Full-Immersion Rita Hayworth pt. 2 Film sentimentali in bianco e nero

lunedì, ottobre 24, 2016

Dopo la prima parte dedicata ai film musicali di Rita Hayworth (che trovate qui) ecco la seconda parte nella quale vi parlerò di due suoi film sentimentali in bianco e nero che ho adorato: Gilda, il suo film più famoso, e Tavole separate.
Rita Hayworth in più di un'occasione ha detto che il personaggio di Gilda le ha complicato non poco la vita: "Ogni uomo che ho conosciuto è andato a letto con Gilda e si è svegliato con me". 

1) Gilda

Gilda è un film del 1946 diretto da Charles Vidor con protagonisti Rita Hayworth e Glenn Ford.
Trailer originale:
La trama in breve:
Nella Buenos Aires degli anni '40 Johnny Farrell è uno spiantato che viene assunto dal sig. Ballin proprietario di una bisca di lusso. Prima di partire per un viaggio Ballin affida la responsabilità del locale a Ballin e quando rientra è sposato con Gilda, una sensuale ballerina. Johnny e Gilda in realtà si conoscono ed erano amanti in passato, ma Gilda lo disprezza profondamente e vuole vendicarsi.
Alcune foto del film
 
Harry Cohn il tycoon della Columbia decide di affidare a Virgina Van Upp il compito di realizzare un copione creato su misura per Rita Hayworth (come del resto aveva fatto due anni prima per il film Fascino). La Hayworth durante la 2° Guerra Mondiale è considerata una delle ragazze pinup che tengono alto lo spirito dei militari oltremare, ed è naturale che finito il conflitto la gente voglia vederla al cinema. Rita in realtà è da due anni che non compare in un film, dal 1945 dopo la nascita della sua prima figlia Rebecca nata dal matrimonio con Orson Welles, e così Harry Cohn spera di poterla rilanciare con questo film. Il film in origine sarebbe dovuto essere esclusivamente drammatico, senza scene musicali. Inoltre si pensa di farlo in Technicolor ma tutte le telecamere specializzate in questa nuova tecnica sono impegnate per altri film (e di questa cosa Rita Hayworth è molto felice perchè girare il film a colori è molto più estenuante). A dirigere viene chiamato il regista Charles Vidor (che ha già diretto la Hayworth in Fascino).
Per scegliere il protagonista si aspetta fino all'ultimo. In un primo momento si propone la parte a Humphrey Bogart (l'emblema del genere noir) che però rifiuta sostenendo che il film sarebbe stato incentrato su Rita Hayworth e il pubblico non avrebbe avuto occhi che per lei. Glenn Ford fa parte della scuderia della Columbia, anche se per alcuni anni della guerra ha prestato servizio nell'esercito diventando Capitano di Marina. Ha già recitato con la Hayworth nel film Seduzione del 1940, e anche se il suo ultimo film risale al '43, essendo ancora sotto contratto con la Columbia viene scelto per Gilda.
Il matrimonio di Rita con Orson Welles sta attraversando una delle tante crisi, i due infatti sono separati in quel momento. Le riviste di gossip diffondono il pettegolezzo della relazione tra Ford e la Hayworth (Cohn arriva addirittura a nascondere dei microfoni nei camerini per spiare i due attori).  Ford più tardi nella propria autobiografia ammetterà di aver avuto una relazione con Rita ma che essendo un uomo discreto non avrebbe mai rivelato i dettagli della loro storia. In occasione di un'intervista disse "“Il grande amore della mia vita? Rita Hayworth. L'ho amata tanto, la mia carissima Gilda, sul set e fuori, anche se litigavamo spesso per la sua gelosia...Ed una volta, per farmi un dispetto, sapendo che non sopportavo la puzza dell'aglio, ne ingoiò uno intero a pezzettini, prima di una lunga scena di baci, obbligandomi a baciarla con quella puzza”.

A completare il cast troviamo George Macready che interpreta Ballin Mundson il proprietario del casinò nonchè marito di Gilda (che lavorerà nuovamente con la Hayworth nel film del '47 Bellezze in cielo), e Gerald Mohr, attore che sul finire degli anni '30 era entrato nella compagnia teatrale di Orson Welles, che veste i panni del Capitano Delgado.
George Macready e Garald Mohr
In una scena Rita Hayworth deve schiaffeggiare Glenn Ford, e così dietro consiglio del regista, lo fa con molta enfasi, addirittura 4 volte, senza che Ford batta ciglio. Dopo lo stop del regista, dalla bocca dell'attore inizia a uscire del sangue e solo allora Rita si rende conto di aver rotto a Ford due denti.
Rita Hayworth chiede al produttore Harry Cohn di poter avere un insegnante che le dia lezioni di canto per poter interpretare le canzoni del film, ma la sua voce non viene considerata abbastanza potente pertanto viene doppiata dalla cantante Anita Ellis (anche se nella scena in cui accenna la canzone alla chitarra è davvero lei a cantare). Ecco i video delle due canzoni più famose:
Amado mio

Put the blame on Mame

La foto di Johnny da bambino che compare nel film è in  realtà una foto del piccolo Peter figlio dell'attore Glenn Ford.

I costumi di questo film sono realizzati dal costumista ufficiale della Columbia Jean Louis (la sua collaborazione con lo Studio è durata dal '44 al '60). Jean Louis realizza gli abiti per 9 film di Rita Hayworth, questo è il secondo film. L'intero guardaroba di Rita è costato 60.000 dollari (una cifra astronomica per l'epoca), e Jean Louis ha pensato per il personaggio della dark lady una serie di abiti audaci e sensuali in seta, raso, e tessuti trasparenti e metallici.
I soprabiti
Le camicie da notte
Per l'iconico abito di raso nero senza spallini, il designer si ispira al famoso ritratto di Madame X del 1884 dell'artista John Singer Sargent (esposto al Metropolitan Museum di New York), che raffigura una donna dell'alta società parigina famosa per le sue infedeltà. Sotto all'abito era nascosta un'imbracatura che permetteva all'abito di aderire come una seconda pelle, e inoltre la Hayworth dovette indossare un corsetto perchè dalla nascita della figlia non aveva ancora riacquistato la propria linea. A completare l'abito Jean Louis mette a Gilda un paio di lunghi guanti che avranno un ruolo chiave nella scena dello spogliarello.
Rita insieme allo stilista Jean Louis

Foto sul set: con il regista, il cast, il figlio di Glenn Peter, Rita con Orson Welles e la figlia Rebecca, e Shirley Temple passata sul set a trovare la Hayworth. Durante la promozione del film la bomba atomica viene testata nell'atollo di Bikini nell'arcipelago delle isole Marshall nell'Oceano Pacifico, e sulla bomba viene messa l'immagine di Rita Hayworth in Gilda come omaggio al suo stato di bellezza esplosiva. Sebbene il gesto fosse inteso come complimento all'attrice, Rita ne fu molto offesa.
La premiere del film si è tenuta il 14 marzo del 1946  Radio City Music Hall di New York.
Il film ha significato un enorme successo finanziario per la Columbia, al punto che l'agente di Rita,  Johnny Hyde, chiede al tycoon dello Studio Harry Cohn di dare alla sua cliente una percentuale dei profitti dei film. Cohn rifiuta ma quando la Hayworth sul set del film Bellezze in cielo si dà malata per diversi giorni, è costretto ad accettare che Rita riceva il 25% dei profitti dei rimanenti film fatti durante il contratto con la Columbia.

E' a Gilda che si sono ispirati gli animatori che hanno creato il personaggio di Jessica Rabbit.

Nel settembre del 1970 l'attrice comica Carol Burnett nel suo show (che porta il suo nome) fa una parodia del film intitolata "Golda". Rita Hayworth rimane così colpita dallo sketch che contatta la produzione per poter intervenire come ospite. Durante la puntata la conduttrice domanda alla Hayworth sul numero "Put the blame on Mame" di Gilda: "Che cosa teneva su quel vestito?" e Rita risponde "Due cose", scatenando l'ilarità del pubblico.



QUOTES:
Johnny: Senta, signor Mundson. Io sono nato ieri sera quando mi ha incontrato. Quindi non ho un passato: ho soltanto un futuro, e preferisco così.

Ballin: Gilda, sei presentabile?
Gilda: Io? Si sono presentabile.

Pio: C'è tanta gente eppure si è tanto soli, non è così?
Gilda: Come fa a saperlo?
Pio: Lei fuma troppo, l'ho notato. Solo le persone infelici fumano troppo, e solo le persone sole sono infelici.

Gilda: Johnny, un nome difficile da ricordare, ma facile da dimenticare!

Gilda: Credo che sia una buona tattica circondarsi di donne brutte e di uomini belli.

Johnny (su Gilda): La odiavo tanto che non potevo dimenticarla neanche un minuto: era nell'aria che respiravo, nel cibo che mangiavo.

Gilda: Lo odio.
Ballin: E lui odia te, si vede benissimo. Ma l'odio, sai, può essere un sentimento molto eccitante. Te ne sei mai accorta? Ha in sé un certo calore, un calore che si sente. Non lo hai avvertito, stasera?  Gilda: No.
Ballin: Io sì. E mi ha riscaldato. L'odio è l'unica cosa che riesce a darmi calore.

Gilda: Ti interesse sapere fino a che punto io ti odio Johnny?
Johnny : Senza dubbio.
Gilda:Ti odio a un punto tale che pur di rovinarti rischierei anche la vita.
 
Gilda: Chi mi conosce sa che sono una donna pronta a tutto.  

Johnny: Le statistiche dicono che le donne sono più numerose di qualsiasi altra cosa, tranne che degli insetti.

CLIP:
In questo video trovate alcune scene con il doppiaggio originale. Piccola nota polemica: questo film, come purtroppo tanti altri, aveva in origine un bellissimo doppiaggio italiano con Tina Lattanzi a doppiare Rita, e Stefano Sibaldi per Glenn Ford, oltre a tanti altri miti come Emilio Cigoli, e invece hanno fatto un ridoppiaggio oltretutto abbastanza brutto perchè in pratica è una traccia che si sostituisce alla esistente, quindi l'effetto è sgradevole perchè nelle parti parlate non ci sono suoni in sottofondo.


Questo per esempio è un video che confronta vecchio e nuovo doppiaggio. A mio parere non c'è storia, l'originale è infinitamente superiore.

La famosa entrata in scena di Gilda

La forza dell'odio

2) Tavole separate

Separate Tables è un film del 1958 diretto dal regista Delbert Mann con protagonisti Rita Hayworth, Burt Lancaster, Deborah Kerr e David Niven.
Trailer originale: 
La trama in breve:
Nella località balneare di Bournemouth sul Canale della Manica, Pat Cooper possiede da diversi anni una piccola pensione frequentata da diversi clienti, alcuni residenti altri di passaggio. C'è la signora Maude Reilton-Bell insieme alla figlia Sybil timida e sottomessa dalla madre autoritaria, una gentile signora anziana di nome Lady Gladys Matheson, il Maggiore Pollock in congedo (che ha instaurato un rapporto di amicizia con Sybil), John Malcolm uno scrittore americano dedito alla bottiglia che ha una storia segreta con la proprietaria Pat ma che non riesce a dimenticare la sua ex moglie Anne, una famosa attrice. A sconvolgere la quiete della pensione arriva proprio Anne decisa a riconquistare John, nonchè un'accusa molto pesante al Maggiore Pollock riguardo delle molestie sessuali che l'uomo avrebbe compiuto in un cinema.
Alcune scene del film
Foto promozionali
Si tratta del riadattamento cinematografico della pièce teatrale in due atti "Separate Tables" di Terence Rattigan del 1954. Inizialmente il progetto viene affidato a Laurence Olivier, che vorrebbe come protagonista la moglie Vivien Leigh (di cui ho parlato qui e qui, mentre trovate i post sul film che l'ha resa famosa, il mio preferito in assoluto, Via col vento qui e qui). Però la produzione decide di puntare su Star che avrebbero attirato un pubblico maggiore al botteghino ed è così che si fa avanti uno dei co-produttori, l'attore Burt Lancaster, per la parte del giornalista con il vizio dell'alcol. Olivier si oppone sostenendo che Spencer Tracy sia un candidato migliore per interpretare John Malcolm, così abbandona il film.
A quel punto viene presa in considerazione Rita Hayworth, la quale  si era sposata nel 1949 con il principe Aga Khan e si era trasferita in Medio Oriente rimanendo lontano da Hollywood fino al 1952 quando, dopo il divorzio dal principe, aveva ricominciato a lavorare per la Columbia. A suggerire il nome della Hayworth è uno dei produttori James Hill, all'epoca fidanzato con l'attrice e suo futuro marito.

Per la parte del Maggiore viene scelto l'inglese David Niven, ben contento di interpretare un ruolo diverso dalla solita immagine di gentiluomo cortese e sofisticato  delle commedie romantiche e dei thriller che ha interpretato nella sua carriera, dimostrando di essere un attore in grado di interpretare anche ruoli seri e drammatici (e infatti vincerà l'Oscar).
Wendy Hiller che interpreta la parte della proprietaria dell'hotel (e grazie a questo film vincerà l'Oscar), che nel 1974 sarà la gelida Principessa Dragomiroff in Assassinio sull'Orient Express (di questo film e degli altri 2 tratti dai gialli di Agatha Christie ho parlato qui). 
Deborah Kerr è la remissiva e timida Sybil, e sul set ritrova Burt Lancaster con il quale aveva già lavorato nel film del '53 Da qui all'eternità, e Cathleen Nesbitt che qui è  la signora Matheson con la quale aveva recitato l'anno prima nel film Un amore splendido (di cui ho parlato qui), film nel quale la Nesbitt e la Kerr interpretavano rispettivamente la nonna e l'innamorata di Cary Grant. La madre di Sybil, l'acida signora Railton-Bell, è Gladys Cooper, che aveva all'attivo decine di film tra cui Rebecca la prima moglie di Hitchcock del 1939, Kitty Foyle con Ginger Rogers (di cui ho parlato qui), Bernadette, La moglie del vescovo (insieme a David Niven, del film ho parlato qui), Il giardino segreto, Madame Bovary e My Fair Lady (di cui ho parlato qui).
Infine ci sono un preside in pensione, il sig. Fowler interpretato da Felix Aylmer e uno studente di medicina interpretato da Rod Taylor che aveva già recitato con Elizabeth Taylor ne Il gigante e L'albero della vita, e che nel 1963 verrà scelto da Alfred Hitchcock per il ruolo del protagonista in Gli uccelli insieme a Tippi Hedren.
La canzone che è nei titoli di apertura si intitola "Separate Tables" ed è interpretata da Vic Damone, lo stesso cantante delle colonne sonore dei film Un amore splendido e Dono d'amore con Lauren Bacall (di cui ho parlato qui).

Foto sul set: in alto Gary Cooper che va a trovare sul set Rita Hayworth e Deborah Kerr, mentre nelle altre foto è presente tutto il cast durante le prove
A David Niven basteranno 23 minuti e 39 secondi (il tempo in cui è in scena) per vincere grazie alla sua performance l'Oscar come Migliore attore (stabilendo un record ancora imbattuto).
Wendy Hiller vince la statuetta come Migliore attrice non protagonista ma arriva a dire che all'Academy devono essere stati pazzi ad assegnarlo a lei dato che ciò che si vede di lei è essenzialmente la nuca (essendo lei spesso di spalle): "A meno che non diano qualche premio per chi recita con alle spalle una telecamera, non capisco come possano aver dato il premio a me. Hanno tagliato due delle mie scene migliori e una l'hanno data a Rita" e non contenta l'attrice ha rincarato la dose: "Non mi ha mai interessato l'onore, anche se indubbiamente è stato molto carino da parte loro. Io spero che questo premio significhi anche del denaro, e molto".
Jerry Lewis annuncia John Wayne e Irene Dunne che a loro volta proclamano il vincitore nella categoria Migliore attore protagonista

David Niven a sua volta annuncia i presentatori Shelley Winters e Red Buttons che proclamano vincitrice nella categoria Migliore attrice non protagonista Wendy Hiller, anche se a ritirare il premio è Harold Hecht il produttore del film.

Il titolo si riferisce al servizio offerto dall'hotel che nel ristorante ha appunto i tavoli separati.

A mio parere le scene più interessanti sono sicuramente quelle che si svolgono proprio nella sala da pranzo, come nella prima cena dove vengono mostrati tutti i rituali maniacali dei clienti, come la sig.ra Matheson che non si fida della cameriera e appena questa se n'è andata lucida nuovamente la forchetta d'argento, la sig.ra Railton-Bell che fa una tacca con il pennarello sulla bottiglia del vino per assicurarsi che nessun altro ne consumi e il sig. Fowler che agita insistentemente il bicarbonato nel bicchiere. Molto bella anche la scena finale che si svolge sempre nella sala da pranzo, ma non ve la anticipo per non rovinarvi il finale.

QUOTES:

Maggiore Pollock: Poi siamo andati a Berlino...
Sybil: Sarà stato deprimente.
Maggiore Pollock: Deprimente Berlino? Con tutte quelle Frauleins e Madchens! Oh non direi proprio. Perbacco, ne avrei da raccontare.

Sig.ra Railton-Bell: Per cortesia, chiuda quella porta. C'è una corrente terribile.
John: Corrente? Oh, cielo! Ha ragione, è proprio così!
Sig.ra Matheson: È divertente.
Sig.ra Railton-Bell: È ubriaco.
John: Osservazione brillante.
Sig.ra Matheson: Di sicuro non intendeva...
John: Oh, no no, signora Matheson. Grazie, ma ha ragione lei. Whisky irlandese. Grazie all'alcol, ho battuto il mio record. Sono tornato dal bar in sei minuti, invece dei soliti dieci. Avevo il vento in poppa, ma non si può negare la forza propellente del whisky.

John: Che ci fai qui?
Anne: Sei sorpreso?
John: Ho rinunciato a sorprendermi di te cinque anni fa.
Anne: Hai rinunciato a tante cose cinque anni fa.
John: Sei in giro a far visita ai tuoi ex mariti
Anne: Solo quelli speciali.

John: Vuoi sapere una cosa? Non conosco nessun altro che menta con così tanta sincerità.

Sig. Fowler: Il guaio dell'essere dalla parte del giusto, come uno lo vede, è che spesso ci si trova in compagnia di alleati molto discutibili.  

Anne: Se mi detestavi così tanto, perché mi hai sposato, allora?
John: Devi sentirtelo dire dopo tanti anni? La tua vanità ne ha tanto bisogno? Ti volevo disperatamente, in modo così intenso che ti avrei dato tutto, incluso un matrimonio destinato a fallire miseramente.
Anne: Perché dici così?
John: C'è molta strada tra un paese della Pennsylvania e Park Avenue.
Anne: Distinzioni di classe? Sostenevi che non esistessero.
John: Finché ti ho sposato. Poi ho capito che avevo torto marcio. Il mio modello di moglie era mia madre, che ha cresciuto otto figli. Non ti avrei mai chiesto nulla di simile, ma una casa e qualche figlio sì.
Anne: Sui figli, avevo chiarito subito...
John: Lo so, lo so. La bella modella. Il tuo hobby. La tua figura era troppo importante per rischiare.
Anne: Non ho di che lamentarmi.
John: Invece sì, lo so.
Anne: Ti lamenti che non ti ho amato.
John: Ti prego, non ne parliamo.
Anne: Se non ti avessi amato, perché ti avrei sposato? Dopotutto c'erano altri uomini, più importanti.
John: Non potevano pagare il tuo prezzo.
Anne: Quale prezzo?
John: La tua schiavitù.
Anne: Oh, John, quanto sei ridicolo. Se non volevo altro che uno schiavo, perché avrei scelto te e non altri?
John: Perché non ti saresti divertita a ridurre un altro in schiavitù. Un milionario addomesticato, un barone? Troppo educati per ribellarsi se ti sottrai ai doveri coniugali. Troppo educati per rifiutare di ascoltarti quando è ora di dormire. Che divertimento sarebbe usare le tue armi contro uomini così? No, Anne, tu dovevi pescare in un'altra classe. Cercavi la selvaggina. Ricordi come mi hai presentato ai tuoi amici? "Il mio ruggente selvaggio". Ancora ne ridono. Hai usato le sue armi su di lui per farlo sedere e pregarti per avere quello che già gli spettava. Lo hai fatto infuriare tanto da sfondarti la porta e quasi ucciderti.

John: Adesso vedo il trucco. Queste rughe che una volta non c'erano. È l'inizio. Ce ne saranno sempre di più e inizierà la decadenza. Non avrai niente per far strisciare un uomo ai tuoi piedi...

Pollock: Io e te siamo molto simili sotto molti aspetti. Ecco perché ci troviamo così bene assieme.
Sibyl: Come può dire che siamo simili?
Pollock: Abbiamo entrambi paura della gente e lo dimentichiamo solo quando stiamo assieme.
Sibyl: Ma perchè ha raccontato tante e spaventose bugie?
Pollock: Perchè non mi piaccio così come sono e ho voluto inventare un altro me stesso. Non credo faccia male a nessuno, tutti sogniamo ad occhi aperti.  I miei sogni sono andati più in là del normale.
Pollock: A volte sono riuscito perfino a credere al Maggiore anch'io.

John: Torni a New York?Anne: Immagino di sì.
John: Devi avere amici là, tantissime conoscenze...
Anne: Dovresti saperlo, John. Non ci crederai, ma si può essere più soli a New York che in questo hotel. Anche se i tavoli sono separati qui si può comunicare facilmente. È molto peggio essere soli in mezzo alla folla.

John: Lo sai, vero, che non abbiamo molte speranze assieme?
Anne: Forse ne abbiamo se stiamo separati?

CLIP:
 John e Anne


E voi li conoscevate questi film? Fatemi sapere cosa ne pensate.

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