L'Angolo dei film: I dieci comandamenti
giovedì, gennaio 19, 2017
Il titolo originale è The Ten Commandments ed è un film del 1956 diretto da Cecil DeMille con protagonisti Charlton Heston, Yul Brynner e Anne Baxter.
Trailer originale:
La trama in breve: In Egitto, una profezia annuncia al Faraone la nascita di un Salvatore che libererà gli schiavi Ebrei, così decide di far uccidere tutti i primogeniti maschi. La schiava Yochabel per salvare suo figlio lo nasconde in una cesta che affida alle acque del Nilo. Il piccino viene trovato dalla Principessa Bithia, la figlia del Faraone, che non potendo avere figli decide di crescere il figlio come fosse suo, chiamandolo Mosè. Cresciuto come un principe arriva a distinguersi per le sue eroiche imprese, a discapito di Ramesse il figlio del Faraone, e intreccia una storia d'amore con la Principessa Nefertari. Quando la levatrice di Ramesse, Memnet, l'unica a conoscere il segreto di Bithia, mostra a Nefertari il panno ebraico in cui era avvolto Mosè quando fu trovato, la principessa la uccide ma Mosè scopre il segreto. Ritrovata la madre e la famiglia, dopo aver vissuto un'esperienza da schiavo a fabbricare mattoni nel fango, Mosè viene esiliato e condannato dal Faraone a morire nel deserto. Giunto a Madian Mosè conosce Jetro e si innamora di sua figlia Sefora. Dopo aver udito la parola di Dio da un roveto ardente, apprende la sua missione di dover tornare in Egitto per liberare il suo popolo. Qui ritroverà Ramesse che nel frattempo è diventato Faraone e ha sposato Nefertari.
Alcune scene del film |
Foto promozionali |
Questo film rappresenta senza dubbio la quintessenza del film epico. Cecil B. De Mille, uno dei padri fondatori del Cinema americano, come regista è sulla scena dal 1915 e nel 1923 realizza una prima versione (muta) della storia epica dei Dieci comandamenti.
A inizio anni '50 lo stesso regista decide di realizzare un remake grazie alle nuove tecnologie disponibili nel mondo del cinema che avrebbero reso meglio gli spettacolari effetti speciali.
Inizialmente De Mille per la parte di Mosè pensa a Burt Lancaster e William Boyd, ma in occasione di un viaggio a Roma si rende conto della grande somiglianza fra la statua di Mosè realizzata da Michelangelo e un attore con il quale ha lavorato nel suo ultimo film, Il più grande spettacolo del mondo: Charlton Heston. Heston ha un passato come attore di Broadway, un fisico prestante e secondo De Mille il naso giusto (che si è rotto da giovane giocando a football). Il regista lo convoca nel suo ufficio per parlare di questo suo progetto senza fornirgli il copione o dirgli quale parte gli avrebbe offerto. Dopo averlo congedato lo chiama per offrirgli il ruolo di Mosè. Heston accetta considerandolo una sfida, una responsabilità e un onore, e con grande serietà si mette a fare ricerche per conoscere meglio realtà storica in cui calare il proprio
personaggio.
Per la parte di Ramesse in un primo momento De Mille vorrebbe William Holden, ma dato che vuole che il protagonista sia con la testa rasata decide di optare per Yul Brynner, un attore di Broadway distintosi quell'anno nel musical Il Re ed Io (che gli vale un Tony Award, ruolo che riprenderà l'anno seguente anche nel film omonimo realizzato dalla 20th Century Fox accanto a Deborah Kerr).
Per interpretare la Principessa Nefertari (Nefretiri nella versione originale) viene presa in considerazione Audrey Hepburn che è sotto contratto con la Paramount, ma viene scartata perchè non ha il fisico da egiziana (viene considerata troppo poco formosa). Altre attrici che vengono prese in considerazione sono Vivien Leigh, Jane Russell e Ann Blyth, ma alla fine viene scelta un'attrice che si è presentata per la parte di Sefora, la moglie di Mosè, Anne Baxter, che è sulla scena dal 1940, che nel 1946 ha conquistato l'Oscar per Il filo del rasoio e nel 1950 viene nominata per Eva contro Eva (film di cui ho parlato qui). La Baxter è anch'essa poco convincente dal punto di vista storico ma fornisce diverse sfaccettature al personaggio rendendolo molto umano (ad esempio quando gelosa si stizzisce alla presenza della Regina di Etiopia, o quando bacia Ramesse per poi prenderlo in giro).
Tra gli altri personaggi femminili di questo kolossal troviamo: veste i panni di Bithia l'attrice teatrale e cinematografica Nina Foch (che nel '51 è stata la protagonista di Un americano a Parigi insieme a Gene Kelly e Leslie Caron), anche se vengono prese in considerazione anche Claudette Colbert (che nel 1934 è stata la Cleopatra di De Mille) e Merle Oberon. La Foch ha 30 anni, un anno in meno di Heston di cui interpreta la madre adottiva.
Dopo aver brevemente considerato Bette Davis e Gloria Swanson (una delle attrici lanciate da De Mille, che però è impegnata con il tour teatrale di Viale del tramonto, film di cui ho parlato qui), ad ottenere la parte dell'acida levatrice Memnet è Judith Anderson (che si è distinta in Rebecca la prima moglie del 1940 di Hitchcock dove interpreta la Signora Danvers, la governante, e che nel '58 sarà in La gatta sul tetto che scotta, del quale ho parlato qui), e sebbene la sua sia una piccola parte, nelle scene in cui compare riesce ad attirare l'attenzione dello spettatore.
Martha Scott, sulla scena di teatro e cinema dal 1940, è Yochabel, la madre biologica di Mosè, che ha solo 10 anni
più Charlton Heston e che interpreterà di nuovo sua madre in Ben Hur
del '59.
Per la parte di Sefora si presentano oltre ad Anne Baxter, Patricia Neal, Barbara Hale e Anne Bancroft (futura Signora Robinson de Il laureato), mentre il regista vorrebbe Grace Kelly ma siccome la M.G.M. non intende cederla in prestito, alla fine viene scelta Yvonne De Carlo (che nel 1945 ha vestito i panni di Salomè). Infine Lilia, la portatrice d'acqua, è Debra Paget, attrice che la Paramount prende in prestito dalla 20th Century Fox.
Nel cast maschile troviamo Edward G. Robinson che veste del capo dei sorveglianti, Dathan. I cosiddetti "19 ostili", membri dello spettacolo che sono stati inseriti nella lista nera per le loro simpatie al partito comunista, il 18 ottobre del '47 si ritrovano a casa di Robinson dove decidono la linea da seguire e che si sarebbero rifiutati di rispondere alle domande della Commissione per le attività anti-americane presieduta dal senatore McCarthy. Alla fine Robinson viene prosciolto da ogni accusa anche se la sua carriera subisce una battuta d'arresto. Quando De Mille lo sceglie per interpretare Dathan lo stesso Robinson dirà "Ha salvato la mia carriera". A interpretare il passionale Giosuè è John Derek, famoso soprattutto per i suoi matrimoni con le famose attrici Ursula Andress, Linda Evans e Bo Derek (che prende il suo cognome). John Carradine, veterano di Hollywood, è Aronne, mentre a interpretare il capo costruttore Baka è Vincent Price (nel '44 e nel '46 accanto a Gene Tierney in Vertigine e Femmina folle).
Infine vi propongo una chicca sull'interprete del piccolo Mosè. All'epoca delle riprese la moglie di Charlton Heston è incinta così De Mille chiede all'attore quando è previsto l'arrivo del nascituro. Alla risposta che dovrebbe nascere in febbraio, regista dice che se sarà un
maschio avrà la parte del piccolo Mosè. Quando nasce Fraser Clarke Heston, Charlton riceve un telegramma di De Mille
che recita: "Congratulazioni, la parte è sua".
Charlton Heston insieme al figlio Fraser Clark |
Il reparto costumi viene affidato a Edith Head, Dorothy Jeakins (nota soprattutto per la sua accuratezza storica), Ralph Jester, John Jensen e Arnold Friberg, anche se in realtà Jensen realizza più che altro i bozzetti degli abiti e Friberg si occupa dei titoli di testa (scritti a mano e fotografati su uno sfondo di pelle) e di realizzare un copione in forma di schizzi per poter fornire un'anteprima dell'effetto prima di iniziare a girare una scena.
Gli abiti più particolari sono sicuramente quelli realizzati da Edith Head per Nefertari e Ramesse. Quelli della Principessa spaziano da tessuti leggeri come lo chiffon in varie tonalità pastello riservati alla prima parte del film, più leggera, mentre verso il finale si fanno più pesanti in argento e oro (quest'ultimo richiede 5 mesi per la realizzazione).
Gli abiti più particolari sono sicuramente quelli realizzati da Edith Head per Nefertari e Ramesse. Quelli della Principessa spaziano da tessuti leggeri come lo chiffon in varie tonalità pastello riservati alla prima parte del film, più leggera, mentre verso il finale si fanno più pesanti in argento e oro (quest'ultimo richiede 5 mesi per la realizzazione).
I bozzetti degli abiti di Nefertari |
Abiti di Nefertari nel film |
I bozzetti degli abiti di Bithia |
Disegni degli abiti di Mosè |
I vestiti di Ramesse |
Abiti della Regina d'Etiopia, di Giosuè, di Lilia e Dathan |
Edith Head sul set del film |
Nel giugno del 1954 81 membri della troupe volano in Egitto per iniziare a realizzare i set delle riprese che verranno fatte sul posto (ci vorranno in tutto 4 mesi). De Mille arriva in Egitto in ottobre a bordo della nave Alexandria e trascorre 2 mesi tra Il Cairo e La Valle dei Re. Quando chiede alle Autorità Egiziane il permesso di poter girare il film lì De Mille rimane piacevolmente sorpreso di scoprire che non solo non hanno obiezioni ma sono onorati in quanto suoi fan del film I crociati del 1935 che ha "trattato gli arabi così bene".
Per girare l'imponente scena dell'Esodo, si ricorre a quasi 10.000 comparse, tra beduini, abitanti del Cairo e dei villaggi vicini, oltre a 15.000 animali (solo i cammelli erano centinaia): non a caso è la scena più popolata nella storia del cinema.
Yul Brynner che è ancora impegnato a Broadway vola in Egitto e gira tutte le sue scene in appena un giorno, così può ritornare subito a New York.
Per la scena sul Monte Sinai De Mille insieme alla troupe affronta giorni di camminate, dorme in sacco a pelo in tenda (con le rigide temperature notturne).
Ai piedi del Sinai alloggiano all'antico Monastero di Santa Caterina ed è qui che durante una discussione a cena tra De Mille, Heston e un abate, all'attore viene in mente un'idea per la scena del rovo infuocato. Nello specifico Heston dice che quando un uomo sente la voce di Dio la sente dentro di sè e per quello vorrebbe essere lui a prestare la voce al roveto. E così il regista acconsente.
Dopo essersi arrampicato a 40 metri d'altezza per sistemare una telecamera, De Mille ha un forte attacco di cuore. Dopo 3 giorni dall'incidente, ignorando il divieto del medico, il regista torna sul set anche se decide di rallentare il ritmo e affidare la gestione di parte del carico alla figlia. A 75 anni è il regista più vecchio di Hollywood e ha in mente di realizzare un altro film dopo I dieci comandamenti ma non ci riuscirà perchè morirà nel 1959.
De Mille in Egitto |
A dicembre del '54 finito di girare in Egitto, le riprese continuano negli studi della Paramount (per alcune scene viene addirittura abbattuto un muro tra due teatri di posa).
De Mille gestisce le centinaia di persone tra comparse, attori, e operatori, impartendo ordini con il proprio megafono. In occasione di una scena, mentre il regista sta dando istruzioni sente chiacchierare due ragazze e dice "A quanto pare ci sono due ragazze che hanno cose più importanti da dirsi che ascoltare le indicazioni del regista mentre noi siamo tutti impegnati a fare la storia del cinema. Forse la signorina potrebbe farci il piacere di condividere con noi cosa diavolo fosse così importante da essere detto prima della fine delle riprese?" e la ragazza risponde "Stavo solo dicendo alla mia amica Chissà quando quel vecchio brontolone pelato chiamerà il Pranzo". Al che De Mille spiazza tutti urlando al microfono "Pranzo!".
Sul set il clima è molto disteso e molti personaggi famosi giungono apposta per far visita al regista De Mille, tra cui Gary Cooper, James Stewart e Grace Kelly.
Foto degli attori e del regista De Mille sul set |
Il film viene girato nel formato widescreed Vista Vision, che è grande il doppio dello standard e permette di avere molti più elementi a fuoco nella stessa scena.
Il reparto degli effetti speciali è affidato a John Fulton, che ne realizza di spettacolari.
La famosissima scena dell'apertura delle acque del Mar Rosso è stata realizzata utilizzando una vasca enorme della Paramount che è stata filmata mentre l'hanno riempita con 300 galloni d'acqua e usata all'inverso in modo che sembrasse si dividessero le acque. Per rendere l'acqua più corposa è stata aggiunta della gelatina e per creare le pareti d'acqua in movimento hanno ruotato e duplicato l'immagine.
Per quanto riguarda gli effetti utilizzati per le Piaghe d'Egitto, Bill Sopper, uno degli addetti agli effetti speciali, nella scena in cui l'acqua si trasforma in sangue era sott'acqua e alla vista del bastone che immerge Aronne apre la canna da giardino che tiene in mano dalla quale esce istantaneamente vernice rossa (è lo stesso Sopper a progettare l'urna costituita da due camere riempite di acqua e vernice rossa, che quando viene inclinata fa prima uscire l'acqua e poi la vernice creando l'effetto della trasformazione in sangue).
Quando la grandine infuocata si abbatte sul palazzo del Faraone in realtà si tratta di pop-corn lanciati a terra dagli assistenti di De Mille posti su delle pedane. Il fuoco presente lì e in altre scene del film è stato creato in post produzione con l'animazione (la scena in cui Dio scrive i comandamenti sulle tavole viene creata grazie a polvere da sparo posta sulle tavole realizzate con vero granito del Sinai e incendiata da Sopper sul retro).
Per la colonna sonora inizialmente De Mille si rivolge a Victor Young col quel ha già lavorato in Sansone e Dalila del '49, ma durante le riprese Young viene colpito però da una grave malattia che lo porterà alla morte nel '56. Elmer Bernstein è un giovane compositore al quale viene affidato il compito di comporre solo alcune canzoni, e viene assunto con un contratto per appena una settimana. A causa delle condizioni di salute di Young la realizzazione della colonna sonora viene affidata a Bernstein che la realizza in 3 mesi. Ogni brano viene realizzato al pianoforte in presenza di De Mille prima di essere eseguito dall'orchestra per ricevere la sua approvazione.
Le riprese si concludono il 13 agosto del '55, e seguono 14 mesi di post-produzione.
Il film viene presentato in anteprima nella cittadina di Salt Lake nello Utah ed è subito un grandissimo successo. La pellicola, della durata complessiva di 3 ore e 40 minuti, si apre con il logo con la montagna della Paramount che per l'occasione è stata resa rossastra per renderla più somigliante al Sinai, e il regista De Mille che su un palcoscenico apre il sipario ed entra in scena rivolgendosi direttamente ai suoi spettatori, presentando il film. Costato 13,2 milioni di dollari ne incasserà al botteghino 64. La Premiere ufficiale si tiene l'8 Novembre del '56 al Criterion Theatre di New York.
I Dieci comandamenti si presenta agli Oscar del 1957 con 7 Nomination: Migliori effetti speciali a John Fulton, Miglior film, Migliore fotografia, Migliore scenografia, Migliori costumi, Miglior montaggio, Miglior sonoro, vincendo nella sola categoria degli effetti speciali. Ai Golden Globe Charlton Heston ottiene la nomination come Miglior attore in un film drammatico senza però vincere il premio.
Piccola nota sul Doppiaggio, che non posso non nominare date che è un tripudio di voci che adoro.
In primis Emilio Cigoli che doppia Charlton Heston. Ramesse è Nando Gazzolo, Sethi è Mario Besesti, Giosuè è Pino Locchi e Baka è doppiato da Gualtiero De Angelis. Per quanto riguarda le donne, trovo stupendo il dialogo tra Nefertari e Memnet le cui voci sono prestate dalle mie doppiatrici preferite Lydia Simoneschi e Tina Lattanzi. E' Rina Morelli a doppiare Bithia mentre Giovanna Scotto doppia Yochabel.
QUOTES:Ramesse I: Ogni neonato ebreo di sesso maschile venga ucciso. Così sia scritto e così sia fatto.
Sethi: Sceglierò l'uomo che dimostrerà la miglior capacità di governare. Ho questo debito con i miei padri, non con i miei figli.
Nefertari: Mosè, costruisci la città che egli vuole e Sethi non ti negherà nulla.
Mosè: Sarà per devozione a Sethi che la costruirò, non per ottenere l'Egitto.
Nefertari: Ma sono io l'Egitto.
Memnet: Ora la fiamma da te accesa arde vicino al trono.
Bithia: La tua lingua un giorno ti perderà Memnet.
Bithia: Il conquistatore è stato conquistato?
Mosè: Il primo volto che ho cercato tornando lo vedo per ultimo. Madre.
Bithia: Ero al Tempio a ringraziare gli Dei del tuo ritorno. E ora ti trovo in grave pericolo.
Mosè: Un attossicato pericolo madre.
Bithia: Sposala se potrai figlio mio, ma non darle mai il tuo cuore.
Ramesse: Rammenta che tu dovrai sposare il prossimo Faraone, e dunque sarai mia. Come il mio cane, il mio falco e il mio cavallo, solo che ti amerò di più, fidandomi di meno. Tu non farai di me l'essere che sei riuscita a fare di Mosè.
(si baciano)
Ramesse: Ti conosco Nefertari, sei simile al pavone e hai gli artigli del falco. Ma sei fatta per gli Dei, e io ti avrò, lo giuro.
Nefertari: Ti inganni. Hai creduto che il mio bacio fosse la promessa di una più grande gioia. No, è stato per farti conoscere ciò che non avrai. Io non potrò mai amarti.
Ramesse: E che importa. Tu sarai la mia sposa e sarai mia ogni volta che lo desidererò, e questa sarà la mia più grande gioia.
Nefertari: Andate, questa vecchia cornacchia deve rivelarmi un segreto. Ebbene quali gracidii funesti mi hai riservato?
Memnet: Ti prepari ad un matirmonio che non avverrà mai.
Nefertari: Chi me lo impedirà? Tu?
Memnet: Non tollererò che il Faraone e Ramesse siano traditi
Nefertari: Perchè tanto interesse per il trono del Faraone?
Memnet: Nefertari, ho taciuto per trent'anni, ora sento che tutti i Re d'Egitto mi gridano dalle loro tombe "Non lasciare che un ebreo segga sul nostro trono".
Nefertari: Che stai dicendo?
Memnet: Ramesse conta tra i suoi avi molti Re.
Nefertari: E Mosè?
Memnet: E' meno che polvere. Non una goccia di sangue reale scorre nelle sue vene.
Nefertari: Ti ridurrò in tanti e mai tanti pezzi che nemmeno gli avvoltoi ti troveranno.
Sethi: Che il nome di Mosè sia cancellato da ogni libro e da ogni tavola, sia cancellato da ogni colonna e da ogni obelisco, cancellato da ogni monumento dell'Egitto, che il nome di Mosè non sia più pronunciato e scompaia dalla memoria di ognuno per sempre.
Mosè: Non è con la spada che il Signore libererà il suo popolo, ma con il bastone di un pastore.
Ramesse: Il suo Dio è Dio.
CLIP:
Sethi: Sceglierò l'uomo che dimostrerà la miglior capacità di governare. Ho questo debito con i miei padri, non con i miei figli.
Nefertari: Mosè, costruisci la città che egli vuole e Sethi non ti negherà nulla.
Mosè: Sarà per devozione a Sethi che la costruirò, non per ottenere l'Egitto.
Nefertari: Ma sono io l'Egitto.
Memnet: Ora la fiamma da te accesa arde vicino al trono.
Bithia: La tua lingua un giorno ti perderà Memnet.
Bithia: Il conquistatore è stato conquistato?
Mosè: Il primo volto che ho cercato tornando lo vedo per ultimo. Madre.
Bithia: Ero al Tempio a ringraziare gli Dei del tuo ritorno. E ora ti trovo in grave pericolo.
Mosè: Un attossicato pericolo madre.
Bithia: Sposala se potrai figlio mio, ma non darle mai il tuo cuore.
Ramesse: Rammenta che tu dovrai sposare il prossimo Faraone, e dunque sarai mia. Come il mio cane, il mio falco e il mio cavallo, solo che ti amerò di più, fidandomi di meno. Tu non farai di me l'essere che sei riuscita a fare di Mosè.
(si baciano)
Ramesse: Ti conosco Nefertari, sei simile al pavone e hai gli artigli del falco. Ma sei fatta per gli Dei, e io ti avrò, lo giuro.
Nefertari: Ti inganni. Hai creduto che il mio bacio fosse la promessa di una più grande gioia. No, è stato per farti conoscere ciò che non avrai. Io non potrò mai amarti.
Ramesse: E che importa. Tu sarai la mia sposa e sarai mia ogni volta che lo desidererò, e questa sarà la mia più grande gioia.
Nefertari: Andate, questa vecchia cornacchia deve rivelarmi un segreto. Ebbene quali gracidii funesti mi hai riservato?
Memnet: Ti prepari ad un matirmonio che non avverrà mai.
Nefertari: Chi me lo impedirà? Tu?
Memnet: Non tollererò che il Faraone e Ramesse siano traditi
Nefertari: Perchè tanto interesse per il trono del Faraone?
Memnet: Nefertari, ho taciuto per trent'anni, ora sento che tutti i Re d'Egitto mi gridano dalle loro tombe "Non lasciare che un ebreo segga sul nostro trono".
Nefertari: Che stai dicendo?
Memnet: Ramesse conta tra i suoi avi molti Re.
Nefertari: E Mosè?
Memnet: E' meno che polvere. Non una goccia di sangue reale scorre nelle sue vene.
Nefertari: Ti ridurrò in tanti e mai tanti pezzi che nemmeno gli avvoltoi ti troveranno.
Sethi: Che il nome di Mosè sia cancellato da ogni libro e da ogni tavola, sia cancellato da ogni colonna e da ogni obelisco, cancellato da ogni monumento dell'Egitto, che il nome di Mosè non sia più pronunciato e scompaia dalla memoria di ognuno per sempre.
Mosè: Non è con la spada che il Signore libererà il suo popolo, ma con il bastone di un pastore.
Ramesse: Il suo Dio è Dio.
CLIP:
Mosè salvato dalle acque
Ramesse e Nefertari
La rivelazione di Memnet
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Le piaghe d'Egitto
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2 commenti
"Yul Brynner che è ancora impegnato a Broadway vola in Egitto e gira tutte le sue scene in appena un giorno, così può ritornare subito a New York"
RispondiEliminaMa scusi, intendi per la sola scena del passaggio del Mar Rosso? O proprio tutte le scene in un giorno? Perchè sarebbe stato impossibile...
Ps sarebbe bella la scena di Mosè condotto da Nefertiti/tari in forma di schiavo... un preludio al fetish che ora pervade i film di Hollywood...
Non dimentichiamoci il doppiaggio della voce narrante...il grande Gino Cervi
RispondiElimina