Il titolo originale è Roman Holiday e si tratta di un film del 1953 diretto da William Wyler con protagonista Audrey Hepburn (al suo esordio) e Gregory Peck.
Anna è una Principessa impegnata in un viaggio diplomatico che la sta portando nelle
principali capitali europee. Giunta a Roma, dopo l'ennesimo ricevimento di Corte, sentendosi intrappolata in una vita rigidamente stabilita, ha un crollo nervoso. Il medico di Corte le dà un sedativo, ma prima che faccia effetto e appena rimane sola, Anna fugge dal palazzo salvo poi finire per addormentarsi su una panchina vicino ai Fori Imperiali. A trovarla è il
reporter americano Joe Bradley, che non la riconosce e non riuscendo a farsi dire dove poterla accompagnare la porta a casa sua. Il giorno seguente, alla redazione del giornale, Joe scopre che la Principessa Anna è fuggita e si rende conto che si tratta proprio della ragazza a casa sua. Così Joe scommette con il suo capo che riuscirà a realizzare un reportage esclusivo sulla Principessa, accordandosi con un suo amico fotografo che la immortalerà mentre visita Roma accompagnata da Joe. Ma la verità è destinata a venire a galla.
Alcune scene del film |
Foto promozionali del film |
Già nel 1949 il regista Frank Capra vuole realizzare questo film, che vede come una sorta di continuazione di Accadde una notte,
film del '34 con Clark Gable e Claudette Colbert, e che vorrebbe
realizzare con Cary Grant ed Elizabeth Taylor, ma i motivi che lo
spingono a rinunciare al progetto sono essenzialmente due: il fatto che
la sua casa di produzione, la Liberty Films, attraversi una profonda
crisi economica e soprattutto il vortice che sta travolgendo lo
sceneggiatore Dalton Trumbo (simpatizzante del comunismo e per questo inserito nella lista nera di Hollywood). Trumbo aveva scritto questo copione in carcere e lo aveva venduto per 50.000 dollari a Capra grazie all'autore Ian McLellan Hunter che fece da prestanome.
A quel punto la Paramount acquista i diritti della storia da Capra per 35.000 dollari, la quale dopo aver proposto il film a George Stevens (che rifiuta), incarica William Wyler di fare il film, regista già vincitore di due premi Oscar (per La signora Miniver del '42 e I migliori anni della nostra vita del '46), anche se è da diversi anni che non realizza una commedia, infatti l'ultima era L'allegro inganno del '35).
Per la parte della Principessa Anna vengono inizialmente considerate Elizabeth Taylor e Jean Simmons ma nessuna è disponibile in quel periodo (la Taylor è sul set del film Vita inquieta e la Simmons lavora a Androcio e il Leone).
Così Wyler, spinto anche da ragioni di budget, sceglie di puntare tutto sulla sconosciuta
Audrey Hepburn, una giovane attrice 22enne la cui carriera era iniziata soli due anni prima, quando in occasione delle riprese di Vacanze a
Montecarlo era stata notata dalla scrittrice Colette che la scelse come
protagonista dell'adattamento teatrale del suo romanzo Gigi che aveva debuttato a
Broadway nel '51 (del film con Leslie Caron vi ho parlato qui).
Il provino che Wyler fa a Audrey è leggendario: terminata la scena il regista dice di
continuare a girare per diversi minuti per vedere l'attrice anche in una
veste più rilassata, convincendo tutti. Lo studio della Paramount le offre subito un contratto settennale ma lei riesce a concordarne uno di 2 anni che in più le permette di accettare lavori a teatro e in televisione. La Paramount vuole cambiarle il cognome perchè non si confonda con Katharine Hepburn, ma Audrey rifiuta categoricamente.
La collaborazione Wyler-Hepburn continuerà anche negli anni successivi, con il film Quelle due
del '61 con Shirley MacLaine e Come rubare un milione di dollari e vivere
felici con Peter O'Toole nel '66.
Wyler inizialmente offre la parte del protagonista a Cary Grant il quale però rinuncia dopo aver letto la parte, per due motivi: troppa differenza di età tra lui e la Hepburn (25 anni, anche se nel 1963 sarà con lei nel film Sciarada) e sa che la storia è troppo incentrata sulla principessa. A quel punto si rivolge a Gregory Peck che è ben lieto di cimentarsi per la prima volta in una commedia sofisticata (in un'intervista dirà "Ho sempre avuto la sensazione che quando mi arrivava un copione tra le mani era perchè Grant lo aveva rifiutato".) In origine i titoli di testa dovevano essere costituiti dal nome di Gregory Peck sopra il titolo e sotto la scritta "per la prima volta Audrey Hepburn", ma Peck suggerì di mettere il suo nome sui manifesti prima del titolo, per dare più visibilità all'attrice che speravano vincesse l'Oscar (cosa che accadrà ). Quando Gregory Peck arriva in Italia per le riprese è abbastanza depresso a causa del recente divorzio da sua moglie Greta Kukkonen, anche se durante la lavorazione del film conosce e si innamora di una donna francese di nome Veronique Passani che da lì a poco sposerà e con la quale resterà per il resto della sua vita.
Per la parte del fotografo amico di Joe la scelta ricade su Eddie Albert (che verrà candidato all'Oscar come Miglior attore non protagonista), il quale aveva già lavorato con Wyler l'anno prima nel film Gli occhi che non sorrisero.
Inoltre a fare un piccolo cameo è la grande attrice del teatro italiano Paola Borboni (nata a Parma): qui interpreta la signora delle pulizie che entra nell'appartamento di Joe e sorprende Anna scambiandola per una "poco di buono".
Wyler inizialmente offre la parte del protagonista a Cary Grant il quale però rinuncia dopo aver letto la parte, per due motivi: troppa differenza di età tra lui e la Hepburn (25 anni, anche se nel 1963 sarà con lei nel film Sciarada) e sa che la storia è troppo incentrata sulla principessa. A quel punto si rivolge a Gregory Peck che è ben lieto di cimentarsi per la prima volta in una commedia sofisticata (in un'intervista dirà "Ho sempre avuto la sensazione che quando mi arrivava un copione tra le mani era perchè Grant lo aveva rifiutato".) In origine i titoli di testa dovevano essere costituiti dal nome di Gregory Peck sopra il titolo e sotto la scritta "per la prima volta Audrey Hepburn", ma Peck suggerì di mettere il suo nome sui manifesti prima del titolo, per dare più visibilità all'attrice che speravano vincesse l'Oscar (cosa che accadrà ). Quando Gregory Peck arriva in Italia per le riprese è abbastanza depresso a causa del recente divorzio da sua moglie Greta Kukkonen, anche se durante la lavorazione del film conosce e si innamora di una donna francese di nome Veronique Passani che da lì a poco sposerà e con la quale resterà per il resto della sua vita.
Per la parte del fotografo amico di Joe la scelta ricade su Eddie Albert (che verrà candidato all'Oscar come Miglior attore non protagonista), il quale aveva già lavorato con Wyler l'anno prima nel film Gli occhi che non sorrisero.
Inoltre a fare un piccolo cameo è la grande attrice del teatro italiano Paola Borboni (nata a Parma): qui interpreta la signora delle pulizie che entra nell'appartamento di Joe e sorprende Anna scambiandola per una "poco di buono".
La Paramount vuole che il film sia girato interamente negli Studios di Hollywood, ma Wyler insiste che le riprese avvengano nei reali luoghi narrati nel film dicendo che "non si può ricostruire il Colosseo o la scalinata di Piazza di Spagna" . Riesce a spuntarla il regista anche se deve rinunciare al Technicolor (anche se il bianco e nero ha senza dubbio contribuito a rendere più romantica e suggestiva la storia). Questo è il primo film americano ad essere girato interamente in Italia.
Nella scena del Ballo dell'Ambasciata partecipano come comparse e figuranti veri membri della nobiltà romana, i quali doneranno interamente i loro compensi in beneficenza. Anche i giornalisti che compaiono nella conferenza stampa della scena finale sono veri reporter di varie testate giornalistiche.
Nella scena alla Fontana di Trevi le due ragazzine che interagiscono con Gary Cooper (che cerca di rubare loro la macchina fotografica), sono le figlie di William Wyler.
La scena davanti allo storico simbolo della Bocca della verità , in cui Gregory Peck infila la mano nella fessura fingendo che "la bocca" gliela abbia divorata, non era programmata, e l’attore ebbe il nullaosta del regista ad improvvisare, e infatti la reazione spaventata della Principessa è la vera reazione di Audrey Hepburn.
Da figlia di un grande amante e collezionista di Vespe non posso non menzionare il motociclo che con questo film diventa famoso in tutto il mondo. Questa Vespa 125 è un modello del 1952 (la V30T), ed è detta anche “Farobasso”, a causa del fanale posto sul parafango anteriore anziché sullo sterzo. Lo scooter della Piaggio creato da Corradino D’Ascanio è sicuramente una delle icone del design italiano e si trova in mostra permanente nel museo MoMa di New York. Il successo di questo motociclo è in parte dovuto anche al fatto che per la prima volta la carrozzeria copriva le parti meccaniche e il motore, il che impediva ai passeggeri di sporcarsi. Il colore di questa Vespa, che non possiamo apprezzare nel film, è verde chiaro metallizzato.
La scena davanti allo storico simbolo della Bocca della verità , in cui Gregory Peck infila la mano nella fessura fingendo che "la bocca" gliela abbia divorata, non era programmata, e l’attore ebbe il nullaosta del regista ad improvvisare, e infatti la reazione spaventata della Principessa è la vera reazione di Audrey Hepburn.
Da figlia di un grande amante e collezionista di Vespe non posso non menzionare il motociclo che con questo film diventa famoso in tutto il mondo. Questa Vespa 125 è un modello del 1952 (la V30T), ed è detta anche “Farobasso”, a causa del fanale posto sul parafango anteriore anziché sullo sterzo. Lo scooter della Piaggio creato da Corradino D’Ascanio è sicuramente una delle icone del design italiano e si trova in mostra permanente nel museo MoMa di New York. Il successo di questo motociclo è in parte dovuto anche al fatto che per la prima volta la carrozzeria copriva le parti meccaniche e il motore, il che impediva ai passeggeri di sporcarsi. Il colore di questa Vespa, che non possiamo apprezzare nel film, è verde chiaro metallizzato.
Gli abiti di questo film sono realizzati dalla costumista Edith Head che vincerà l'Oscar per i migliori costumi. A
riprese ultimate, la Paramount regalò ad Audrey Hepburn l'intero
guardaroba indossato nel film, cappelli, scarpe, borse e gioielli come
dono di nozze, dato che l'attrice doveva sposarsi con l'imprenditore
inglese James Hanson poco dopo la fine delle riprese, ma alla fine il
matrimonio fu annullato a causa degli impegni di Audrey dati
dall'improvviso successo ottenuto.
I bozzetti di Edith Head per gli abiti di Audrey Hepburn |
A riprese finite un fatto reale si sovrappone alla storia narrata del
film, con un grande ritorno pubblicitario seppur involontario. La
Principessa Margaret, sorella della Regina Elisabetta d'Inghilterra, si
innamora di Peter Townsend un uomo comune e oltretutto separato, ma i
doveri reali la costringono a chiudere la relazione.
Foto sul set |
Audrey Hepburn alla Premiere di Vacanze romane (nella prima a sinistra insieme al futuro marito Mel Ferrer, attore e regista conosciuto ad una festa organizzata da Gregory Peck) |
Il film ottiene 10 nomination agli Oscar nelle categorie Miglior attrice protagonista a Audrey Hepburn, Miglior soggetto a Dalton Trumbo (riconosciutogli però postumo), Migliori costumi, Miglior film, Migliore regia, Miglior attore non protagonista, Migliore sceneggiatura non originale, Migliore fotografia, Migliore scenografia, Miglior montaggio, vincendo nelle prime tre.
La ventiseiesima edizione degli Oscar si tiene il 25 marzo 1954 al RKO Pantages Theatre di Los Angeles, ma viene trasmessa dalla NBC in diretta da New York dal teatro New Century Theatre situato tra la 7 avenue e la 58esima strada. Una delle ragioni di questa doppia cerimonia è che molti degli attori candidati si stavano esibendo in spettacoli a Broadway e avrebbero dovuto disertare la serata. Molti degli attori incontrano i fans al di fuori del teatro prima della cerimonia, ma Audrey Hepburn arriva direttamente dal teatro della 46esima strada dove ha appena concluso lo spettacolo Ondine, scortata dalla polizia, si precipita nel bagno del teatro si toglie la parrucca e il trucco di scena e si accomoda in sala. Dopo appena 10 minuti verrà proclamata vincitrice dell'Oscar alla Migliore Attrice Protagonista. Emozionata e confusa sale sul palco a ritirare il premio anche se in un primo momento si dirige verso le quinte. Ecco il suo discorso di accettazione dell'Oscar (lo stesso anno vince anche il Golden Globe).
Vi
consiglio il film L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo
del 2015, con protagonisti Bryan Cranston (il quale ha anche ricevuto per
questo film una nomination agli Oscar come Migliore attore), Diane Lane
ed Hedda Hopper, che racconta la tragica parentesi del Maccartismo nel
cinema e in particolare la lista degli attori, sceneggiatori e registi
che in quanto simpatizzanti del comunismo vengono completamente tagliati
fuori dal sistema. Dopo essere stato indagato dalla Commissione per le
attività anti-americane, Trumbo viene arrestato e dopo aver scontato la
sua condanna è costretto a scrivere sceneggiature sotto pseudonimo, tra i
quali appunto Vacanze Romane, ma anche La più grande corrida (grazie al
quale vincerà il suo secondo Oscar, attribuito a Robert Rich). Il suo
riscatto avverrà nel 1960 quando due grandi nomi di Hollywood
decideranno di accreditarlo nei propri film dei quali aveva scritto il
copione: Kirk Douglas che lo sceglie per Spartacus di cui è protagonista
diretto da Stanley Kubrik, e il regista Otto Preminger che lo assume
per Exodus con Paul Newman.
QUOTES:
Contessa Vereberg: 11.45 riposerete... o no no, sbaglio. Conferenza stampa.
Principessa Anna: Cordialità e discrezione.
Contessa Vereberg: All'una in punto colazione al Ministero degli Esteri. Indosserete l'abito di merletto appuntandovi sopra un...
Anna: Bocciolo di rosa rossa.
Contessa Vereberg: Ore 15 vi sarà offerta una targa.
Anna: Grazie.
Contessa Vereberg: Alle 16.10 Vostra Altezza passerà in rassegna un reggimento di carabinieri.
Anna: No grazie. Tanto lieta. Grazie. Sono felice. Bastaa! Non ne posso più!
Anna: Cos'è , l'ascensore?
Joe: E' la mia camera.
Anna: Ho la testa che mi gira, posso dormire qui?
Joe: Bè siamo qui per questo.
Anna: Non avreste una camicia da notte con dei fiorellini?
Joe: Dovrete accontentarvi di questo. Tenete.
Anna: Un pigiama!
Joe: Si, io non ho mai usato la camicia da notte.
Anna: Avete il mio permesso, ritiratevi pure.
Joe: Grazie, grazie molte.
Joe: Quanto credete che valga un'intervista con quella persona?
Sig. Hennessy: Intendete dire Sua Altezza?
Joe: Non mi riferisco certo a Ginger Rogers, Dorothy Lamour o Sha kai shek.
Sig. Hennessy: No lasciate andare, non ne avete la possibilità .
Joe: Lo so, ma se l'ottennessi quanto me la paghereste?
Sig. Hennessy: Una dichiarazione sulle condizioni mondiali la pagherei 250. Un parere sulla moda potrei pagarlo anche di più, un migliaio di dollari direi.
Joe: Ma io intendo far parlare Sua Altezza di molte cose, dei più reconditi desideri di una Principessa. I suoi più nascosti pensieri svelati al nostro corrispondente da Roma in una privata, personale ed esclusiva intervista. Non vi interessa? Credevo di si.
Sig. Hennessy: Venite qui! E anche qualche nota romantica, con qualche fotografia? Potrei arrivare anche a 5.000 dollari. Ma ditemi un po', se non siete ubriaco, come potete immaginare di ottenere una simile intervista?
Joe: Ho pensato di entrare nella sua camera travestito da termometro! Affare fatto allora?
Sig. Hennessy: Ricordatevi che Sua Altezza è ammalata e parte domani per Atene.
Anna: Ieri sera sono fuggita dal collegio.
Joe: Ah vi maltrattano? Una punizione ingiusta?
Anna: Niente di tutto questo.
Joe: Bè, senza motivo non si fugge dal collegio.
Anna: Ho voluto prendermi un'ora o due di libertà . E ora devo tornare in quella prigione.
Joe: Sentite, prima di ritornarci perchè non prolungate un po' la vacanza?
Anna: Bè forse per un'ora...
Joe: Siate audace, prendetevi una giornata intera.
Anna: Che gioia sarebbe, potrei fare tante cose.
Joe: Quali?
Anna: Non le immaginate neanche le cose che desidero fare da tanto, senza nessun controllo.
Joe: Come tagliarsi i capelli o che so io, gustarsi un gelato?
Anna: Si, andare in giro, sedersi a un caffè, guardare le vetrine dei negozi, mischiarsi alla gente, divertirsi come fanno tutti. Non è troppo quello che chiedo?
Joe: Sentite, prendetevi questo svago con me.
Joe: Vi devono trattare bene nel vostro collegio se prendete champagne a colazione.
Anna: Solo in speciali circostanze.
Joe: Quali?
Anna: L'ultima volta fu per una certa festa di mio padre.
Che festa?
Anna: Ecco era il 42esimo anniversario dell'inizio del suo lavoro.
Joe: 42 anni di lavoro, è un bravo lavoratore. Cosa fa?
Anna: Potrei chiamarlo un pubblico funzionario.
Joe: Ah, lavoro assai duro. A lui piace?
Anna: A volte ho sentito che se ne lamenta.
Joe: Perchè non lo lascia?
Anna: Perchè quel genere di lavoro si può lasciare solo se ci sono gravi motivi di salute.
Joe: Allora alla sua salute.
Anna: Dicono tutti così brindando.
Ann: E a mezzanotte me ne tornerò, simile a Cenerentola, là da dove sono evasa
Joe: E sarà la fine di una bella favola.
Generale: Altezza Reale, un'assenza di 24 ore, qualcosa deve essere accaduto.
Anna: Molte cose.
Generale: Quale spiegazione darò alle Loro Maestà ?
Anna: Che ero indisposta e che sto meglio.
Generale: Ma Vostra Altezza comprenderà che io ho dei doveri da compiere. Così come Vostra Altezza ha i suoi.
Anna: Eccellenza, non è affatto necessario usare con me la parola dovere. Se non fossi pienamente consapevole dei doveri che ho verso la mia famiglia e il mio Paese, non avrei fatto ritorno in questo palazzo. Nè stanotte nè mai.
Anna: Il ricordo di questa mia visita non mi abbandonerà fin tanto che vivrò.
CLIP:
L'agenda di una Principessa
Sotto l'effetto del sedativo
Il giorno dopo
Un nuovo taglio di capelli
Al bar
Fuga in vespa
La bocca della veritÃ
Battello
La scelta della Principessa
E voi lo avevate già visto questo film?
Altrimenti potete vederlo qui
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate...
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- lunedì, ottobre 10, 2016
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