A Portata di Nichelini: L'Automat nella Cultura Americana e nel Cinema
venerdì, maggio 10, 2024C'è una scena del film Il visone sulla pelle con Doris Day e Cary Grant (di cui vi ho parlato qui) che quando l'ho vista per la prima volta mi ha davvero incantato. Parlo di quella ambientata in questo ristorante particolarissimo con il cibo sistemato in piccole cellette, come le macchinette delle merendine. Dove sta l'aspetto più affascinante? Che dietro a quelle vetrine c'era una cucina con cuochi e camerieri che preparava al momento i piatti. Ho deciso che dovevo saperne di più ed è allora che ho scoperto che quel luogo non era frutto della fantasia di uno sceneggiatore ma era un luogo non solo esistito realmente ma che aveva una dietro una storia affascinantissima.
Immaginate un luogo dove, con solo qualche spicciolo in tasca, potete sedervi a mangiare in un ambiente accogliente e sofisticato. Questo non è solo un sogno, ma è stata una realtà quotidiana per milioni di americani durante gran parte del ventesimo secolo. Perciò lasciatevi raccontare la storia degli Automat di Horn & Hardart, i ristoranti che hanno rivoluzionato il modo di mangiare in America, dove un pezzo di torta e una tazza di caffè caldo diventano simboli di una vera e propria rivoluzione culturale e sociale. Grazie a una visione innovativa e un impegno senza pari, Joseph Horn e Frank Hardart hanno trasformato una semplice idea in un fenomeno che ha attraversato decenni, rendendo il sogno americano accessibile a tutti. Da qui comincia la nostra esplorazione di un'epoca in cui la tecnologia e l'uguaglianza sociale si intrecciano in una danza che segna un'era, dimostrando che il cibo può essere molto più di una semplice necessità: può essere un unificatore potente, un momento di condivisione accessibile a ogni strato della società. Inoltre, esamineremo come gli Automat non solo abbiano influenzato la vita quotidiana, ma siano anche diventati un'icona popolare, facendo numerose apparizioni in film che hanno contribuito a catturare e preservare il loro ruolo unico nella cultura americana.
L’INCONTRO DI DUE VISIONARI
L'avventura imprenditoriale di Joseph Horn e Frank Hardart è una storia di ambizione, ingegno e innovazione che ha segnato un'epoca. Joseph Horn, cresciuto in una famiglia dove i fratelli erano già impegnati nella ristorazione, ha un sogno ben chiaro: vuole aprire un ristorante unico nel suo genere. Durante un viaggio attraverso il Paese, Joseph Horn trova ispirazione a Boston presso il Thompson's Spa, dove l'efficienza nel servizio del caffè lo affascina profondamente, spingendolo a voler creare un simile ristorante. Tornato a Philadelphia, pubblica un annuncio su un giornale in cerca di un partner.Frank Hardart, proveniente da New Orleans, città famosa per il suo unico metodo di produzione del caffè alla francese pressato o filtrato, capisce subito il potenziale di espansione del prodotto. La sua passione per il caffè di alta qualità lo spinge a trasferirsi a Philadelphia, ma incontra inizialmente solo rifiuti. La sua determinazione non vacilla e, quasi per destino, scopre l'annuncio di Horn, che sembra scritto apposta per lui.
Contemporaneamente, in Europa del Nord, emergono i primi ristoranti automatici che utilizzano un sistema di montacarichi per ordinare e ricevere il cibo. Affascinato da questa tecnologia durante un viaggio in Germania, Hardart decide di importare e adattare il sistema per il mercato americano. In collaborazione con l'ingegnere John Fritsche, importano e migliorano significativamente la tecnologia, introducendo innovazioni come il tamburo rotante per conservare sia cibi caldi che freddi e adattando le fessure delle monete al sistema monetario americano. Queste innovazioni culminano nella creazione del muro dei distributori automatici con le piccole porte, diventando un'icona degli Automat. L'America, affascinata dalla tecnologia e dalle macchine, accoglie con entusiasmo questi nuovi ristoranti automatici.
IL PRIMO AUTOMAT AMERICANO
Il 9 giugno 1902, al numero 818 di Chestnut Street a Philadelphia, Joseph Horn e Frank Hardart aprono le porte del primo Automat in America, un vero pionierismo nel campo della ristorazione automatizzata. Nonostante il nome 'Automat' suggerisca un funzionamento completamente automatico, il cuore di questi locali era alimentato dall'energia umana. I clienti inserivano i nichelini (monete da 5 centesimi), moneta dopo moneta, per ottenere porzioni singole di cibo. C'era anche una sorta di cassiere che, ricevendo un dollaro, restituiva venti nichelini, facilitando così gli acquisti frequenti all'interno dell'Automat.
Questo locale non è solo un ristorante: è una vetrina di stile e un trionfo dell'innovazione, dove la tecnologia si fonde con la gastronomia creando un'esperienza affascinante per i clienti. L'ingresso in questo spazio straordinario rivela immediatamente il suo carattere distintivo. I visitatori sono accolti da un ambiente imponente: soffitti altissimi, vasti spazi interni, e a volte anche una balconata che offre una vista panoramica della sala. L'interno è abbellito con pavimenti di marmo bianco immacolato e cornici in ottone che adornano le piccole finestre, dietro le quali si celano i piatti pronti per essere serviti. I tavoli di marmo di Carrara aggiungono un ulteriore tocco di eleganza.
Un dettaglio particolarmente amato sono gli erogatori a forma di delfino, ispirati alle fontane italiane con creature mitologiche marine, che Joe Horn ha ammirato durante un viaggio in Italia. Decide che questi eleganti erogatori saranno perfetti per il suo nuovo ristorante. Posizionando la tazza sotto la bocca del delfino e spingendo la sua coda, si attivava il meccanismo. Un tubo nascosto erogava il caffè direttamente nella tazza, che era piccola e resistente al calore. Verso la fine del processo, un piccolo erogatore non visibile aggiungeva il latte, completando così una tazza di caffè perfetta e molto gustosa.
Il successo di questo nuovo tipo di ristorazione è immediato a Philadelphia, e la decisione di espandersi a New York è una mossa naturale. In un periodo di grande immigrazione, dal 1880 al 1920, gli immigrati che arrivano a New York cercano un'integrazione nel sogno americano, e Horn & Hardart offrono un accesso democratizzato e tecnologicamente avanzato al cibo buono e accessibile, fungendo da vero e proprio processo di americanizzazione. Ed è così che nel 1912 aprono il primo Automat nella Grande Mela, più precisamente al 1557 Broadway sulla 42esima strada.UN FENOMENO SOCIALE
La novità del servizio automatizzato e la qualità del cibo offerto attirano rapidamente una vasta clientela, variamente composta da lavoratori, famiglie e curiosi attratti dalla modernità del concetto. Uno dei gruppi più notevolmente influenzati dall'apertura dell'Automat sono le stenografe e altre professioniste. Nel periodo tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, il numero di donne impiegate in uffici e ruoli amministrativi a New York è salito da 5.000 a 300.000. Queste lavoratrici, spesso impegnate per lunghe ore lontano da casa, trovano nell'Automat una soluzione ideale per i loro pasti. La rapidità e l'efficienza del servizio permettono loro di godere di una pausa pranzo gustosa senza perdere tempo prezioso, fondamentale in una giornata lavorativa fitta. L'Automat diventa un punto di riferimento per queste donne, offrendo un ambiente sicuro e rispettabile dove possono mangiare da sole o con le colleghe, senza la necessità di un accompagnatore maschile, cosa non scontata per l'epoca. Questo aspetto contribuisce significativamente a cambiare le abitudini sociali, supportando indirettamente l'indipendenza femminile e la crescente presenza delle donne nel mondo del lavoro. L'accoglienza della comunità non è solo una questione di convenienza. L'Automat, con la sua atmosfera accogliente e la sua architettura innovativa, diventa un luogo di incontro sociale trasversale, dove persone di diverse classi sociali e background condividono lo spazio e l'esperienza del pasto in modo democratico e armonioso. Questo aspetto di inclusività e apertura contribuisce a rendere gli Automat non solo ristoranti, ma veri e propri simboli di progresso sociale.
Gli Automat erano frequentati da persone di ogni estrazione, dai meno abbienti alle donne avvolte in pellicce, fino a celebrità del calibro di Audrey Hepburn, Eddie Fisher con Debbie Reynolds, Donna Reed e James Dean. Questa diversità di clientela rifletteva la natura democratica degli Automat, luoghi dove il lusso era accessibile a tutti e dove, in un ambiente informale, poteva anche capitare di sedersi accanto a un miliardario come Vanderbilt.
IL REGNO DEL COMFORT FOOD
Nei menu degli Automat si trovava una varietà di piatti che riflettevano il gusto americano per il comfort food: dal Salisbury steak con purè di patate, una porzione di fagioli al forno, fino alla fresca insalata di pollo. Ma erano forse più celebri per le loro torte, un vero trionfo di dolcezza. Durante l'inverno, la chocolate pudding pie era particolarmente attesa, diventando un piacere stagionale che molti anelavano tutto l'anno. Non mancavano mai le classiche come la Lemon meringue pie, la coconut custard pie e varietà di pie alle mele e alla marmellata, rendendo ogni visita agli Automat un'esperienza deliziosa e riconfortante.
UN MODELLO ECONOMICO VINCENTE
All'inizio del XX secolo, Horn & Hardart non solo è noto per i suoi innovativi Automat, ma gestisce anche una catena di negozi di prodotti da forno. La produzione autonoma in ciascun negozio porta a una mancanza di coerenza e a livelli di qualità non sempre uniformi. Per risolvere questo problema, l'azienda adotta il modello del commissariato, centralizzando la preparazione del cibo in un unico grande centro produttivo situato tra l'undicesima e la dodicesima strada. Questo commissariato diventa il cuore pulsante del sistema di Horn & Hardart, garantendo la produzione massiva e la coerenza della qualità dei prodotti. Qui, possono sfornare fino a 2.400 torte all'ora, sfruttando appieno le economie di scala. La centralizzazione della produzione permette di mantenere bassi i costi e offrire prezzi accessibili ai clienti, senza compromettere la qualità. Tutto il cibo, inclusi i prodotti da forno, viene preparato in questo commissariato centrale e poi distribuito ai vari ristoranti attraverso una flotta di camion che percorrono circa 2.000 miglia al giorno in ogni città servita. Questo sistema logistico garantisce che i prodotti arrivino freschi e siano sempre in linea con le esigenze stagionali, ottimizzando l’efficienza e mantenendo bassi i costi di produzione.
LA CRISI DEL '29 E LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Durante la Grande Depressione, mentre molte imprese sono costrette a chiudere, gli Automat di Horn & Hardart si distinguono come un'eccezione. Diventano rifugi accoglienti per i meno abbienti, offrendo un pasto completo e di qualità per pochi centesimi. La capacità di fornire cibo abbondante e conveniente fa dei ristoranti Horn & Hardart un faro di speranza in tempi difficili. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l'impegno di Horn & Hardart si amplia ulteriormente, fornendo cibo alle navi truppe. Le navi come la Queen Elizabeth e la Queen Mary, che partono da New York, trasportano truppe alimentate dai prodotti Horn & Hardart, consolidando l'importanza dell'azienda non solo a livello locale ma anche nazionale.
ESPANSIONE DEI RETAIL "Meno lavoro per la mamma"
Horn & Hardart non si limita solo ai suoi celebri Automat, ma estende la sua presenza anche nel settore del retail, con una mossa che cambia significativamente la vita quotidiana americana. Il concetto dei negozi al dettaglio è semplice ma rivoluzionario: vendere cibo preparato che le famiglie possono facilmente portare a casa. Questo approccio risponde brillantemente alla crescente esigenza delle famiglie americane di godere di pasti di qualità senza il tempo e lo sforzo necessari per la preparazione. Il celebre slogan "Less Work for Mother" cattura l'essenza della missione di questi negozi: ridurre il carico di lavoro domestico, specialmente per le donne, che spesso bilanciano impegni lavorativi e responsabilità familiari. In un'era in cui la donna moderna inizia a cercare soluzioni per gestire meglio il tempo tra lavoro e casa, Horn & Hardart offre una soluzione pratica e di qualità. Nei negozi al dettaglio di Horn & Hardart, è possibile acquistare una vasta gamma di prodotti freschi, tutti preparati secondo gli standard elevati dell'azienda. Con un paio di dollari, ad esempio, si può portare a casa una torta di mele, pronta per essere gustata. Tutto è fresco e fatto su ordinazione, un dettaglio che non solo assicura la qualità ma anche la soddisfazione dei clienti che possono godere di prodotti sempre diversi e adatti alle loro necessità. L'impatto dei negozi al dettaglio va oltre la semplice convenienza; diventano rapidamente un simbolo di modernità e efficienza, contribuendo a definire un nuovo stile di vita americano che privilegia il tempo libero e la famiglia senza rinunciare alla qualità del cibo.
Horn & Hardart è lo sponsor ufficiale di "The Children's Hour", uno show televisivo che va in onda ogni domenica mattina. Presentato da Ed Herlihy, lo show è una vetrina per i talenti giovanili di New York, e per oltre 26 anni ha intrattenuto le famiglie con esibizioni di bambini eccezionalmente talentuosi. Non è solo intrattenimento: è un modo per l'azienda di connettersi con le famiglie americane, rafforzando il proprio brand come parte integrante della comunità.
L'INFLAZIONE E L'ERA DEI SOBBORGHI
Negli anni '50 e nei primi anni '60, Horn & Hardart è ancora un colosso nella ristorazione americana, ma i profitti non sono più quelli di un tempo. La comparsa di Chock Full o'Nuts alla fine degli anni '50 ha introdotto una seria concorrenza, offrendo caffè a prezzi molto competitivi, attirando clienti desiderosi di risparmiare. Con l'aumento dell'inflazione post-bellica, il valore del nichelino, che per decenni è stato la moneta simbolo degli Automat, è diminuito, rendendo insostenibile mantenere i prezzi bassi. Horn & Hardart è costretta a rivedere i propri prezzi quando diventa chiaro che le macchinette, progettate per accettare solo nichelini, non possono operare con monete di valore inferiore come i penny. Di fronte a questa limitazione tecnica, l'unico modo per adattarsi all'inflazione è raddoppiare il prezzo del caffè da 5 a 10 centesimi. Questo aumento del prezzo del caffè ha avuto conseguenze immediate e disastrose, con le vendite che sono crollate da 70 milioni a 45 milioni di tazze all'anno. Questo cambiamento non solo ha scosso la fiducia dei consumatori, ma ha creato anche una profonda frattura emotiva. Horn & Hardart, conosciuta come "la casa che i nichelini avevano costruito", ha visto questo aumento dei prezzi come un tradimento dell'etica di accessibilità e valore che aveva definito la sua reputazione.
Il contesto socio-culturale e demografico è cambiato altrettanto rapidamente. L'inaugurazione del sistema autostradale interstatale nel 1957 da parte del presidente Eisenhower ha favorito una massiccia migrazione verso i sobborghi, riducendo drasticamente la clientela urbana che una volta affollava gli Automat. Le donne, per la maggior parte, stanno crescendo le famiglie e non lavorano più in città, preferendo fare la spesa nei sempre più diffusi supermercati e cucinare a casa. Anche gli uomini, che lavorano in città, non si fermano più a cena negli Automat, preferendo tornare a casa per i pasti preparati in famiglia. Inoltre, i gusti alimentari stanno cambiando radicalmente. L'ascesa dei cibi surgelati offre una comodità e una varietà che modificano le abitudini alimentari degli americani, orientandoli verso opzioni che Horn & Hardart non può offrire. Le persone che scelgono di mangiare fuori sono generalmente più giovani e meno interessate al risparmio. Questo nuovo pubblico è disposto a spendere di più per un'esperienza di servizio superiore, rendendo il risparmio un concetto che effettivamente allontana i consumatori.
IL DECLINO
Negli anni '60, Horn & Hardart affronta nuove sfide che minacciano la sua stabilità e popolarità. Uno dei problemi più gravi è l'aumento della criminalità urbana, che inizia a influenzare negativamente la percezione e la sicurezza degli Automat. I clienti, sempre più preoccupati per la loro sicurezza, cominciano a evitare di uscire di sera o frequentare le aree del centro città dove si trovano molti degli Automat. Questa crescente insicurezza urbana contribuisce a un calo significativo nel numero di visitatori, e, di conseguenza, nei ricavi. Parallelamente, si assiste all'ascesa dei fast food, che introducono un nuovo modello di consumo del cibo: veloce, conveniente e adatto al dinamico stile di vita americano. Marchi come McDonald's e Burger King diventano sempre più popolari, offrendo un'alternativa attraente agli Automat con i loro menù semplici e il servizio rapido. Questa nuova forma di ristorazione si adatta meglio alle esigenze delle famiglie moderne e dei giovani consumatori, che cercano soluzioni immediate e informali per i pasti. Il contrasto tra il fascino nostalgico degli Automat e l'efficienza moderna dei fast food diventa sempre più marcato. Mentre i fast food espandono la loro rete con strategie di marketing aggressive e la promessa di coerenza e pulizia, gli Automat iniziano a sembrare datati e meno attraenti per una nuova generazione di consumatori. La situazione peggiora fino a che, nel 1991, Horn & Hardart è costretta a chiudere l'ultimo Automat. Questo evento segna la fine di un'era: quella delle eleganti sale da pranzo meccanizzate, dove un tempo i clienti potevano godere di un pasto economico in un ambiente unico e tecnologicamente avanzato. La chiusura dell'ultimo Automat non è solo un simbolo del declino di un'azienda, ma riflette anche cambiamenti più ampi nella società americana, nei gusti dei consumatori e nelle dinamiche urbane.
Howard Schultz, direttore esecutivo di Starbucks, è stato influenzato dall'esperienza d'infanzia negli Automat di Horn & Hardart, attratto dalla loro teatralità e quel senso di meraviglia. Questo ricordo ha guidato la sua visione per Starbucks, concepito come un "terzo luogo" tra casa e lavoro, che offre un ambiente accogliente e una vasta scelta di prodotti. Schultz ha voluto ricreare l'atmosfera calda degli Automat, puntando su un'esperienza per il cliente piacevole e coinvolgente.
GLI AUTOMAT NEL CINEMA E IN TV
Gli Automat di Horn & Hardart non solo hanno trasformato il modo in cui l'America mangiava, ma hanno anche lasciato un'impronta duratura nella cultura popolare, apparendo in numerosi film, cartoni animati e show televisivi. Queste apparizioni hanno contribuito a immortalare gli Automat come simbolo di un'era e di uno stile di vita unici nella storia americana.
1) Sadie McKee (1934): Joan Crawford interpreta una donna che, non potendosi permettere di più, si reca all'Automat. Riesce a malapena a radunare abbastanza nichelini per una tazza di caffè.
2) Un colpo di fortuna (1937): Jean Arthur e Ray Milland sono coinvolti in un equivoco che inizia quando una pelliccia, lanciata da un uomo ricco dal suo attico, le cade addosso. Nel film, il figlio dell'uomo ricco lavora incognito nell'Automat, ma lei ignora le sue origini.
3) Wild Money (1937): Edward Everett Horton e Louise Campbell interpretano rispettivamente un contabile e una giornalista che pranzano insieme in un Automat, dove lui è visibilmente innamorato di lei.
4) Mentre la città dorme (1950): Richard Conte, nel ruolo di un detective della polizia di New York, e Coleen Gray, come infermiera capo, si trovano coinvolti in un intrigo che include traffico di droga, con scene chiave ambientate all'Automat.5) Lo sprecone (1952): Janet Leigh e Peter Lawford appaiono come Lucille Duncan e Mark MacLene. Lei, incaricata di gestire le finanze del giovane playboy, lo porta a pranzare frugalmente all'Automat, in netto contrasto con i soliti lussuosi ritrovi.
6) L'imprendibile Mister 880 (1955): Edmund Gwenn è un falsario che smercia banconote false da un dollaro e lo fa all'Automat.
7) Pranzo di nozze (1956): Debbie Reynolds e Rod Taylor interpretano una giovane coppia che discute i piani per il loro matrimonio economicamente sfidante, con una scena significativa all'Automat.
8) Il visone sulla pelle (1962): Doris Day, Cary Grant, Gig Young e Audrey Meadows sono coinvolti in una serie di equivoci che partono dall'Automat. Audrey, che lavora all'Automat, aiuta l'amica disoccupata Doris passandole del cibo attraverso il distributore. Le scene successive mostrano anche l'interno della cucina dell'Automat, offrendo uno sguardo sul retro delle operazioni.
"A HARE GROWS IN MANHATTAN" (1947) - Bugs Bunny - Bugs Bunny fa la sua comparsa in un Automat a New York, sfruttando l'ambiente meccanico per schivare i nemici in modo comico (al min 5:20)
"TREE CORNERED TWEETY" (1956) - Tweety Bird - Tweety si rifugia in un Automat, sfuggendo a Sylvester in una delle loro tipiche inseguimenti.
Show Televisivi
"Alfred Hitchcock presenta: The Kind Waitress" (Stagione 4, Episodio 25) - Nell'introduzione di questo episodio, Alfred Hitchcock scherza ironicamente descrivendo l'Automat come il suo "club preferito" per il suo ambiente stimolante e informale. Con il suo caratteristico umorismo, Hitchcock racconta di come si confonda talvolta, dando la mancia alle macchine distributrici anziché alle cameriere, provocando un simpatico cortocircuito nelle interazioni. Durante un tentativo di ordinare caviale, gli viene detto che non è disponibile, ma gli offrono marmellata di sambuco come alternativa, sottolineando ulteriormente l'umorismo della situazione.
Serie TV Recenti
"The Marvelous Mrs. Maisel" - L’Automat è stato ricreato come location significativa nella quinta stagione della popolare serie "The Marvelous Mrs. Maisel".
Gli Automat, una volta simboli dell'innovazione americana e di accessibilità economica, hanno lasciato un'impronta indelebile nella cultura popolare e nel cinema. Attraverso scene memorabili in film celebri, episodi di serie TV e persino cartoni animati, questi locali non sono stati solo sfondo per racconti di vita quotidiana, ma hanno offerto una finestra sullo spirito di un'epoca, dove tutto era a portata di una manciata di nichelini. La loro presenza nei media riflette un periodo di grande ottimismo e cambiamento, un'era in cui la magia dell'Automat si manifestava in ogni tazza di caffè servita. Mentre oggi i fast food hanno preso il loro posto, il fascino degli Automat vive ancora nei ricordi di chi li ha frequentati e nelle opere che continuano a celebrarli, testimoniando un'epoca in cui, davvero, un po' di spiccioli potevano aprire un mondo di possibilità.
Spero che questo viaggio in un angolo quasi dimenticato della cultura contemporanea, vi abbia intrigato e mostrato quanto fosse ricco e significativo questo fenomeno, meritevole di essere ricordato e raccontato.
2 commenti
Interessantissimo!! Ho visto il "visone sulla pelle " ma non mi ero mai chiesta che "diavoleria" era il ristorante 😊
RispondiEliminaGrazie per tutte queste informazioni spiegate molto bene e molto accurate. Complimenti sei molto brava! 🤗
RispondiElimina