può partire per le ferie che trascorrerà in Spagna. Madeleine de Beaupre è una scaltra ed elegante ladra che grazie ad un piano molto astuto riesce a rubare dal gioielliere Duvalle una preziosissima collana di perle e fugge alla volta della Spagna. Durante un controllo della dogana, Madeleine nasconde la collana nella tasca della giacca del suo vicino, che è proprio Tom. A quel punto iniziano i molteplici tentativi della donna di recuperare il gioiello, ed essendo entrambi diretti nella stessa città iniziano un viaggio insieme.
Alcune scene del film |
Marlene nel 1930 è protagonista del film L'Angelo azzurro del regista tedesco Josef Von Sternberg grazie al quale diventa la diva che la Paramount decide di contrapporre a Greta Garbo, star della MGM. L'immagine statuaria della diva è studiata nei minimi dettagli da Sternberg in persona, il quale ricorre ad un complesso sistema di illuminazione che crea due punti di luce sulle punte dei suoi capelli, mentre ombreggia le guance ottenendo un effetto scavato, ed enfatizza il tutto con un trucco che ingrandisce gli occhi (la Dietrich inoltre segue una dieta ferrea e dietro suggerimento del regista si fa togliere i denti molari per rendere il viso più affusolato). Lo stesso anno, con una campagna pubblicitaria senza precedenti, fa il suo debutto americano nel film Marocco dove interpreta una cantante di cabaret che si innamora, ricambiata, di un soldato della legione straniera interpretato da Gary Cooper. Il capo della produzione della Paramount, nel 1936, è il berlinese Ernst Lubitsch che comprende le potenzialità della Dietrich e decide di proporla come protagonista nella commedia sofisticata diretta da Frank Borzage, ridimensionando l'aura statuaria e mistica per calarla nella realtà e inserirla tra le signore dei salotti buoni (frequenti nei film di Lubitsch) sfruttando sempre il suo sex appeal ma aggiungendo una vena umoristica molto fine. Questo infatti sarà per la Dietrich uno dei ruoli più glamour e raffinati, estremamente femminile (rispetto ad altri film in cui gioca sul confine androgino.
Gary Cooper esordisce nel cinema in modo abbastanza casuale, passeggiando per le strade di Hollywood conosce due attori che fanno le comparse in alcuni film western; decide di proporsi anche lui e viene preso anzitutto per la sua prestanza fisica ma anche grazie al fatto di saper andare a cavallo (aveva passato molto tempo a cavalcare perchè glielo avevano prescritto come riabilitazione dopo la rottura dell'anca). Nel 1927 compare per soli 5 minuti in una scena del film Ali dove è un aviatore, ma bastano alla Paramount per accorgersi del suo talento e carisma magnetico e lo mettono sotto contratto. Nel 1930 affianca la Dietrich nel film Marocco ed è un vero successo, al punto che 6 anni dopo si decide di riunire la coppia. La Dietrich ha dichiarato che questo è l'unico film di cui non si vergogna, ma anche che il copione era eccellente e che i ruoli erano superbi.
Screen Test con Marlene Dietrich, Gary Cooper e John Gilbert |
Infine una piccola chicca: a interpretare il signor Gibson, il capo di Tom, è William Frawley, futura spalla di Desi Arnaz e Lucille Ball nello show I love Lucy.
Le riprese del film si sono svolte negli studi della Paramount e all'Iverson Ranch a Chatsworth in California. Inoltre sono state girate delle scene in Francia e in Spagna, cosa del tutto inusuale per l'epoca.
Alcune foto sul set: Marlene Dietrich e Gary Cooper insieme al regista Borzage |
A vestire Marlene Dietrich è il costumista della Paramount Travis Banton. Il suo inconfondibile stile, stravagante e opulente, è ottenuto ricorrendo a tessuti molto ricchi come il satin e il lamé, arricchendo gli abiti con lunghi strascichi, avvolgendoli in piume e pellicce, e impreziosendo il tutto con sontuose parure di gioielli. Il costumista di Broadway W. Robert Lavine descrive così Marlene Dietrich in questo film: "avvolta,
drappeggiata, avviluppata nello chiffon che ricade morbidamente intorno a
lei come le acque gorgoglianti intorno alla statua di una fontana".
Marlene Dietrich con il costumista Travis Banton |
QUOTES:
Sig. Gibson: Vediamo qual è il cartello migliore. Sono deliziato di guidare una Bronson 8 o sono lieto di guidare una Bronson 8? Preferisco sono deliziato, ha più classe.
Tom: Questo è il guaio, è troppo snob. Chi prende 4 soldi di stipendio non è mai deliziato, crepa di gioia! Ed è nostro cliente.
Sig. Gibson: Ma certo! E' meglio lieto!
Tom: No lieto non và , è troppo fiacco. Le faccio un esempio. Se io vado in giro con una ragazza che però non mi piace più, sono lieto di liberarmene. Ma dopo averla scaricata io sono "felice"!
Duvalle: Sigaretta?
Madeleine: No grazie, non fumo.
Duvalle: Nemmeno io, lo trovo un uso barbaro. Rovinarsi i polmoni per annebbiare il prossimo.
Madeleine: Quanto costa?
Duvalle: Ci sono voluti 4 anni per comporla, senza lesinare tempo e spese.
Madeleine: Quanto?
Duvalle: Mi sono rassegnato ad accettare 2 milioni e 200 mila franchi.
Madeleine: 2 milioni e 200 mila franchi?
Duvalle: 4 anni di lavoro Madame, tutte perle identiche e perfette. Mi creda Madame, benchè il prezzo...
Madeleine: Non discuto mai il prezzo quando io voglio una cosa. E questa la voglio.
Duvalle: Guardi che perfezione, che meraviglia! Non sono perle, queste sono lacrime di sirena Madame.
Madeleine: Come sa essere convincente, saprebbe vendermi qualsiasi cosa.
Duvalle: E se lei cambiasse idea, magari che so fra un paio d'anni, sarò sempre felice di riprendergliela.
Madeleine: Non mi conosce Monsieur Duvalle. Se prendo le perle non le rivedrà mai più, su questo ci può giurare.
Carlos: Dobbiamo andarcene di qui, ma prima dobbiamo rintracciare le perle. Chi era quell'uomo?
Madeleine: Un americano.
Carlos: Ah ma allora è fatta! Che ci vuole a trovarlo. Ce ne sono solo 100 milioni di americani. Carlos: Come si chiama?
Madeleine: Non lo so.
Carlos: Bene! Così non saremo intralciati da eventuali omonimie. Che aspetto ha?
Madeleine: E' alto.
Carlos: Un altro dato come questo e non potrà più sfuggirci! Nessuna qualità in particolare?
Madeleine: Bè sembrava un uomo di buongusto. Gli piacevo.
Madeleine (a Tom): La luna spagnola le dona terribilmente. Non l'avevo mai vista così prima d'ora.
Madeleine: Ti rendi conto che sei mio prigioniero? Niente auto niente telefono, a due ore dalla stazione più vicina e un treno che passa ogni due giorni.
Tom: E' spaventoso. Siamo soli.
Madeleine: Noi due soli.
Tom: Due giorni fa non sapevo che fossi al mondo.
Madeleine: Due giorni fa tu non esistevi.
Tom: Ti sbagli, io esistevo, ma non vivevo.
Madeleine: Cosa diresti se scoprissi che non sono una contessa?
Tom: Ti sposerei anche se fossi una principessa o una regina.
Madeleine: Cosa diresti se scoprissi che non sono una contessa?
Tom: Ti sposerei anche se fossi una principessa o una regina.
CLIP:
Le perle
L'arrivo in hotel
Luna spagnola
Prigioniero d'amore
2) L'ottava moglie di Barbablù
Il titolo originale è Bluebeard's Eighth Wife ed è un film del 1938 diretto da Ernst Lubitsch con protagonisti Gary Cooper, Claudette Colbert e David Niven.
Trailer originale:
La trama in breve:
Michael Brandon è un miliardario che in un grande magazzino della Riviera francese conosce Nicole Loiselle, figlia di un nobile decaduto e squattrinato e si innamorano subito. Decidono di sposarsi, ma poco prima delle nozze Nicole scopre che Michael è stato sposato già 7 volte, perciò temendo di diventare l'ennesimo trofeo sul muro dell'uomo, pensa bene di farlo faticare per ottenere il suo amore.
Alcune scene del film |
Il film si basa sull'opera teatrale francese di Alfred Savoir La huitième femme de Barbe-Bleue, adattata poi in inglese da Charlton Andrews. Nel 1923 viene realizzato un primo film muto su questa storia, diretto da Sam Wood con protagonista Gloria Swanson (qui trovate il post sul suo film Viale del tramonto). Nel 1937 il regista Ernest Lubitsch decide di realizzarne una propria versione, riconducibile al genere della screwball comedy (commedia svitata) con al centro lo scontro tra i due sessi. Questo film segna l'inizio del sodalizio tra Lubitsch e gli sceneggiatori Billy Wilder e Charles Brackett. Inizialmente Lubitsch vuole che sia solo Brackett ad occuparsi della sceneggiatura, e non chiede di Wilder per non dare l'impressione che fosse un regista tedesco che favoriva i membri della comunità di immigrati tedeschi a Hollywood. Ma quando Manny Wolf, uno degli esecutivi dello Studio della Paramount, dice a Lubitsch che Brackett e Wilder sono un team indivisibile Ernest si convince. Per Billy Wilder è un sogno che si realizza in quanto ha sempre idolatrato Lubitsch. A lui infatti Wilder si rifarrà in futuro nei suoi film, sia per quanto riguarda lo stile brillante e sofisticato, ma anche per la cura meticolosa del copione, reso il più perfetto possibile in modo da dover solo fare piccole annotazioni (il suo motto era "La preparazione è tutto").
In occasione del loro primo meeting Lubitsch chiede ai due sceneggiatori secondo loro come dovrebbe avvenire l'incontro tra i due protagonisti, sostenendo che non debba essere una cosa ordinaria. A quel punto Wilder estrae il suo taccuino delle idee e suggerisce che i due si incontrino in un centro commerciale nel reparto dedicato all'abbigliamento maschile. Con nonchalance esordisce dicendo "Il ragazzo sta cercando di comprare un pigiama ma dorme solo con la camicia ed essendo un uomo parsimonioso intende comprare solo la parte di sopra. Il commesso gli dice che deve comprare anche i pantaloni, si prospetta all'orizzonte una catastrofe ma all'improvviso nel negozio entra una ragazza che dice di voler comprare solo i pantaloni del pigiama in quanto lei dorme solo con quelli addosso". Lubitsch e Brackett rimangono affascinati da questa idea. Mesi più tardi scopriranno che era Wilder stesso a dormire con la sola camicia del pigiama, e che era da un po' di tempo che voleva utilizzare questa situazione in una commedia (sull'annotare le proprie idee sul taccuino disse "sono sempre stato un incallito prendi-appunti perchè non sai mai quando la musa verrà a stuzzicarti il sopracciglio").
A sinistra Ernest Lubitsch, poi Charles Brackett e Billy Wilder |
Lubitsch ha già lavorato con Claudette Colbert nel film L'allegro tenente del 1931 (con Mauriche Chevalier e Miriam Hopkins), ed è stato talmente piacevole che non deve pensarci due volte quando la prende come protagonista per il suo nuovo film.
Lubitsch ha pure già lavorato con Gary Cooper nel film Partita a quattro del '33 (sempre con Miriam Hopkins). Questo film è anche il secondo film che Cooper e la Colbert girano insieme dopo Il capitano del 1931 diretto da Edward Sloman, anche se in quel caso era un melodramma. Cooper ha inizialmente un po' paura di lavorare con la Colbert che era considerata un'esperta del genere della commedia.
Per il ruolo di Albert la Paramount prende in prestito dalla MGM David Niven, il quale dichiarerà , rimasto assolutamente soddisfatto dall'aver collaborato con Lubitsch, Cooper e la Colbert, che la lavorazione di questo film è stata probabilmente uno dei periodi più felici della sua vita, e che i suoi colleghi oltre ad essere attori esperti davvero molto professionali sono stati nel privato esseri umani meravigliosi.
Infine per la parte del padre di Nicole, il nobile decaduto, viene scelto Edward Everett Horton che aveva già lavorato con Lubitsch nel film del 1932 Mancia competente
Le riprese iniziano l'11 ottobre del 1937 e si concludono dopo circa 3 mesi nel gennaio del'38. Come set oltre ai teatri di posa della Paramount sono state girate alcune scene a Parigi e in Riviera.
Alcune foto sul set con Ernest Lubitsch, Claudette Colbert e Gary Cooper |
A realizzare i costumi è sempre Travis Banton, costumista della Paramount, che veste Claudette Colbert con abiti magnifici che spaziano dallo chiffon, al satin, al lamè.
I costumi di Claudette Colbert |
I costumi per Gary Cooper sono molto eleganti e vanno dallo smoking, al frac al tight.
Gli abiti di Gary Cooper |
Dopo un periodo di post produzione il film debutta a New York il 23 marzo. Dopo questo film Lubitsch termina i rapporti con la Paramount per andare alla MGM a dirigere Greta Garbo in Ninotcka, sempre con Wilder e Brackett.
QUOTES:
Michael: Mi dica, chi è quella signorina?
Commesso: Una donna affascinante, non è vero Monsieur?
Michael: Lo so, ma chi è?
Commesso: La cosa salta agli occhi no?
Michael: Non per me.
Commesso: Una bella signora compra parte di un pigiama da uomo. Non ha marito, non ha fratelli, voilà .
Michael: Voilà cosa?
Commesso: Una donna innamorata.
Michael: Ah, voi francesi sempre maligni. Potrebbe avere uno zio.
Commesso: Oh no monsieur. Per uno zio si compra una pipa
Marchese de Loiselle: Mister Brandon lei non vuole finanziare il mio bel progetto, però potrebbe comprare una bella vasca da bagno.
Michael: Una cosa?
Marchese de Loiselle: Ho l'onore di possedere un glorioso cimelio francese, la sola e unica vasca da bagno di Luigi XIV.
Michael: Dolente, io faccio la doccia.
Marchese de Loiselle: Ma non dovrà farci il bagno, potrebbe metterla in biblioteca, usarla come portacenere.
Michael: La cenere io la butto sul tappeto.
Marchese de Loiselle: Tappeto? Tappeto! Allora le posso vendere un tappeto, mister Brandon!
Albert: Io vorrei aiutarti.
Nicole: Ma puoi. Tu sei l'unica persona che lavora tra i miei amici, Albert come si fa a ottenere un lavoro?
Albert: Cosa sai fare?
Nicole: Niente. Assolutamente niente. Sai è incredibile quanto sono improduttiva. Ci pensavo giusto ieri notte e mi sono sentita terribilmente depressa. Poi ricordando che tu hai trovato un posto ho potuto riprendere coraggio.
Michael (ad Albert): Le detto una lettera? Dunque "Museo delle Belle Arti, Hannibal Michigan, è il mio paese natìo. Signori miei, tra pochi giorni vi spedirò la vasca da bagno di Luigi decimo quarto, mi si assicura che è un pezzo autentico ma non posso garantirlo perchè quando il re si lavava non ero presente. Comunque, costa un mucchio di soldi. Cordiali saluti, eccettera."
Michael: Insomma, ho perso la testa per lei. Nel momento stesso in cui l'ho vista mi sono detto "Questa è la ragazza che voglio sposare". Troppo impulsivo?
Nicole: Oh no, no, no, no. Un uomo con la sua posizione non ha tempo da sprecare.
Michael: Io giudico a prima vista, in affari è una regola basilare, è il segreto del mio successo. Agisco d'istinto, spontaneamente, seguendo il mio impulso.
Nicole: Mister Brandon la prego non sia troppo impulsivo.
Michael: Che noia i preamboli. Il corteggiamento è l'iter burocratico del matrimonio, ma non serve a un accidente. Potrei portarla fuori per tre mesi, inviarle fiori, ronzarle attorno e non ne saprei più di lei di quanto ne sappia adesso. E' solo dopo il matrimonio che uno scopre...
Nicole: Di aver scelto la donna sbagliata
Michael: Bè quella giusta. In affari e in amore è la medesima cosa, uno deve buttarsi, deve rischiare.
Nicole: In affari la credevo più in gamba.
Michael: Che significa?
Nicole: Tenga il suo assegno Mister Brandon, questo potrà servirle di lezione. Non compri mai una sella con l'illusione di ottenere il cavallo in aggiunta.
Michael in parole povere, con quante donne sei stato sposato?
Michael: Ecco, avrai sentito parlare di Enrico VIII.
Insomma hai avuto sei mogli?
Michael: No sette.
Sette? Tu si che prendi sul serio il matrimonio. Sette matrimoni vuol dire sette divorzi.
Michael: No sei, una è morta.
Come hai detto, morta?
Michael: Di morte naturale.
Tra me e te c'è un universo intero. Ci sono 7 mogli.
Michael: Smetti di essere gelosa. Ho dimenticato la loro esistenza.
Questo è il punto. Tu compri le mogli come se fossero camicie e dopo che le hai indossate bè le getti via.
Michael: Non farti venire il complesso della lavanderia. Per piacere.
CLIP:
ULTIMO MA NON PER IMPORTANZA
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