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Il crimine perfetto non esiste. Da 40 anni, ogni assassino lascia una traccia... e Jessica Fletcher è sempre riuscita a trovarla!
Per me, guardare La signora in giallo era un viaggio nel mondo degli enigmi, e ogni volta provavo a indovinare chi fosse il colpevole. Spoiler: non ci riuscivo mai. Crescendo, però, è diventato più di un semplice giallo del pomeriggio. Una delle cose che mi ha conquistata negli anni è stato scoprire, episodio dopo episodio, le guest star hollywoodiane della vecchia scuola: era come trovare piccoli tesori nascosti, volti che riportavano alla gloria del cinema classico.
E non è finita qui. Da adulta ho iniziato ad apprezzare un altro aspetto della serie: gli outfit pazzeschi di Jessica Fletcher. Dai tailleur eleganti ai foulard perfettamente abbinati, ogni episodio è una sfilata di stile senza tempo.
Quest'anno, in cui si festeggia il 40° anniversario della messa in onda, ho deciso di raccontarvi la storia di questa serie che ha lasciato un segno nelle nostre vite. Siete pronti a tuffarvi? Si parte!
Squadra vincente non si cambia
Nel 1983, la televisione americana è dominata da una forte presenza di serie investigative, soprattutto con protagonisti maschili. Su CBS, Magnum, P.I., con Tom Selleck, è ormai una serie consolidata, in onda dal 1980, affascinando il pubblico con le avventure di un investigatore privato nelle esotiche Hawaii. Un altro successo della rete è Simon & Simon, incentrato sulle avventure di due fratelli detective, che dal 1981 porta un mix di mistero e humor nelle case degli americani. Anche Quincy, M.E., su NBC, continua a tenere alta l’attenzione con il suo protagonista, un medico legale caparbio che risolve crimini dall'interno delle aule d'autopsia, in onda dal 1976 e terminato proprio in quell'anno.
In questo contesto dominato da detective maschili, Harvey Shepard, dirigente della CBS, vede un'opportunità : il pubblico è affezionato ai gialli, ma non c’è ancora una protagonista femminile di rilievo nel panorama investigativo.
Nel palinsesto televisivo dei primi anni '80, le protagoniste femminili in ruoli di investigazione sono spesso rappresentate da agenti speciali glamour come quelle di Charlie's Angels, o da supereroine come Wonder Woman, che aveva chiuso la sua corsa alla fine degli anni ’70. Questi personaggi, seppur popolari, tendono a incarnare stereotipi di donne con capacità fuori dal comune o con un fascino irresistibile. Harvey Shepard, dirigente della CBS, intuisce che il pubblico è pronto per qualcosa di diverso: una figura femminile capace di risolvere misteri grazie all’intuito e all’esperienza, non ai superpoteri o alla bellezza patinata.
Shepard si rivolge a Richard Levinson e William Link, i creatori di Colombo (se non avete già letto il mio articolo su questa serie favolosa potete
recuperarlo qui), per dare vita a un progetto che rompa gli schemi e
porti una donna al centro delle indagini), e a Peter S. Fischer, affidando loro il compito di sviluppare una serie crime con una protagonista più realistica e radicata nella quotidianità . Fischer, ispirato dalla figura di Miss Marple di Agatha Christie, comincia a immaginare una scrittrice di gialli che, con affabilità e acume, si trasforma in una detective capace di risolvere crimini complessi nella sua vita reale. La CBS apprezza immediatamente il concept, vedendo in questa nuova figura investigativa un modo per innovare il genere e conquistare un pubblico che desidera qualcosa di più accessibile e autentico.
L'ispirazione decisiva per Peter S. Fischer arriva una sera del 1983, mentre guarda l’adattamento di Miss Marple ai Caraibi, con Helen Hayes nei panni dell’iconica detective di Agatha Christie. In quell'episodio, Miss Marple, durante una vacanza ai Caraibi, si trova a risolvere un mistero, e Fischer rimane colpito dall’equilibrio tra l'ambientazione esotica e il classico giallo investigativo. A quel punto, si fa strada l'idea di combinare la figura di una detective arguta e non convenzionale come Miss Marple con un'ambientazione più dinamica e itinerante, un concetto che richiama l’atmosfera di Love Boat, con le sue guest star e storie ambientate in diverse località .
Vi presento Jessica
Dopo aver trovato l'ispirazione per il concept, Peter S. Fischer, insieme a Levinson e Link, si dedica alla creazione della protagonista. Jessica Fletcher è l’antitesi delle detective glamour o delle supereroine che dominano la televisione di quegli anni. Vedova e insegnante d’inglese in pensione, Jessica scopre una passione per la scrittura di gialli, che la porta a diventare, quasi per caso, una romanziera di successo. Questo aspetto del personaggio – un’autrice di romanzi gialli che risolve crimini reali – aggiunge un interessante gioco di rimandi tra finzione e realtà , dando al pubblico una figura in cui identificarsi: una donna comune, ma con una mente straordinariamente acuta.
Il setting di Cabot Cove, un tranquillo villaggio di pescatori nel Maine, è altrettanto cruciale per la costruzione dell’universo narrativo. Fischer e i suoi colleghi scelgono un luogo che rifletta la vita serena e familiare di Jessica, un piccolo mondo in cui le relazioni tra gli abitanti giocano un ruolo fondamentale nella risoluzione dei misteri. Nonostante la sua apparente tranquillità , Cabot Cove diventa un teatro ideale per omicidi e intrighi, permettendo alla serie di bilanciare il calore di una comunità ristretta con le dinamiche del giallo classico. Questo mix di quotidianità e crimine è ciò che rende la serie tanto coinvolgente. Inoltre, per non legare Jessica troppo a un solo ambiente, Fischer le dà la libertà di viaggiare spesso per eventi letterari, ampliando così la varietà delle ambientazioni e delle storie.
Un titolo che calza a pennello
Ora che il personaggio di Jessica Fletcher è delineato, manca solo un titolo per la serie. A proporlo è Harvey Shepard, presidente della CBS Television, che prende ispirazione dal film Murder, She Said con Margaret Rutherford nei panni di Miss Marple. Il titolo, Murder, She Wrote, è perfetto per rappresentare la dualità di Jessica: una scrittrice di gialli che si trova a risolvere omicidi nella vita reale. Il riferimento al mondo della scrittura e al genere investigativo si unisce così in un gioco di parole semplice ma efficace. In italiano diventerà La signora in giallo.
L’attrice perfetta
Peter S. Fischer, Richard Levinson e William Link organizzano un pranzo al Bel-Air Hotel per proporle la parte. Tuttavia, nonostante un iniziale interesse, Stapleton manifesta alcune riserve. Reduce da un periodo difficile a causa della recente perdita del marito, e preoccupata di non poter godere della stessa libertà creativa avuta in Arcibaldo, decide di declinare l’offerta
Dopo il suo rifiuto, i produttori valutano anche Doris Day, un'altra leggenda del cinema e della TV. Tuttavia, Doris, ormai ritirata dalle scene e completamente immersa nella sua vita privata, preferisce non accettare. A questo punto, con le due opzioni principali sfumate, il team si trova a un bivio: chi sarà in grado di dare vita alla loro Jessica?
Dopo il rifiuto di Jean Stapleton e Doris Day, i produttori si trovano a un bivio. È a questo punto che decidono di rivolgersi ad Angela Lansbury, una star con una carriera cinematografica e teatrale che spazia su oltre quattro decenni. Lansbury aveva iniziato giovanissima nel cinema, con il suo primo ruolo importante in Angoscia (Gaslight, 1944), e da allora aveva dimostrato la sua versatilità in decine di film, senza purtroppo mai arrivare a ruoli da protagonista principale. Tra i suoi ruoli più iconici c'è la spietata editrice in Lo stato dell'unione (1948), la manipolatrice madre in Va' e uccidi (1962), e la romantica principessa medievale in Il giullare del re (1955). Una carriera lunga e ricca di successi che l'ha resa una figura amatissima dal pubblico.
Negli ultimi 15 anni, però, Lansbury si è affermata come una delle più grandi interpreti del teatro musicale americano. Il suo ruolo in Mame (1966) le ha fruttato il primo di numerosi Tony Award, seguiti da altre performance memorabili in Gypsy (1974) e Sweeney Todd (1979). Grazie a queste performance, la Lansbury ha conquistato una nuova generazione di fan.
La struttura degli episodi
La signora in giallo segue il formato classico del "whodunit", un tipo di giallo in cui lo spettatore è coinvolto nella scoperta dell’identità del colpevole insieme alla protagonista. A differenza di Colombo, che scardina le regole del gioco con il suo formato "howcatchem", dove l’assassino è rivelato fin dall’inizio e il divertimento sta nel vedere come il detective riuscirà a incastrarlo, La signora in giallo mantiene il mistero fino alla fine. Lo spettatore è continuamente messo alla prova, cercando di indovinare chi sia l’assassino tra i molti sospettati, ma, diciamocelo: non è mai facile!
Ogni episodio segue una struttura ben definita. L'inizio è spensierato e leggero, spesso incentrato sulle attività quotidiane di Jessica o sui suoi viaggi. L'omicidio solitamente avviene dopo circa un terzo dell'episodio, rompendo la tranquillità iniziale e dando il via alla parte investigativa. I sospettati sono molti, e ognuno ha un movente plausibile. Jessica, con il suo acume e la sua capacità di osservazione, raccoglie indizi e pone domande incisive. Un espediente narrativo interessante è il fatto che Jessica non ha la patente: questo le permette di approfittare dei passaggi durante i suoi viaggi per sottoporre domande agli accompagnatori, ottimizzando i dialoghi investigativi. In compenso la vediamo spesso in sella alla sua mitica bicicletta.
Nel finale, Jessica smaschera sempre il colpevole, spesso rischiando la propria vita durante il confronto. Non so voi, ma io il killer non sono mai riuscita a indovinarlo! All’inizio lo trovavo quasi frustrante, ma poi ho deciso di abbracciare l’atmosfera rilassante della serie e godermi il fatto che fosse qualcun altro a risolvere il mistero. Questa formula, basata sul ragionamento deduttivo e su una protagonista affabile e intelligente, è ciò che ha garantito il successo duraturo della serie
Location della serie
Per ricreare il pittoresco villaggio costiero di Cabot Cove, ambientato nel Maine, la produzione inizialmente prende in considerazione l’idea di girare sulla costa orientale degli Stati Uniti. Tuttavia, per questioni di costi e tempistiche, questa opzione viene scartata. È uno dei produttori, Robert O'Neill, a suggerire Mendocino, una cittadina della California fondata nel 1850 dai cacciatori di balene. Con le sue scogliere imponenti e l’architettura vittoriana, in uno degli episodi viene descritta come “la quintessenza del New England”, Mendocino riesce a trasmettere perfettamente l'atmosfera tranquilla e suggestiva di un villaggio marittimo tipico di quella zona.
Nel corso degli episodi si vedono alcuni edifici parte integrante del mondo di Cabot Cove. Tra questi ci sono l'Ufficio dello Sceriffo, il Loretta's Beauty Parlor (salone di bellezza), lo studio del medico e l'ufficio del giornale locale, The Cabot Cove Gazette. Non mancano il molo e il porto, scenari ideali per molte delle indagini condotte da Jessica (è lo stesso set utilizzato nel film Lo squalo).
Nonostante l’aspetto pacifico di Cabot Cove, la cittadina diventa tristemente famosa per il suo tasso di omicidi insolitamente alto. All’inizio della serie, la popolazione di Cabot Cove conta circa 3560 abitanti, ma con 60 omicidi nel corso dei 12 anni della serie, il villaggio registra una media di 5 omicidi all'anno, pari a 1490 omicidi per milione di abitanti. Un tasso superiore persino a quello di El Salvador.
La casa di Jessica Fletcher a Cabot Cove è tanto riconoscibile quanto il villaggio stesso, e ogni dettaglio degli interni riflette il suo stile country-chic. La stanza più ricorrente negli episodi è la cucina, caratterizzata da un’atmosfera calorosa e semplice. Al centro, un tavolo rotondo coperto da una tovaglia in stile tirolese, circondato da sedie in legno country, diventa spesso il luogo delle conversazioni più importanti. Tra gli altri dettagli, spicca la stufa Magic Chef degli anni '30, che aggiunge un tocco nostalgico, e una piattaia in legno dove Jessica espone le sue ceramiche e tazze inglesi, simbolo del suo gusto raffinato.
Il soggiorno di Jessica è altrettanto invitante, con una carta da parati nei toni dell’azzurro e del blu e un caminetto situato in un angolo. Il resto della stanza è decorato con numerosi quadri e stampe, mentre una poltrona di legno con cuscini azzurri e una poltrona in pelle marrone scuro offrono un tocco di comfort. Sul divano azzurro Jessica si rilassa o riflette sugli intricati misteri che deve risolvere.
Anche la camera da letto segue uno stile country, con un letto a baldacchino rustico e una romantica carta da parati floreale. Tutti questi dettagli conferiscono alla casa un senso di intimità e accoglienza, riflettendo perfettamente il carattere della protagonista.
Oggi, la Blair House è diventata un bed and breakfast, il Blair House Inn, dove i fan della serie possono vivere un'esperienza unica soggiornando nella "casa di Jessica Fletcher" e immergendosi nel mondo della serie.
Sebbene Cabot Cove sia la casa di Jessica e il fulcro di molte delle sue avventure, la serie porta spesso la protagonista lontano dal suo tranquillo villaggio, permettendole di esplorare una vasta gamma di location in tutto il mondo.
Gli episodi ambientati negli Stati Uniti vedono Jessica viaggiare da costa a costa, spostandosi per partecipare a eventi letterari o per visitare amici, trovandosi inevitabilmente coinvolta in misteri metropolitani. Tra le città americane più frequentemente visitate troviamo New York, Boston, San Francisco, Washington, Los Angeles, Seattle e New Orleans. Le avventure di Jessica, però, non si fermano ai confini americani. In diversi episodi la vediamo viaggiare oltreoceano, portando le sue indagini in luoghi come Londra, Parigi, Mosca, Atene e persino in Italia, dove visita la Sicilia, Milano e Roma. Ogni episodio ambientato all'estero offre una nuova prospettiva, con Jessica che si confronta con ambienti e culture diverse, pur mantenendo il suo inconfondibile stile investigativo.
Non mancano location più esotiche: Jessica si ritrova nei Caraibi, in Giamaica, alle Hawaii e persino in posti lontani come Hong Kong, Egitto, Giappone e Australia.
Guest Star
Come Colombo, anche La signora in giallo ha ospitato una straordinaria quantità di guest star, molte delle quali provenienti dal mondo del cinema classico e della televisione. Il formato episodico della serie, con un nuovo mistero e un nuovo cast di personaggi in ogni puntata, ha permesso di arricchire la serie con la partecipazione di attori di grande calibro, in alcuni casi regalandoci reunion a tanti anni di distanza da quando si erano trovati a lavorare con Angela Lansbury (come Mickey Rooney ritrovato dopo Gran Premio del 1944 quando erano entrambi ragazzi).
Le donne
Gli uomini
Ma Jessica Fletcher non indaga mai completamente da sola. A Cabot Cove, ha accanto tre personaggi chiave che la affiancano nelle sue indagini, ognuno con una personalità unica e con una caratterizzazione ben distinta.
Accanto a loro c’è il dottor Seth Hazlitt, interpretato da William Windom. Windom ha esordito al cinema in un ruolo di grande rilievo interpretando il procuratore Gilmer nel classico del 1962 Il buio oltre la siepe. Oltre a questa iconica performance, Windom ha preso parte a numerosi film e serie TV, tra cui "Star Trek", dove ha interpretato il Commodoro Decker. In La signora in giallo, il dottor Hazlitt è il medico di Cabot Cove e uno dei migliori amici di Jessica. Il personaggio di Seth rappresenta il buon senso e la saggezza rurale, spesso portando una prospettiva più pragmatica e a volte scettica rispetto alle intuizioni di Jessica, ma sempre pronto a fidarsi delle sue capacità quando il mistero si infittisce. Il suo studio compare spesso, soprattutto negli episodi legati di avvelenamenti a Cabot Cove.
Il suo guardaroba pazzesco
Lo stile di Jessica Fletcher è uno di quegli elementi che rendono il personaggio così indimenticabile. Voglio dire, chi non la ricorda con uno dei suoi impeccabili tailleur o con i suoi amatissimi foulard? Ma non si tratta solo di eleganza, perché Jessica sa come adattarsi alle situazioni, che si tratti di una serata a teatro o di una giornata di lavoro a Cabot Cove.
Partiamo dai suoi outfit più formali: Jessica ama i tailleur e gli abiti sartoriali. Perfettamente tagliati, in colori neutri o pastello, sono ideali per le sue apparizioni in città o per i momenti in cui è alle prese con eventi letterari o investigazioni importanti. Sempre abbinati a una blusa raffinata e mai fuori posto, trasmettono quel mix di autorevolezza e stile che la rende unica.
Ma vogliamo parlare dei suoi favolosi foulard? Sono un accessorio che Jessica non lascia mai a casa. Annodati al collo, drappeggiati sulle spalle o incorniciati attorno a una giacca, i suoi foulard aggiungono sempre un tocco personale e ricercato. Non importa se l’outfit è semplice, con un foulard Jessica sa come trasformarlo in qualcosa di elegante e mai banale.
E che dire del suo stile più country quando è a Cabot Cove? La Jessica del villaggio indossa camicie a quadretti, giacche in jeans, e abiti scozzesi che ci fanno pensare subito a una vita più semplice e rilassata, ma sempre con un occhio di riguardo al suo look. È uno stile rustico e confortevole, perfetto per le sue giornate da scrittrice in un tranquillo paesino di mare. Si potrebbe quasi sentire l’odore di caffè appena fatto e di aria salmastra!
Ma i veri protagonisti del comfort sono i suoi cardigan. Caldi, morbidi e spesso decorati con disegni di animali o motivi floreali, i cardigan di Jessica sono quasi un abbraccio visivo. Quei maglioni che parlano di casa, di relax e di un personaggio che, nonostante la sua abilità nel risolvere omicidi, sa godersi i piccoli piaceri della vita.
Non dimentichiamo le occasioni speciali. Jessica sa come brillare, e lo dimostra in abiti più sontuosi, come quello che indossa nel pilota della serie, quando partecipa a un ballo in maschera vestita da fata. Quando c’è da fare colpo, la nostra detective non si tira indietro, mostrando il suo lato più glamour in abiti da sera sofisticati e raffinati.
E i gioielli? Jessica non esce mai senza un paio di orecchini intonati perfettamente all’outfit. Le sue collane d’oro o con pietre colorate completano i suoi look con eleganza, dimostrando che anche nei dettagli c’è sempre attenzione e cura.
Infine, l'immancabile trench. Se c’è un capo che incarna il detective per eccellenza, è proprio questo. Jessica lo indossa spesso durante le sue indagini, aggiungendo quel tocco di mistero e autorità . È il suo capo simbolo, perfetto per accompagnarla in ogni avventura investigativa.
Quelle inconfondibili note
Uno degli elementi più iconici de La signora in giallo è senza dubbio la sua sigla musicale, composta da John Addison, vincitore di un Oscar per la colonna sonora del film Tom Jones (1963). La sigla è vivace, allegra e riesce a trasmettere il perfetto equilibrio tra il tono spensierato e l'intrigo della serie. Accompagna le immagini di Jessica Fletcher che scrive sulla sua macchina da scrivere, pedala in bicicletta e gira per il villaggio di Cabot Cove, introducendo lo spettatore nel mondo di una detective amatoriale che risolve omicidi con il suo acume investigativo.
Questa musica è diventata rapidamente inconfondibile, evocando immediatamente il senso di mistero e avventura con una sfumatura di comfort, perfettamente in linea con il carattere rilassante della serie.
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L'evoluzione della serie
Dopo il grande successo iniziale, La signora in giallo si evolve e si adatta lungo le sue dodici stagioni, mantenendo il pubblico incollato allo schermo per oltre un decennio. La serie diventa subito un appuntamento fisso della domenica sera, trasmessa dopo il popolarissimo 60 Minutes della CBS, che funge da traino perfetto. Ogni settimana, gli spettatori possono seguire Jessica Fletcher in nuove avventure, principalmente ambientate a Cabot Cove o in altre località visitate per eventi letterari, dove risolve misteri con il suo impeccabile intuito.
Tuttavia, con il passare delle stagioni, la serie inizia ad allontanarsi da Cabot Cove. Fischer, Levinson e Link capiscono presto che per mantenere fresco l'interesse del pubblico è necessario far viaggiare Jessica, ampliando le ambientazioni. Londra, Sicilia, Hong Kong: Jessica diventa una viaggiatrice, e questo le permette di risolvere misteri in una grande varietà di contesti, mantenendo vivo l'interesse del pubblico.
Nella terza stagione (1986), la CBS decide di sperimentare qualcosa di nuovo: un crossover tra La signora in giallo e Magnum, P.I., un altro show investigativo di grande successo. Due mondi molto diversi si incontrano, e il pubblico accoglie con entusiasmo questo evento televisivo che mostra la versatilità del personaggio di Jessica Fletcher.
Ma all'inizio della quinta stagione, nel 1988, Angela Lansbury inizia a sentire il peso del lavoro. Ogni episodio richiede fino a otto giorni di riprese, un ritmo intenso per l'attrice, che all'epoca ha 63 anni. Per evitare di concludere la serie, viene trovata una soluzione: ridurre la presenza di Jessica in alcuni episodi, lasciando che il grosso delle indagini venga condotto da personaggi secondari, mentre Jessica compare principalmente all'inizio e alla fine dell'episodio. Questo "esperimento", durato durante la quinta e sesta stagione, consente a Lansbury di prendersi un po' di riposo, senza compromettere il successo della serie.
Nel 1991, durante l'ottava stagione, il produttore David Moessinger suggerisce un importante cambiamento: spostare Jessica da Cabot Cove a New York, dove accetta un incarico come insegnante di criminologia. Questo cambio di ambientazione dona nuova linfa alla serie, portando Jessica in un contesto urbano, ma sempre pronta a risolvere misteri con la sua mente acuta.
Nel 1992, Angela Lansbury diventa produttrice esecutiva della serie, guadagnando maggiore controllo creativo. Per aiutarla, coinvolge anche suo fratello, Bruce Lansbury, produttore televisivo di successo. Questa sinergia familiare garantisce che la serie mantenga la sua qualità nonostante le sfide crescenti nel panorama televisivo.
Con l'arrivo degli anni '90, la competizione televisiva si fa sempre più serrata. Nuove serie come Friends catturano l'attenzione del pubblico giovane, e nel 1995, la CBS decide di spostare La signora in giallo dalla domenica al giovedì sera, mettendola in competizione diretta con Friends. Purtroppo, questa mossa si rivela fatale: gli ascolti crollano, e nel 1996, la serie viene cancellata dopo dodici stagioni.
Uno degli ultimi episodi della serie, intitolato "Murder Among Friends", diretto da Vincent McEveety e scritto da Jerrold L. Ludwig, viene visto da molti come una chiara frecciatina a Friends. In questo episodio, Jessica si trova a Hollywood per girare alcune puntate di un programma su film gialli, quando scopre che negli stessi studi si gira una serie TV di grande successo intitolata Bud. Anche se Bud è molto amata dal pubblico, la produzione deve ridurre i costi, e così si decide segretamente di eliminare uno dei personaggi principali. La sceneggiatrice, Ricki Vardian, viene trovata morta subito dopo aver completato la scena fatidica, e Jessica si mette subito ad indagare. Il riferimento non troppo velato alla serie Friends e alle sfide della competizione televisiva di quel periodo, aggiunge un tocco amaro e ironico a un episodio che rappresenta bene la sfida che La signora in giallo si trova ad affrontare negli anni '90.
La signora in giallo ha avuto uno spin-off intitolato "Provaci ancora, Harry", andato in onda dal 1987 al 1988, con protagonista Jerry Orbach nel ruolo del detective privato Harry McGraw, il detective apparso originariamente nella serie principale.
Riconoscimenti
Durante i suoi 12 anni di programmazione, La signora in giallo ha raccolto un gran numero di riconoscimenti. La serie ha vinto 2 Golden Globe come Miglior serie drammatica, mentre Angela Lansbury ha conquistato ben 4 Golden Globe per la sua interpretazione di Jessica Fletcher.
L'attrice detiene anche il primato per il maggior numero di nomination agli Emmy Awards nella categoria di Miglior attrice protagonista in una serie drammatica, con 12 nomination — una per ogni stagione della serie. Nonostante queste candidature, non ha mai vinto, stabilendo il record per il maggior numero di nomination senza vittoria.
Agli Emmy Awards, però, la serie ha comunque portato a casa due statuette: una per la Miglior composizione musicale (John Addison) e un’altra per i Migliori costumi (Alfred E. Lehman).
Last but not least
Da estimatrice del doppiaggio non posso non citare la straodinaria attrice che ha prestato la voce ad Angela Lansbury in questa serie, Alina Moradei. Riuscite forse ad immaginarvela con una voce più perfetta di questa? Qui quando si incontrarono ai Telegatti del 1999 (vi avviso che quando la Lansbury canta la canzone del La Bella e la Bestia sarà dura trattenere le lacrime).
Infine i miei due episodi preferiti. "La casa delle tenebre" il 13esimo episodio dell'ottava stagione, ambientato a Hollywood sul set della celebre casa del film Psyco di Hitchcock e "Zuppa di pesce ai barbiturici" il 12esimo della quarta stagione.
Invece la scena in cui penso la Lansbury abbia dato il meglio di sè è quando si finge ubriaca nell'episodio 13 della prima stagione intitolato "Crociera con delitto".
Dopo dodici stagioni, La signora in giallo non è stata solo una serie TV, ma una compagna di viaggio che ci ha tenuto per mano. Jessica Fletcher, con la sua bicicletta, la sua macchina da scrivere e quell’incredibile capacità di vedere quello che a noi sfuggiva, ci ha insegnato che ogni mistero ha una soluzione e che nessun enigma è troppo complicato se affrontato con tenacia e intelligenza.
In fondo, non era solo per scoprire chi fosse l’assassino. Era il comfort delle sue indagini, il calore delle sue chiacchierate a Cabot Cove, la familiarità dei suoi foulard e il suo spirito acuto che ci facevano tornare episodio dopo episodio. Jessica è diventata per molti di noi una figura familiare, quasi un’amica, che ci ricordava che, anche nei momenti più difficili, c'è sempre un dettaglio che ci può condurre alla verità .
A 40 anni di distanza, rivedere un episodio de La signora in giallo è come tornare a casa, riscoprendo quella tranquillità avvolgente che solo una serie così ben costruita sa regalare. E mentre il tempo passa, Jessica Fletcher rimane lì, a ricordarci che la curiosità , la forza d’animo e l’empatia sono le vere chiavi per risolvere i misteri, grandi e piccoli, della vita.
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- venerdì, ottobre 25, 2024
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