My favorite... Actress Vivien Leigh pt.2
lunedì, novembre 23, 2015N.B. Finalmente riesco a pubblicare la seconda parte della vita di Vivien Leigh (qui il post della prima parte)
Il primo film che gira dopo l'enorme successo di Via col Vento (qui e qui i due post che ho scritto su questo film) è Waterloo Bridge ( in Italia Il ponte di
Waterloo) del 1940 di Mervyn Le Roy, insieme a Robert Taylor, che narra la tragica storia d'amore fra un ufficiale britannico e una ballerina di danza classica.
Il film riscuote molto successo e fa avvicinare ancora di più la Leigh al pubblico.
Dopo
aver ottenuto il divorzio dai rispettivi coniugi, finalmente Vivien e
Laurence si sposano il 31 agosto del 1940 a Santa Barbara in California,
alla presenza di due testimoni loro amici, l'attrice Katharine Hepburn e
lo sceneggiatore Garson
Kanin.
Sebbene stia imperversando la Seconda Guerra Mondiale e sia uno
dei teatri principali del conflitto, Vivien e Laurence decidono di tornare nella loro
Inghilterra. Olivier
diventa pilota per la Royal Air Force e in attesa di ricevere un
incarico
ufficiale, insieme a Vivien dà il proprio apporto alla guerra, tenendo
su il
morale dei combattenti allestendo degli spettacoli per le truppe, ma
anche a
livello più concreto organizzando raduni per i prestiti di guerra e per
il
reclutamento.
Sempre nel 40 ' prende parte al film Lady Hamilton (noto anche con il titolo That Hamilton Woman e in Italia Il grande ammiraglio), primo film che gli Olivier girano insieme come marito e moglie, diretto da Alexander Korda: un dramma storico e di guerra, sulla scandalosa relazione tra la nobildonna Emma Hamilton, sposata, e l'ammiraglio inglese Horatio Nelson, anch'egli sposato.
Il ponte di Waterloo del '40 |
Le nozze di Vivien e Laurence |
Sempre nel 40 ' prende parte al film Lady Hamilton (noto anche con il titolo That Hamilton Woman e in Italia Il grande ammiraglio), primo film che gli Olivier girano insieme come marito e moglie, diretto da Alexander Korda: un dramma storico e di guerra, sulla scandalosa relazione tra la nobildonna Emma Hamilton, sposata, e l'ammiraglio inglese Horatio Nelson, anch'egli sposato.
Lady Hamilton del '40 |
Dopo il rientro in Inghilterra, nel settembre del '41, Olivier spinge la moglie Vivien ad accettare un ruolo nella commedia teatrale di George Bernard Shaw The doctor's dilemma (Il dilemma del dottore), una rappresentazione che fu un vero successo e restò in cartellone per più di un anno (è a questo periodo che risale una foto memorabile scattata a Vivien da Cecil Beaton, in cui lei indossa una veletta e un alto colletto di pizzo della moda edoardiana).
Foto di Cecil Beaton per The Doctor's dilemma |
Cleopatra, il film del '42 |
Notley Abbey |
Il 1945 vede Vivien Leigh impegnata nella commedia teatrale The skin of our teeth (Il rotto della cuffia) di Thornton Wilder, nel ruolo comico della cameriera Sabina, che interpreta in maniera leggera e spiritosa, ma durante una rappresentazione si sente male e le viene diagnosticata una lesione tubercolare ad un polmone, pertanto Vivien deve trascorrere un periodo di riposo di nove mesi che trascorre a Notley.
Nel maggio del 1947 iniziano le riprese di Anna Karenina l'adattamento cinematografico del romanzo di Tolstoj, in cui Vivien Leigh è la protagonista insieme a Ralph Richardons nel ruolo di Karenin, per la regia di Duvivier. Il film viene considerato un fallimento, soprattutto per la Russia che così com'è ricreata è poco convincente, e ad eccezione dei due protagonisti, la recitazione degli altri interpreti è considerata inadeguata. L'Anna Karenina di Vivien Leigh è raffinata, con una bellezza aristocratica, malinconica e riservata, ma è comunque troppo delicata per gli individui che le stanno intorno. L'incomprensione della critica è un dolore molto grande per Vivien, che non riesce a sopportare di restare fino alla fine della prima proiezione.
Foto promozionali di Anna Karenina realizzate da Cecil Beaton per Vogue |
L'8 luglio del 1947 a Buckingham Palace Olivier viene nominato cavaliere da re Giorgio VI e da quel momento lui e Vivien saranno Sir e Lady Olivier, la Royal Couple d'Inghilterra: bellezza fisica, talento artistico e successo.
Nel
1949 i due coniugi fondano la Laurence Olivier Productions insieme a
Korda ed altri soci: la prima opera prodotta è la tragedia di Tennessee
Williams A streetcar named desire (Un tram che si chiama desiderio) che
a Broadway ha riscosso un enorme successo (grazie al giovane emergente Marlon
Brando), anche se Olivier ha molti dubbi sulla decenza del testo, in quanto
tratta temi molto crudi come l'omosessualità e lo stupro, ma alla fine si
convince a produrlo e per otto mesi lo spettacolo fa il tutto esaurito. Questo spettacolo grazie all'interpretazione della Leigh diventa giustamente il dramma di Blanche (seguendo
l'intenzione originale di Tennessee Williams), mentre a Broadway la personalità
prorompente di Marlon Brando aveva attirato l'attenzione del pubblico verso
Stanley.. Lo stress delle lunghe scene di disperazione, violenza e follia di
Blanche lascia inevitabilmente il segno in Vivien Leigh, che ogni volta in
camerino ha bisogno di un lungo periodo di decompressione.
Nel 1950 a Hollywood si inizia a pensare alla realizzazione del film basato sul testo di Williams e il produttore Charles Feldman insiste per averla come protagonista, al fianco di Marlon Brando, per la regia di Elia Kazan. Rispetto alla messa in scena inglese, grazie agli abiti abilmente scelti dalla costumista Lucinda Ballard insieme alla Leigh, Blanche non appare come una prostituta, i suoi abiti sono decadenti ma fragili e gentili e soprattutto per la scena dell'internamento, la camicia di forza (che terrorizzava molto Vivien) viene sostituita da una morbida camicetta di chiffon. Sul set Vivien incontra tre allievi del metodo Stanislavskij insegnato nell'Actor Studio di Lee Strasberg che consiste nell'entrare profondamente nel personaggio che s'interpreta, che sono Marlon Brando, Kim Hunter (Stella) e Karl Malden (Mitch), ai quali la Leigh opporrà il suo talento naturale, la sua esperienza teatrale e cinematografica, e un leggero accento di New Orleans assorbito da Lucinda Ballard. La memorabile interpretazione di Vivien fa vincere all'attrice il suo secondo Premio Oscar come Migliore Attrice Protagonista.
Nel 1950 a Hollywood si inizia a pensare alla realizzazione del film basato sul testo di Williams e il produttore Charles Feldman insiste per averla come protagonista, al fianco di Marlon Brando, per la regia di Elia Kazan. Rispetto alla messa in scena inglese, grazie agli abiti abilmente scelti dalla costumista Lucinda Ballard insieme alla Leigh, Blanche non appare come una prostituta, i suoi abiti sono decadenti ma fragili e gentili e soprattutto per la scena dell'internamento, la camicia di forza (che terrorizzava molto Vivien) viene sostituita da una morbida camicetta di chiffon. Sul set Vivien incontra tre allievi del metodo Stanislavskij insegnato nell'Actor Studio di Lee Strasberg che consiste nell'entrare profondamente nel personaggio che s'interpreta, che sono Marlon Brando, Kim Hunter (Stella) e Karl Malden (Mitch), ai quali la Leigh opporrà il suo talento naturale, la sua esperienza teatrale e cinematografica, e un leggero accento di New Orleans assorbito da Lucinda Ballard. La memorabile interpretazione di Vivien fa vincere all'attrice il suo secondo Premio Oscar come Migliore Attrice Protagonista.
Un tram chiamato desiderio del '50 |
Le due versioni di Cleopatra a teatro |
Nel '53 Vivien si trasferisce a Ceylon per girare il film della Paramount Elephant walk (Il sentiero degli elefanti) insieme a Peter Finch (con il quale avrà un breve flirt), ma a pochi giorni dalle riprese ha un forte esaurimento nervoso, con terribili scenate e comportamenti assurdi (come l'impossibilità di recitare se il regista la guarda), che la costringono a rinunciare al ruolo che verrà affidato ad una giovane Elizabeth Taylor (verranno mantenute le sequenze a campo lungo e lunghissimo girate con Vivien Leigh in modo da farle tenere parte del cachet che aveva ricevuto in anticipo). Olivierè costretto ad affrontare la sindrome maniaco-depressiva che affligge la moglie e la fa ricoverare in una clinica per malattie mentali. Qui Vivien è sottoposta a sedute di elettroshock, dosi massicce di sedativi e quando questi non erano sufficienti veniva avvolta in lenzuola bagnate di acqua gelata (unico sistema per indurre il sonno ai pazienti resistenti ai farmaci). Dopo un periodo di cure, può ritornare a lavorare e nel settembre del '54 le viene assegnato il ruolo di protagonista nell'adattamento cinematografico della commedia di Rattigan The deep blue sea (Il profondo mare azzurro), l'amareggiata autoanalisi di una donna che arriva a tentare il suicidio in quanto l'amante non la ama con l'intensità che lei vorrebbe.
Mentre il marito Laurence Olivier è impegnato sul set del film The sleeping prince (Il principe e la ballerina) con Marilyn Monroe, Vivien è nuovamente incinta ma dopo pochi mesi ha un altro aborto spontaneo che la fa sprofondare ancora in un periodo di depressione.
Nel '55 Laurence e Vivien lavorano insieme sono impegnati in ben tre opere del Festival di Stratford-upon-Avon, La dodicesima notte, Macbeth e Tito Andronico.
Superba Lady Macbeth |
Sul finire degli anni '50, i continui
crolli di Vivien esasperano Laurence Olivier che trova conforto tra le braccia
dell'attrice giovane e più equilibrata Joan Plowright, conosciuta durante la
tournée della commedia di John Osborne The entertainer (L'istrione). Vivien
resasi conto dell'allontanamento di Olivier, si abbandona alla corte di Jack
Merivale (il quale la conosceva e amava segretamente da vent'anni) che le resta
vicino anche e nonostante la sindrome maniaco-depressiva. La sera del 20
gennaio 1960, una provata e pallida Vivien fa un annuncio in televisione: «Lady
Olivier desidera comunicare che Sir Laurence Olivier le ha chiesto il divorzio
per poter sposare Miss Joan Plowright. Farò naturalmente tutto ciò che vuole
lui». Segue un penoso processo nel quale verrà
dimostrato il tradimento della Leigh a Ceylon e poi da parte del marito della
Plowright partirà la denuncia di flagrante adulterio della moglie e Olivier, e
il tutto si concluderà il 2 dicembre del 1960 con la sentenza di scioglimento
del matrimonio e l'assegnazione di tutte le spese a Olivier.
Nel
1960 Vivien viene scelta come protagonista del film The roman spring of Mrs. Stone (La
primavera romana della signora Stone) tratto dalla novella di Tennessee
Williams, la storia di un'attrice teatrale, egocentrica e viziata dal marito,
che realizza di non essere più bella o giovane come una volta e rimasta vedova
si trasferisce a Roma: qui conosce Paolo, uno gigolò (Warren
Beatty) che diventa suo amante, il quale tenterà di sfruttarla e alla fine
l'abbandonerà per un'attrice americana che può lanciarlo nel cinema. Più
invecchiata rispetto alla realtà, Vivien indossa una parrucca biondo-grigia a
caschetto (che porta anche fuori dal set con molta disinvoltura). Tennessee
Williams dirà a proposito di Vivien Leigh: «Sta girando un film basato su un mio romanzo... una
parte che ha accettato senza riluttanza nonostante sia quella di un'attrice
invecchiata. Vivien ha sopra ogni altra cosa una grazia incomparabile (…) non è
solo un'attrice sbalorditiva, ma una signora, che possiede la cosa più
importante, la gentilezza di cuore».
Vivien Leigh con Jack Marivale VS Laurence Olivier con Joan Plowright |
La primavera romana della signora Stone del '60 |
Nel
1962 viene scelta come protagonista di quello che sarà il suo ultimo film: la
versione filmica del romanzo di Katherine Porter Ship of fools (La nave
dei folli), prodotto dalla United Artist con la regia di Stanley Kramer. Vivien
è Mrs. Treadwell, una donna che beve e che non accetta di avere l'età che ha
raggiunto (emblematica la sua battuta davanti allo specchio: «Dietro questi vecchi occhi,
nascondi un cuore da sedicenne... Sciocca»). Vivien contribuisce alla sceneggiatura con alcune
invenzioni geniali come il charleston ballato da sola e il trucco grottesco che
si disegna davanti allo specchio.
La Nave dei folli del '62 |
Nel '67 Vivien accetta di prendere parte allo
spettacolo A delicate balance insieme a Michael Redgrave, ma in seguito
alla sua debolezza e tosse continua, le viene diagnosticato che la tubercolosi
si è estesa ad entrambi i polmoni e in uno c'è una lesione grande quanto un
pugno. L'attrice rifiuta il ricovero promettendo di osservare un riposo
assoluto presso la sua residenza londinese di Eaton Square. La sera del 7
luglio Merivale, rientrato a casa la trova a terra senza
vita: tentando di raggiungere il bagno l'attrice aveva avuto un collasso in
seguito all'entrata di liquido nei polmoni, oltre a una forte emorragia
interna. Laurence Olivier riceve la notizia mentre è ricoverato in ospedale
dopo un intervento per un cancro alla prostata.
L'8
luglio tutti i teatri del West End londinese spengono le luci esterne per
un'ora in segno di lutto. I giornali annunciano: «è morta Scarlett O'Hara». Il
critico teatrale dell'Observer, Trewin, dedica all'attrice queste
parole: «La Leigh ha avuto la disgrazia di essere una delle attrici più
belle della sua epoca, ciò che ha offuscato ogni valutazione della sua
recitazione... Era un'artista intellettuale sottovalutata, una personalità
piena di grazia incantevole, di lealtà, di humour. Siamo certi che gli storici
del teatro ricorderanno Vivien Leigh non solo per il 'don fatale' della
bellezza»
Fotografata nel 67 da Angus McBean |
ULTIMO MA NON PER IMPORTANZA
Se
volete rimanere aggiornati sui miei articoli potete iscrivervi alla
Newsletter che ho creato, è sufficiente cliccare su questo link https://blogfrivolopergenteseria.substack.com/
basta
inserire la vostra mail e cliccare Subscribe, riceverete via mail la
conferma dell'avvenuta iscrizione e ogni settimana quando uscirà un
nuovo articolo sul blog verrete avvisati.
Vi ringrazio per sostenermi sempre!
0 commenti