Finalmente è giunto il momento di dedicare una meritatissima full-immersion a questo bravissimo attore.
Si contano sulle dita di una mano gli attori che sono riusciti ad interpretare magistralmente nella loro carriera sia ruoli leggeri nelle commedie sofisticate che ruoli più impegnativi in melodrammi e thriller. Oltre al mio amato Cary Grant, ritengo rientri in questa categoria anche James Stewart (e infatti l'American Film Institute lo ha messo al terzo posto nell'elenco degli attori più importanti della storia del cinema). Questo attore l'ho conosciuto, nonchè amato subito, nel film La vita è meravigliosa di Capra (di cui ho parlato qui), il mio terzo film preferito dopo Via col vento (che trovate qui) e A qualcuno piace caldo (che trovate qui). Come Gary Cooper è stato preso sotto l'ala del regista Frank Capra con il quale ha realizzato oltre al classico natalizio che ho citato prima, altri due capolavori L'eterna illusione di cui vi parlerò in questo post, e Il signor Smith va a Washington; come Cary Grant è stato scelto da Hitchcock il maestro del brivido per ben 4 film, Nodo alla gola del '48, La finestra sul cortile del '54, L'uomo che sapeva troppo del '56, La donna che visse due volte del '58 (del secondo e del quarto ve ne parlo nella seconda parte). Ma nella sua lunga carriera (48 anni) è stato protagonista di diversi film western di John Ford come L'uomo che uccise Liberty Valance, La conquista del West, Il grande sentiero e di Anthony Mann come Là dove scende il fiume, Lo sperone nudo e Terra lontana.
Si contano sulle dita di una mano gli attori che sono riusciti ad interpretare magistralmente nella loro carriera sia ruoli leggeri nelle commedie sofisticate che ruoli più impegnativi in melodrammi e thriller. Oltre al mio amato Cary Grant, ritengo rientri in questa categoria anche James Stewart (e infatti l'American Film Institute lo ha messo al terzo posto nell'elenco degli attori più importanti della storia del cinema). Questo attore l'ho conosciuto, nonchè amato subito, nel film La vita è meravigliosa di Capra (di cui ho parlato qui), il mio terzo film preferito dopo Via col vento (che trovate qui) e A qualcuno piace caldo (che trovate qui). Come Gary Cooper è stato preso sotto l'ala del regista Frank Capra con il quale ha realizzato oltre al classico natalizio che ho citato prima, altri due capolavori L'eterna illusione di cui vi parlerò in questo post, e Il signor Smith va a Washington; come Cary Grant è stato scelto da Hitchcock il maestro del brivido per ben 4 film, Nodo alla gola del '48, La finestra sul cortile del '54, L'uomo che sapeva troppo del '56, La donna che visse due volte del '58 (del secondo e del quarto ve ne parlo nella seconda parte). Ma nella sua lunga carriera (48 anni) è stato protagonista di diversi film western di John Ford come L'uomo che uccise Liberty Valance, La conquista del West, Il grande sentiero e di Anthony Mann come Là dove scende il fiume, Lo sperone nudo e Terra lontana.
Infine bisogna ricordare alcune notevoli interpretazioni nei suoi ruoli più leggeri come nel film Vieni a vivere con me accanto a Hedy Lamarr, Una donna vivace con Ginger Rogers, Scrivimi fermo posta di Lubitsch, Ritorna l'amore con Carole Lombard, Mr. Hobbs va in vacanza con Maureen O'Hara, La fortuna si diverte con Barbara Hale e la meravigliosa commedia di George Cukor, Scandalo a Philadelphia del '40 insieme a Katharine Hepburn e Cary Grant, grazie al quale vince l'Oscar come Migliore Attore Protagonista.
1) L'eterna illusione
Il titolo originale è You can't take it with you, ed è un film del 1938 diretto da Frank Capra con protagonisti James Stewart, Jean Arthur e Lionel Barrymore.
Il trailer originale:
La trama in breve: Il figlio di un cinico uomo d'affari, il giovane Tony Kirby ama
ricambiato la sua segretaria Alice che proviene da una famiglia modesta
ma felice. I genitori di lui non approvano questa unione e i due
innamorati devono scontrarsi con il fatto che il nonno di Alice sta
impedendo al padre di Tony una grande operazione finanziaria.
Foto del film |
Foto promozionali del film |
Si tratta della trasposizione cinematografica della commedia scritta da George S. Kaufman e Moss Hart vincitrice del Premio Pulitzer. Lo spettacolo teatrale rimane in cartellone a Broadway 2 anni per un totale di 838 repliche.
Frank Capra, dopo i due successi del '34 e del '36 Accadde una notte e E' arrivata la felicità (di cui ho parlato qui), grazie ai quali ha vinto l'Oscar, è uno dei registi di punta della Columbia Pictures (lo Studio che ha prodotto i appunto i due film). Capra però non va d'accordo con Harry Cohn, il tycoon dello Studio, che in realtà andava raramente d'accordo con qualcuno. La tensione arriva al punto che Cohn pensa seriamente di sospendere per un anno Capra dallo Studio. Frank Capra si trova a New York per la Premiere di Orizzonte perduto così si reca a teatro e assiste alla Pièce teatrale di Kaufam e Hart e rimane conquistato al punto che nella sua autobiografia del '71 "Il nome sopra al titolo" dirà a proposito di quell'occasione che "neppure dei cavalli selvaggi lo avrebbero potuto trascinare via dal teatro prima che calasse il sipario". Alla fine Capra e Cohn discutono del progetto e dopo che quest'ultimo acquista i diritti nel novembre del '37 per la cifra di 200.000 dollari, inizia la lavorazione del film.
James Stewart è un giovane e promettente attore della M.G.M. per la quale ha realizzato già alcuni alcuni film senza però riuscire ancora a sfondare come Star.
Frank Capra dopo averlo visto interpretare il ragazzo dal cuore d'oro nel film La vita a vent'anni del '37 per la M.G.M., rimane conquistato e riesce ad ottenerlo in prestito dallo Studio per la parte del protagonista Tony Kirby. Di lui Capra dirà "Ho percepito la sua indole solida e onesta alla Gary Cooper, con in più l'educazione e l'intelligenza di un idealista dei College dell'Ivy League". Questo film segnerà l'inizio di una collaborazione tra Stewart e Capra che li vedrà insieme in altri 2 successi: Mr. Smith va a Washington del '39 e La vita è meravigliosa del '46.
Capra ha in mente un attore preciso per la parte del saggio nonno Vanderhof: Lionel Barrymore. Appartenente alla "Famiglia Reale di Hollywood, presente nel cinema dalla sua nascita con David Griffith nel 1911, distintosi in Io amo di Clarence Brown del '31 che gli vale l'Oscar e Margherita Gauthier del '36 accanto a Greta Garbo. Quando Barrymore viene scelto per questo film ha un tremendo attacco di artrite per il quale è quasi del tutto impossibilitato a muoversi e pieno di dolori. Dopo una serie di potenti antidolorifici che gli rendono più sopportabile la vita di ogni giorno, l'attore propone al regista che il suo personaggio, Nonno Martin Vanderhof, porti delle stampelle, che in effetti gli avrebbero consentito di girare le scene. Da lì nasce l'idea di mettere una finta ingessatura per giustificare la presenza delle stampelle. Sempre nella sua autobiografia Capra dirà di Barrymore che è stato l'attore più umile e collaborativo che ha conosciuto.
Fin dall'inizio Capra ha le idee chiare anche sulla protagonista femminile Alice Sycamore: vuole Jean Arthur. Non solo la considera l'attrice più raffinata di quell'epoca ma soprattutto la stima come professionista in quanto ha già lavorato con lei in E' arrivata la felicità . Infine per la parte di Elsie Carmichael viene scelta la quindicenne Ann Miller che oltre ad essere sulle punte da ballerina per la maggior parte delle sue scene (senza usare protezioni e quindi arrivando ad avere i piedi sanguinanti a fine delle riprese), uno dei primi giorni sul set scambia Frank Capra che conosce solo di nome e non di viso, per uno degli operatori di scena e lo tratta senza troppi riguardi proprio perchè Capra, contento di ciò, si è ben guardato dal rivelarle chi fosse in realtà . Infine per la parte della madre Penny Sycamore, con l'ambizione della scrittura, dopo aver considerato Fay Bainter che proprio l'anno prima ha vinto l'Oscar come migliore attrice non protagonista per la parte di Zia Belle in Figlia del vento, che però si rivela non essere disponibile, Capra sceglie Spring Byington.
Le riprese iniziano nell'aprile del '38 nel Ranch degli Studi della Columbia a Burbank in California e si concludono dopo circa due mesi.
Nel film compare per la prima volta il corvo Jimmy "the raven", un esemplare di corvo imperiale addestrato che negli anni seguenti comparirà in molti altri film, tra cui diversi dello stesso Capra (ad esempio è il corvo dello Zio Billy in La vita è meravigliosa.
Alcune foto sul set del regista Frank Capra e il resto del cast |
Poco prima dell'uscita del film Capra deve affrontare un grande dolore nella sua sfera privata: il figlioletto Johnny di appena 3 anni muore improvvisamente per complicazioni dopo un banale intervento di rimozione delle tonsille.
Il film si presenta agli Oscar del 1939 con ben 7 nomination: Miglior Film, Miglior Regia, Migliore attrice non protagonista a Spring Byington, Migliore sceneggiatura non originale, Migliore fotografia, Miglior montaggio e Miglior sonoro, portando a casa la statuetta nelle prime due categorie.
Il film si presenta agli Oscar del 1939 con ben 7 nomination: Miglior Film, Miglior Regia, Migliore attrice non protagonista a Spring Byington, Migliore sceneggiatura non originale, Migliore fotografia, Miglior montaggio e Miglior sonoro, portando a casa la statuetta nelle prime due categorie.
QUOTES:
Nonno Vanderhof: Ma le piace?
Sig. Poppins: Poppins: Se mi piace?
Nonno Vanderhof: ll lavoro che sta facendo.
Sig. Poppins:Santo cielo, no. Ma cosa sto dicendo?
Nonno Vanderhof: E allora perché lo fa?
Sig. Poppins:Guardi, in questo ufficio sono molto severi e io...
Nonno Vanderhof: Non preferirebbe fare qualche altra cosa?
Sig. Poppins:Io creo cose.
Nonno Vanderhof: Forza, mi mostri qualche sua creazione. Ma guarda che carino. E allora perché sta qui a perdere tempo con queste cifre noiose? Credo proprio, signor Poppins, che sia questo il lavoro che dovrebbe fare.
Sig. Poppins:Un giorno, quando diventerò ricco, mi ci dedicherò a tempo pieno.
Nonno Vanderhof: Le piacerebbe venire da noi a lavorare alle sue creazioni? Tutti, da noi, fanno solo ciò che vogliono.
Sig. Poppins:Ma di cosa vivrei?
Nonno Vanderhof: Vivrebbe come noi.
Sig. Poppins:E chi si prende cura di voi?
Nonno Vanderhof: Lo stesso che si prende cura dei gigli di campo, signor Poppins. Solo che noi ci gingilliamo, ci trastulliamo un po' e ci divertiamo molto. Se vuole, può venire da noi e diventare un giglio anche lei.
Sig. Poppins:Un giglio? lo? Un giglio di campo? (dopo l'incontro tra Nonno Vanderhof e il capo del sig. Poppins, Anthony Kirby).
Nonno Vanderhof: Non viene, Poppins?
Sig. Poppins: Mi piacerebbe, ma non credo che... Meglio di no.
Anthony Kirby: Se se ne va, Poppins, non si azzardi a tornare.
Sig. Poppins: ll dado è tratto. Sono un giglio!!!
Nonno: Penny, perché non scrivi un'opera teatrale sulla mania per gli ''ismi''?
Penny: Sulla mania per gli ''ismi''?
Nonno: Certo. Comunismo, fascismo, spiritismo... Tutti hanno un ''ismo'', al giorno d'oggi.
Penny: Pensavo che fosse una moda passeggera.
Nonno: No, è contagiosa come una malattia. Quando le cose vanno male, oggi, basta trovarsi un ''ismo''... e si è di nuovo in affari. Un ''ismo'' potrebbe aiutare la mia protagonista Cynthia nel monastero. Magari ''americanismo''.
Nonno: Almeno saprebbe qualcosa degli americani. John Paul Jones, Patrick Henry, Samuel Adams. Washington, Jefferson, Monroe. Lincoln, Grant, Lee, Edison e Mark Twain. Quando le cose andavano male, loro non si rifugiavano in qualche ''ismo''. Lincoln diceva: ''Verso nessuno con astio, verso tutti con carità .'' Oggi si dice: ''Fai come dico io o ti faccio a pezzi.''
Sig. Henderson: Signor Vanderhof, secondo i nostri dati, lei non ha mai pagato le tasse.
Nonno: E' esatto.
Sig. Henderson: Perchè no?
Nonno: Perchè non ci credo.
Sig. Henderson: Senta, signor Vanderhof. Che ci creda o no, lei deve 22 anni di tasse al governo.
Nonno: Un momento. Lei torna troppo indietro nel tempo. È illegale, no?
Sig. Henderson: Ha mai fatto la dichiarazione dei redditi?
Nonno: No.
Sig. Henderson: Non fare la dichiarazione dei redditi è molto grave, signor Vanderhof.
Nonno: lmmagini che io paghi. Badi bene che non ho detto che lo farò. Ma se lo facessi, che ne farebbe il governo dei miei soldi? Cosa mi dà in cambio dei miei soldi? Le faccio un esempio. Se vado in un grande magazzino e compro qualcosa, eccolo qui. Lo posso vedere. Ma cosa mi darà il governo?
Sig. Henderson: ll governo le dà tutto. La protegge.
Nonno: Da cosa?
Sig. Henderson: Dalle invasioni. Come faremmo altrimenti a mantenere l'esercito e la marina con tutte le sue corazzate?
Nonno: Corazzate? L'ultima volta che le abbiamo usate è stato nella guerra ispano-americana e cosa abbiamo ottenuto? Cuba. Solo per poi restituirla. Se pagassi per qualcosa di ragionevole mi andrebbe bene.
Sig. Henderson: Qualcosa di ragionevole! E il Congresso, la Corte suprema e il Presidente? Dobbiamo pagarli, no?
Nonno: Non certo con i miei soldi.
Nonno Vanderhof (a Anthony Kirby): Sapete cosa faccio io quando mi trovo nei guai? Tiro fuori la mia armonica e suono, suono finché passano tutti i cattivi pensieri che mi vengono.
Tony (ad Alice): Io non so... la tua famiglia deve aver trovato veramente la formula della felicità . Tutti ci tormentiamo a cercare la felicità e non sappiamo che è a portata di mano... Chissà perché. Forse bisogna aver coraggio, e non aver paura di vivere.
Nonno Vanderhof: E cos'è che vi fa credere di non essere un miserabile come tutti noi? Il denaro? Siete più miserabile voi di tutti quei miserabili della Terra: perlomeno hanno degli amici, ma voi? Voi, il grande uomo d'affari, la Tigre della Malesia dagli artigli d'acciaio, voi finirete la vostra stupida sciocca e inutile vita senza neanche un affetto. Quando creperete, dubito che una sola lacrima verrà versata per voi. Anzi, molti esclameranno: "Ah! Meno male!". Bella prospettiva, signor Kirby: non so se vi piacerà , e non so se riuscirete a trovare conforto in quel denaro che i vostri artigli hanno arraffato. Sarebbe un bel mondo se tutti potessero andare al giardino zoologico e suonassero l'armonica. Ma una volta la suonavate anche voi. Dovreste ricominciare a suonarla: forse vi farebbe passare la voglia di affannarvi ad accumulare denaro più di quanto vi occorra. Se non potete portarlo con voi, Kirby, a che serve? L'unica cosa che potrete portare con voi, credetemi, è l'affetto e la stima dei buoni.
CLIP:
Nonno Vanderhof: Ma le piace?
Sig. Poppins: Poppins: Se mi piace?
Nonno Vanderhof: ll lavoro che sta facendo.
Sig. Poppins:Santo cielo, no. Ma cosa sto dicendo?
Nonno Vanderhof: E allora perché lo fa?
Sig. Poppins:Guardi, in questo ufficio sono molto severi e io...
Nonno Vanderhof: Non preferirebbe fare qualche altra cosa?
Sig. Poppins:Io creo cose.
Nonno Vanderhof: Forza, mi mostri qualche sua creazione. Ma guarda che carino. E allora perché sta qui a perdere tempo con queste cifre noiose? Credo proprio, signor Poppins, che sia questo il lavoro che dovrebbe fare.
Sig. Poppins:Un giorno, quando diventerò ricco, mi ci dedicherò a tempo pieno.
Nonno Vanderhof: Le piacerebbe venire da noi a lavorare alle sue creazioni? Tutti, da noi, fanno solo ciò che vogliono.
Sig. Poppins:Ma di cosa vivrei?
Nonno Vanderhof: Vivrebbe come noi.
Sig. Poppins:E chi si prende cura di voi?
Nonno Vanderhof: Lo stesso che si prende cura dei gigli di campo, signor Poppins. Solo che noi ci gingilliamo, ci trastulliamo un po' e ci divertiamo molto. Se vuole, può venire da noi e diventare un giglio anche lei.
Sig. Poppins:Un giglio? lo? Un giglio di campo? (dopo l'incontro tra Nonno Vanderhof e il capo del sig. Poppins, Anthony Kirby).
Nonno Vanderhof: Non viene, Poppins?
Sig. Poppins: Mi piacerebbe, ma non credo che... Meglio di no.
Anthony Kirby: Se se ne va, Poppins, non si azzardi a tornare.
Sig. Poppins: ll dado è tratto. Sono un giglio!!!
Nonno: Penny, perché non scrivi un'opera teatrale sulla mania per gli ''ismi''?
Penny: Sulla mania per gli ''ismi''?
Nonno: Certo. Comunismo, fascismo, spiritismo... Tutti hanno un ''ismo'', al giorno d'oggi.
Penny: Pensavo che fosse una moda passeggera.
Nonno: No, è contagiosa come una malattia. Quando le cose vanno male, oggi, basta trovarsi un ''ismo''... e si è di nuovo in affari. Un ''ismo'' potrebbe aiutare la mia protagonista Cynthia nel monastero. Magari ''americanismo''.
Nonno: Almeno saprebbe qualcosa degli americani. John Paul Jones, Patrick Henry, Samuel Adams. Washington, Jefferson, Monroe. Lincoln, Grant, Lee, Edison e Mark Twain. Quando le cose andavano male, loro non si rifugiavano in qualche ''ismo''. Lincoln diceva: ''Verso nessuno con astio, verso tutti con carità .'' Oggi si dice: ''Fai come dico io o ti faccio a pezzi.''
Sig. Henderson: Signor Vanderhof, secondo i nostri dati, lei non ha mai pagato le tasse.
Nonno: E' esatto.
Sig. Henderson: Perchè no?
Nonno: Perchè non ci credo.
Sig. Henderson: Senta, signor Vanderhof. Che ci creda o no, lei deve 22 anni di tasse al governo.
Nonno: Un momento. Lei torna troppo indietro nel tempo. È illegale, no?
Sig. Henderson: Ha mai fatto la dichiarazione dei redditi?
Nonno: No.
Sig. Henderson: Non fare la dichiarazione dei redditi è molto grave, signor Vanderhof.
Nonno: lmmagini che io paghi. Badi bene che non ho detto che lo farò. Ma se lo facessi, che ne farebbe il governo dei miei soldi? Cosa mi dà in cambio dei miei soldi? Le faccio un esempio. Se vado in un grande magazzino e compro qualcosa, eccolo qui. Lo posso vedere. Ma cosa mi darà il governo?
Sig. Henderson: ll governo le dà tutto. La protegge.
Nonno: Da cosa?
Sig. Henderson: Dalle invasioni. Come faremmo altrimenti a mantenere l'esercito e la marina con tutte le sue corazzate?
Nonno: Corazzate? L'ultima volta che le abbiamo usate è stato nella guerra ispano-americana e cosa abbiamo ottenuto? Cuba. Solo per poi restituirla. Se pagassi per qualcosa di ragionevole mi andrebbe bene.
Sig. Henderson: Qualcosa di ragionevole! E il Congresso, la Corte suprema e il Presidente? Dobbiamo pagarli, no?
Nonno: Non certo con i miei soldi.
Nonno Vanderhof (a Anthony Kirby): Sapete cosa faccio io quando mi trovo nei guai? Tiro fuori la mia armonica e suono, suono finché passano tutti i cattivi pensieri che mi vengono.
Tony (ad Alice): Io non so... la tua famiglia deve aver trovato veramente la formula della felicità . Tutti ci tormentiamo a cercare la felicità e non sappiamo che è a portata di mano... Chissà perché. Forse bisogna aver coraggio, e non aver paura di vivere.
Nonno Vanderhof: E cos'è che vi fa credere di non essere un miserabile come tutti noi? Il denaro? Siete più miserabile voi di tutti quei miserabili della Terra: perlomeno hanno degli amici, ma voi? Voi, il grande uomo d'affari, la Tigre della Malesia dagli artigli d'acciaio, voi finirete la vostra stupida sciocca e inutile vita senza neanche un affetto. Quando creperete, dubito che una sola lacrima verrà versata per voi. Anzi, molti esclameranno: "Ah! Meno male!". Bella prospettiva, signor Kirby: non so se vi piacerà , e non so se riuscirete a trovare conforto in quel denaro che i vostri artigli hanno arraffato. Sarebbe un bel mondo se tutti potessero andare al giardino zoologico e suonassero l'armonica. Ma una volta la suonavate anche voi. Dovreste ricominciare a suonarla: forse vi farebbe passare la voglia di affannarvi ad accumulare denaro più di quanto vi occorra. Se non potete portarlo con voi, Kirby, a che serve? L'unica cosa che potrete portare con voi, credetemi, è l'affetto e la stima dei buoni.
CLIP:
Il lavoro dei sogni
Casa Vanderhof
Le tasse
Una cena curiosa
2) Vieni a vivere con me
Il titolo originale è Come Live with Me ed è un film del 1941 diretto da Clarence Brown con protagonisti James Stewart e Hedy Lamarr.
La trama in breve: Johnny Jones è una giovane austriaca che vive clandestinamente Stati Uniti dove ha una relazione con l'editore Barton Kendrick che è sposato. Viene scoperta dagli agenti dell'immigrazione e rischia di essere rimpatriata. L'unico modo per ottenere la cittadinanza americana è sposare un americano, così decide di pagare un uomo affinchè la sposi: Bill Smith, scrittore squattrinato che la sposa e grazie ai soldi ricevuti come compenso può lanciare la sua carriera come autore. Anche se i sentimenti si mettono in mezzo.
per non farsi rimpatriare convince un giovane, in cambio di un assegno mensile, a sposarla.
Alcune foto del film |
Foto promozionali del film |
James Stewart ha appena vinto l'Oscar grazie alla sua brillante performance in Scandalo a Philadelphia, la screwball comedy (genere del quale ho parlato qui) accanto a Cary Grant e Katharine Hepburn, e questo sarà il suo ultimo film prima di partire per 4 anni a servire nell'Esercito durante la 2a Guerra Mondiale.
Il regista Clarence Brown ha già lavorato con Stewart in Troppo amata e Gelosia del '36, e Cuori umani del '38, così non ha dubbi e lo sceglie come protagonista del film.
Nella sua autobiografia del 1966 "L'estasi ed io" l'attrice (e inventrice) austriaca Hedy Lamarr esprime tutta la sua gratitudine al regista Clarence Brown che scegliendola come protagonista per questo film ha determinato un balzo in avanti nella sua carriera e rafforzato il suo potere contrattuale nei confronti della M.G.M.; infatti verrà poi scelta per il film Le fanciulle delle follie di Robert Z. Leonard, anche se purtroppo l'anno seguente la M.G.M. si rifiuta di cederla in prestito alla Warner Bros per il film Casablanca perchè lo considera di poca importanza, e la parte andrà a Ingrid Bergman.
Il film deve il suo titolo ad un poema di Christopher Marlowe "The Passionate Shepherd", che lo stesso James Stewart recita ad un certo punto nel film, che si apre con la frase "Come Live With me, and be my love..." (Vieni a vivere con me, e sii la mia amata).
Il protagonista Bill Smith decide di intitolare la propria opera "Without Love" e solo 4 anni più tardi Spencer Tracy e Katharine Hepburn saranno i protagonisti di un film intitolato proprio così, su due scienziati che decidono di legarsi in matrimonio, un matrimonio senza amore.
Verso la fine del film c'è un bellissimo omaggio alle "mura di Jericho" di Frank Capra in Accadde una notte del '34 dove Clark Gable e Claudette Colbert creano un muro fatto con un lenzuolo per poter dividere un'unica camera da letto, anche se qui è una vera e propria parete di legno a separare i due letti anche se il soffitto rimane aperto per lasciar parlare tra di loro i due protagonisti.
Uno degli aspetti che sicuramente colpisce di più nel film sono i meravigliosi costumi indossati da Hedy Lamarr, non a caso realizzati dal grande Adrian (che ha vestito la Garbo, la Crawford e molte altre dive della M.G.M.).
I costumi di Adrian per Hedy Lamarr |
QUOTES:
Ispettore Immigrazione: Le devo riconoscere una cosa Mrs. Jones. Si è nascosta molto bene.
Johnny: Ho fatto il possibile.
Ispettore: Ed io l'impossibile.
Johnny: Lei ha vinto, peccato.
Ispettore: Le piaceva molto stare qui?
Johnny: A chi è in Paradiso non si chiede se ci sta bene.
Bill: Ma lei che diavolo è venuta a fare qui?
Johnny: Sono venuta a chiederle di sposarmi?
Bill: Ah! Le spiace se bevo un goccio?
Johnny: No.
Bill: Vuol ripetere quello che ha detto e piano?
Johnny: Sono venuta a chiederle di sposarmi.
Bill: Perchè?
Johnny: Perchè lei non ha un soldo. Vede io devo avere un marito e lei ha detto di essere scapolo così...
Bill: Una moglie è l'unica cosa che non mi occorre.
Nonna: E' una delle mie piccole manie. C'è chi li chiama proverbi ma io li chiamo buonsenso. E' vero "il tempo sana ogni ferita".
Johnny: Lei crede?
Nonna: Oh certamente, non si possono mettere in dubbio gli antichi detti. Forse è per questo che sono antichi. Dicono la verità , e la verità sopravvive. Vivere vuol dire affrontare le tragedie e superarle. Una donna non vale nulla se non vi riesce. Ci vuole del tempo per capirla questa verità .
Nonna: Iniziare il pranzo con una bella preghiera e finirlo con un buon liquore, questo è il vero segreto.
Johnny: Che liquore è questo?
Bill: Di more, una specialità della nonna.
Nonna: Facile farlo. Basta prendere le more e lasciarle riposare lì.
Carl: Lo stesso sistema che uso io con le donne.
CLIP:
Ispettore Immigrazione: Le devo riconoscere una cosa Mrs. Jones. Si è nascosta molto bene.
Johnny: Ho fatto il possibile.
Ispettore: Ed io l'impossibile.
Johnny: Lei ha vinto, peccato.
Ispettore: Le piaceva molto stare qui?
Johnny: A chi è in Paradiso non si chiede se ci sta bene.
Bill: Ma lei che diavolo è venuta a fare qui?
Johnny: Sono venuta a chiederle di sposarmi?
Bill: Ah! Le spiace se bevo un goccio?
Johnny: No.
Bill: Vuol ripetere quello che ha detto e piano?
Johnny: Sono venuta a chiederle di sposarmi.
Bill: Perchè?
Johnny: Perchè lei non ha un soldo. Vede io devo avere un marito e lei ha detto di essere scapolo così...
Bill: Una moglie è l'unica cosa che non mi occorre.
Nonna: E' una delle mie piccole manie. C'è chi li chiama proverbi ma io li chiamo buonsenso. E' vero "il tempo sana ogni ferita".
Johnny: Lei crede?
Nonna: Oh certamente, non si possono mettere in dubbio gli antichi detti. Forse è per questo che sono antichi. Dicono la verità , e la verità sopravvive. Vivere vuol dire affrontare le tragedie e superarle. Una donna non vale nulla se non vi riesce. Ci vuole del tempo per capirla questa verità .
Nonna: Iniziare il pranzo con una bella preghiera e finirlo con un buon liquore, questo è il vero segreto.
Johnny: Che liquore è questo?
Bill: Di more, una specialità della nonna.
Nonna: Facile farlo. Basta prendere le more e lasciarle riposare lì.
Carl: Lo stesso sistema che uso io con le donne.
CLIP:
Il piano per ottenere la cittadinanza
L'appartamento di Bill
Poesia
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