Nel 1936 Hollywood viene travolta da un processo che ha coinvolto una delle sue Star del momento: Mary Astor. La colpa dell’attrice? Aver tenuto un diario sul quale ha riportato segreti che verranno dati in pasto alla stampa.
UNA GIOVANE ATTRICE
Lucille Vasconcellos Langhanke (questo è il vero nome di
Mary Astor) nasce il 3 maggio del 1906 a Quincy nello Stato dell’Illinois,
figlia di Otto Ludwig Wilhelm Langhanke che dal 1899 era emigrato da Berlino
negli Stati Uniti e Helen Marie de Vasconcellos, americana ma con origini
irlandesi e portoghesi, entrambi insegnanti, rispettivamente di tedesco e
recitazione. Durante la Prima Guerra Mondiale la lingua tedesca viene bandita
dalle scuole così il padre inizia a maturare l’idea che la figlia lavori nel
mondo dello spettacolo per poter guadagnare qualcosa. Ed è così che Otto,
venduta la fattoria, insieme alla famiglia si dirige alla volta di New York.
Insieme alla giovane Lucille si reca in tutti gli Studio facendole ottenere
qualche provino: ha addirittura la possibilità di esibirsi davanti al grande
David W. Griffith, il padre fondatore del cinema americano, il quale rimane
colpito dalla ragazza ma la scarta a causa dell’invadenza del padre che pensa
solo al salario. Fortunatamente la ragazza viene notata da Harry Durant
responsabile delle sceneggiature per la Casa di produzione Famous Players-Lasky
Corporation (futura Paramount Pictures) il cui presidente è Adolph Zukor, che
le offre un contratto per 6 mesi con una paga di 60 dollari alla settimana.
Inoltre le viene cambiato il nome che da quel momento sarà Mary Astor.
Il primo film muto a cui partecipa è Sentimental Tommy del 1921 anche se la sua breve scena finisce sotto l’accetta del montaggio, e dopo aver interpretato ruoli minori in alcuni film, lo stesso anno ottiene il primo ruolo da protagonista in The beggar maid. Al momento della scadenza del contratto lo Studio glielo rinnova per un anno aumentandole il salario a 500 dollari alla settimana e siccome le produzioni si stanno spostando sulla Costa Occidentale, Mary viene mandata a Hollywood insieme alla madre dove alloggia all’Hollywood Hotel, mentre il padre rimane a New York. Nel 1923 la Warner Bros la chiede in prestito per il film Lord Brummer. Il suo co-protagonista è John Barrymore e sebbene li separino 24 anni, Mary ne ha infatti 17 e John 41, tra i due scatta la scintilla. Finite le riprese Barrymore parte in tournée con lo spettacolo teatrale "Amleto", mentre Mary è richiesta da Douglas Fairbanks in Don Q – Il figlio di Zorro. La forte oppressione dei genitori di Mary, soprattutto da parte del padre, è una delle ragioni che dissuade Barrymore dall’idea di portare avanti la relazione con la ragazza.
Mary nel frattempo riesce ad ottenere un po’ più di libertà dai genitori e un giorno conosce Ken Hawks, 26enne assistente di produzione della Fox, fratello minore del regista Howard Hawks, che nel 1928 diventerà suo marito.
Mentre la Astor
rimane lontano dalle scene il marito Ken passa finalmente alla regia. Per il
film che deve realizzare sull’aviazione decide di girare riprese come mai prima
d’ora salendo su un vero biplano da combattimento: purtroppo il 2 gennaio del 1930 l’aereo su cui si
trovano il regista e l’operatore si scontra con quello che trasporta gli
attori, causando la morte di tutti i passeggeri, in tutto 10 persone. In
seguito a questo lutto Mary inizia ad abusare di sedativi e dimagrisce di 10
chili, e dopo essere uscita fisicamente e moralmente distrutta dal film Ladies love brutes si rivolge al dottor Franklyn Thorpe che le diagnostica una forma
di tubercolosi. Le prescrive un regime di riposo assoluto con assunzione di un
bicchiere di latte ogni mezz’ora e che vieta assolutamente sigarette e alcol
sincerandosi che la paziente segua la cura andando a trovarla ogni sera ed è
così che mentre la Astor recupera la salute si innamora di nuovo.
Mary e Franklyn si sposano nel giugno del ‘31 (sebbene all’anagrafe di Los Angeles lui risulti già sposato a una certa Lillian Miles) e l’anno seguente diventano genitori della piccola Marilyn (nato dalla fusione dei loro nomi).
Mary prende parte al film Lo schiaffo con Clark Gable e Jean Harlow che riscuote molto successo e le fa ottenere altre parti da protagonista e in tutto questo viene raggiunta dalla notizia che i genitori Otto e Helen l’hanno citata in giudizio per mancati pagamenti (in 10 anni di lavoro ha versato loro 460.000 dollari tenendosene poco più di 20.000, il che ha permesso loro di vivere in grande stile e comprare una magione degna di un re): alla fine Mary dovrà versargli “solo” 100 dollari al mese. Per supportare la clinica del marito Mary deve lavorare molto, accettando anche film che lei stessa definirà “i raccapriccianti 18”. Il matrimonio tuttavia non procede bene, il marito ha un brutto carattere terribilmente simile a quello di suo padre Otto, e Mary vorrebbe separarsi ma sa che l’opinione pubblica l’avrebbe ritenuta una madre indegna il che avrebbe avuto ripercussioni sulla carriera, così l’avvocato e amico Lasher Gallagher le consiglia di pazientare, anche se nel frattempo sia Mary che Franklyn hanno avventure extra-coniugali.
Dopo
giornate di passione e serate a teatro i due devono separarsi perché Mary deve
rientrare a Los Angeles, ed è così che con troppa leggerezza affida le proprie
confidenze ad un diario che scrive da quando è ragazza: “Ho incontrato
qualcuno, un collega, un uomo un po’ più grande di me, un uomo di successo che
qui chiamerò solo G. Sono cascata come una pera, tipico mio. Doveva essere una
roba di una notte, va avanti da sei mesi (…) E’ tutto splendido, radioso. Spero
sia il mio ultimo amore. Mai provato nulla di simile”. Nel diario Mary fa l’errore
di riportare non solo questa ma tutte le sue avventure, con tanto di pagella e
voti sulle performance dei suoi partner, e il marito Franklyn quando riesce
finalmente a trovarlo è intenzionato ad usarlo contro di lei. In cambio della
divulgazione alla stampa dei passi salienti del diario che avrebbero sconvolto
non solo la vita di Mary ma quella di tutte le persone, più o meno famose,
coinvolte, Franklyn pretende il divorzio alle seguenti condizioni: vuole la
casa, la custodia legale della figlia Marilyn (anche se a occuparsene saranno
entrambi) e tutti i soldi presenti sul conto in banca. Mary accetta tutto,
salvo rendersi presto conto che legalmente Franklyn potrebbe comunque portarle via la
figlia in qualunque momento. Così decide di rivolgersi a Roland Wooley avvocato
specializzato nella difesa di clienti con la “vita amorosa scandalosa” che la
convince a chiedere l’affidamento di Marilyn, sebbene Mary tema che la causa
possa interferire con le riprese dell’importante film Infedeltà di William
Wyler. Le accuse mosse al marito Franklyn sono in primis quella di averla
ricattata minacciando di rendere pubblici i diari qualora non avesse rinunciato
all’affidamento, poi il fatto che risulti ancora legalmente sposato con Lillian
Miles e per questa ragione il matrimonio con la Astor sia da ritenersi nullo e
infine che Thorpe abbia l’abitudine di alzare le mani sulla figlia.
IL PROCESSO
La prima udienza si tiene il 27 luglio del 1936 e Franklyn
Thorpe ne approfitta per infiammare a dovere la stampa divulgando interi brani
del diario e in particolare insinuando il dubbio che esista una specie di “pagella”
con tanto di voti ai suoi amanti.
Il processo inizia con gli avvocati di
entrambe le parti che interrogano Thorpe e la Astor sulle reciproche infedeltà ,
ma ben presto intervengono a gamba tesa per arginare il fomento della stampa
due potenti di Hollywood: il tycoon della M.G.M. Louis B. Mayer e il censore di
Hollywood Will Hays. Il Governatore della California Merriam era stato eletto
grazie ad un cospicuo contributo economico da parte degli Studios e uno dei
suoi uomini di fiducia, il giudice Knight, è proprio la persona chiamata a
giudicare il processo Astor-Thorpe. Mayer, principale responsabile della
vittoria di Merriam grazie ad una campagna diffamatoria mossa contro il suo
avversario, decide sia arrivato il momento di reclamare il favore che gli
spetta dal Governatore: Mayer prospetta a Merriam il fatto che lo scandalo di
Mary Astor coinvolgerebbe l’intera industria del cinema facendogli perdere
milioni di sostenitori, così il Governatore ordina al giudice Knight di mettere
un sigillo sui diari. Will Hays, il censore di Hollywood, dal canto suo manda
una comunicazione a tutti gli Studios vietando a chiunque di commentare
pubblicamente questa vicenda. Il produttore di Infedeltà Sam Goldwyn decide di
convocare Mary durante le riprese del film e l’attrice si ritrova al cospetto
di tutti i potenti di Hollywood: A.H. Giannini proprietario della Banca d’America
e dello Studio United Artists (che produce i film di Goldwyn), Louis B. Mayer e
Irving Thalberg della Metro, Harry Cohn della Columbia, Jack Warner tycoon
della Warner Bros e Jesse Lasky che 20 anni prima l’ha trasformata in Mary
Astor. Ad eccezione di una persona, tutti tentano di convincere Mary a far
cadere l’accusa cercando un accordo extragiudiziale: l’unico a pensarla
diversamente è proprio Goldwyn che invece di ricorrere alla clausola di
moralità per rimpiazzare Mary nel film si esalta all’idea che “una madre
combatta per la sua bambina”. Il film esce nelle sale a settembre quando il
processo non si è ancora concluso, e l’interpretazione di Mary Astor le fa
ottenere ancora più consenso.
Nel frattempo la stampa cerca in tutti i modi di mantenere l’attenzione su questo caso, addirittura il Daily Mirror offre una rubrica fissa a Franklyn Thorpe dal titolo “Ho sposato un’attrice”. Finalmente il 13 agosto le parti decidono il seguente accordo: Marilyn trascorrerà il periodo scolastico con la madre e le vacanze con il padre. Il diario sarebbe rimasto a disposizione della Corte e nessun’altro: nel ‘52 verrà rimosso dal caveau del tribunale e bruciato in presenza di un giudice.
Nel 1944 Mary conosce l’agente di borsa Thomas Wheelock che sposa il 24 dicembre del 1945, anche se in appena 5 anni finiscono praticamente sul lastrico: i due divorzieranno nel 1955.
Se la vita
sentimentale di Mary è costellata da fallimenti, quella professionale è un
continuo crescendo: nel ‘40 partecipa al film La grande menzogna insieme a
Bette Davis e la sua performance le fa conquistare l’Oscar come Migliore
attrice nel protagonista, mentre l’anno seguente interpreta la dark lady ne Il
mistero del falco accanto ad Humphrey Bogart in uno dei suoi film di maggior successo.
Nel 1944 Mary viene messa sotto contratto dalla M.G.M. che la sceglie spesso e volentieri per interpretare la parte della madre buona, come Incontriamoci a Saint Louis, Piccole donne e La vita è nostra.
Questi ruoli marginali e melensi aggravano la depressione di Mary Astor che nel 1949 deve farsi ricoverare in sanatorio dopo aver tentato per tre volte il suicidio, due ingerendo pillole e una tagliandosi i polsi. Inizia un percorso di risalita frequentando gli alcolisti anonimi e la Chiesa, e buttando nero su bianco la sua vita: nel 1959 pubblica la sua autobiografia “My story”, alla quale seguirà “A life of film” nel 1971, ed entrambi riscuoteranno un notevole successo. Nel 1964 Mary decide di ritirarsi dopo aver girato il film Piano piano dolce Carlotta (il 109esimo della sua carriera durata 45 anni) , e si trasferisce a Fountain Valley nella Orange County della California per stare vicino al figlio Tono. Nel 1971 le sue condizioni di salute peggiorano così si trasferisce nella Motion Picture Country Home una casa di riposo che ospita molti attori del passato.
Si spegne il 25 settembre del 1987 a 81 anni a causa di un’insufficienza respiratoria provocata dall’enfisema polmonare di cui soffriva da anni.
UNA GIOVANE ATTRICE
Il primo film muto a cui partecipa è Sentimental Tommy del 1921 anche se la sua breve scena finisce sotto l’accetta del montaggio, e dopo aver interpretato ruoli minori in alcuni film, lo stesso anno ottiene il primo ruolo da protagonista in The beggar maid. Al momento della scadenza del contratto lo Studio glielo rinnova per un anno aumentandole il salario a 500 dollari alla settimana e siccome le produzioni si stanno spostando sulla Costa Occidentale, Mary viene mandata a Hollywood insieme alla madre dove alloggia all’Hollywood Hotel, mentre il padre rimane a New York. Nel 1923 la Warner Bros la chiede in prestito per il film Lord Brummer. Il suo co-protagonista è John Barrymore e sebbene li separino 24 anni, Mary ne ha infatti 17 e John 41, tra i due scatta la scintilla. Finite le riprese Barrymore parte in tournée con lo spettacolo teatrale "Amleto", mentre Mary è richiesta da Douglas Fairbanks in Don Q – Il figlio di Zorro. La forte oppressione dei genitori di Mary, soprattutto da parte del padre, è una delle ragioni che dissuade Barrymore dall’idea di portare avanti la relazione con la ragazza.
Mary nel frattempo riesce ad ottenere un po’ più di libertà dai genitori e un giorno conosce Ken Hawks, 26enne assistente di produzione della Fox, fratello minore del regista Howard Hawks, che nel 1928 diventerà suo marito.
Ken Hawks insieme al fratello Howard |
Il matrimonio di Mary e Ken |
MATRIMONI BACIATI DALLA SFORTUNA
La prima notte di nozze la trascorrono in treno anche se Ken
fin da subito non si dimostra troppo interessato ad assolvere i doveri
coniugali accusando spesso e volentieri emicranie o altri malesseri fisici.
Mary cede alle lusinghe di un produttore della Fox del quale rimane incinta:
abortirà attraverso quello che all’epoca viene chiamato “trattamento
terapeutico”. Sarà la stessa madre di Mary, Helen, a mettere suo marito al
corrente di tutto. Nel frattempo l’industria del cinema assiste all’arrivo del
sonoro e a causa dei macchinari rudimentali, per quanto di avanguardia, la voce
di Mary ne esce penalizzata e la Fox le propone un compenso la metà del
precedente. Il padre lo rifiuta ma da questo momento finalmente ad avere il
potere decisionale sul lavoro sarà solo ed esclusivamente Mary. Mary e Franklyn si sposano nel giugno del ‘31 (sebbene all’anagrafe di Los Angeles lui risulti già sposato a una certa Lillian Miles) e l’anno seguente diventano genitori della piccola Marilyn (nato dalla fusione dei loro nomi).
Mary prende parte al film Lo schiaffo con Clark Gable e Jean Harlow che riscuote molto successo e le fa ottenere altre parti da protagonista e in tutto questo viene raggiunta dalla notizia che i genitori Otto e Helen l’hanno citata in giudizio per mancati pagamenti (in 10 anni di lavoro ha versato loro 460.000 dollari tenendosene poco più di 20.000, il che ha permesso loro di vivere in grande stile e comprare una magione degna di un re): alla fine Mary dovrà versargli “solo” 100 dollari al mese. Per supportare la clinica del marito Mary deve lavorare molto, accettando anche film che lei stessa definirà “i raccapriccianti 18”. Il matrimonio tuttavia non procede bene, il marito ha un brutto carattere terribilmente simile a quello di suo padre Otto, e Mary vorrebbe separarsi ma sa che l’opinione pubblica l’avrebbe ritenuta una madre indegna il che avrebbe avuto ripercussioni sulla carriera, così l’avvocato e amico Lasher Gallagher le consiglia di pazientare, anche se nel frattempo sia Mary che Franklyn hanno avventure extra-coniugali.
Terminate le riprese dell’ultimo film Mary si
concede un viaggio a New York in occasione del quale conoscerà due uomini:
Bennet Cerf e George Kaufman. Se con il primo, fondatore della casa editrice
Randhom House Mary si fermerà ad un’amicizia, non può dirsi la stessa cosa a
proposito del famoso commediografo di Broadway (sono sue le commedie Non te li
puoi portare appresso, Quel signore che venne a pranzo e Mia moglie ha sempre
ragione): con lui Mary intreccia un’appassionata relazione extraconiugale,
mantenuta assolutamente top-secret per il fatto che sia sposato anche lui.
A sinistra Bennett Cerf, a destra George Kaufman |
IL PROCESSO
Nel frattempo la stampa cerca in tutti i modi di mantenere l’attenzione su questo caso, addirittura il Daily Mirror offre una rubrica fissa a Franklyn Thorpe dal titolo “Ho sposato un’attrice”. Finalmente il 13 agosto le parti decidono il seguente accordo: Marilyn trascorrerà il periodo scolastico con la madre e le vacanze con il padre. Il diario sarebbe rimasto a disposizione della Corte e nessun’altro: nel ‘52 verrà rimosso dal caveau del tribunale e bruciato in presenza di un giudice.
LA VITA CONTINUA
La carriera di Mary Astor dopo il processo subisce una
crescita, anche grazie a tutta la pubblicità che ha comportato, anche se da
quel momento la donna inizierà ad abusare di alcol e sonniferi. Sempre nel 1936
conosce Manuel Martinez del Campo, nato in Messico ma vissuto in Inghilterra in
quanto figlio di un diplomatico: ha 24 anni, 7 in meno di lei, è disoccupato ma
sogna di fare l’attore. Dopo poco si sposano e Mary nel ‘39 dà alla luce un
bambino che chiamano Anthony Paul detto “Tono”. Il matrimonio non è destinato a
durare e nel 1941 i due divorziano. Nel 1944 Mary conosce l’agente di borsa Thomas Wheelock che sposa il 24 dicembre del 1945, anche se in appena 5 anni finiscono praticamente sul lastrico: i due divorzieranno nel 1955.
A sinistra Thomas Wheelock, a destra Mary Astor insieme al suo avvocato durante la causa di divorzio |
Nel 1944 Mary viene messa sotto contratto dalla M.G.M. che la sceglie spesso e volentieri per interpretare la parte della madre buona, come Incontriamoci a Saint Louis, Piccole donne e La vita è nostra.
Questi ruoli marginali e melensi aggravano la depressione di Mary Astor che nel 1949 deve farsi ricoverare in sanatorio dopo aver tentato per tre volte il suicidio, due ingerendo pillole e una tagliandosi i polsi. Inizia un percorso di risalita frequentando gli alcolisti anonimi e la Chiesa, e buttando nero su bianco la sua vita: nel 1959 pubblica la sua autobiografia “My story”, alla quale seguirà “A life of film” nel 1971, ed entrambi riscuoteranno un notevole successo. Nel 1964 Mary decide di ritirarsi dopo aver girato il film Piano piano dolce Carlotta (il 109esimo della sua carriera durata 45 anni) , e si trasferisce a Fountain Valley nella Orange County della California per stare vicino al figlio Tono. Nel 1971 le sue condizioni di salute peggiorano così si trasferisce nella Motion Picture Country Home una casa di riposo che ospita molti attori del passato.
Si spegne il 25 settembre del 1987 a 81 anni a causa di un’insufficienza respiratoria provocata dall’enfisema polmonare di cui soffriva da anni.
ULTIMO MA NON PER IMPORTANZA
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