My Favorite... Actor: Cary Grant

giovedì, novembre 12, 2015




Archibald (detto Archie) Alexander Leach nasce il 18 gennaio 1904 in Inghilterra a  Bristol. Suo padre, Elias James Leach, lavorava come stiratore ed era un alcolizzato, mentre la madre, Elsie Maria Kingdon, era una casalinga che soffriva di depressione in quanto il suo primogenito era morto quando era piccolo (la madre per errore gli aveva schiacciato il pollice nella porta, purtroppo gli fu fatale la cancrena) e per questa ragione la madre soffocava Archie con le sue cure, temendo sempre che gli succedesse qualcosa. Quando Archie a 9 anni, il padre fa internare la madre in un ospedale psichiatrico, dicendo al bambino in un primo momento che la mamma è andata via per una lunga vacanza e poi gli dirà che è morta, tutto questo per potersi risposare con un'altra donna: Archie solo a 31 anni scoprirà dal padre in punto di morte che in realtà sua madre è ancora viva e si trova in un manicomio, il Briston Lunatic Asylum (Grant la fece uscire dall'istituto e provvedette a creare un fondo per il suo mantenimento e andò a trovarla quando ne ebbe la possibilità).
Il professore di fisica lo accompagna insieme ai suoi compagni di classe a teatro ed è lì che Cary Grant che capisce di voler fare quel tipo di vita.
Espulso da scuola a 13 anni, grazie ad un permesso falsificato del padre, si unisce alla compagnia di saltimbanchi Pender, nella quale si esibisce come acrobata sui trampoli e trova una sorta di "famiglia adottiva", e nel 1920 parte per un tour di due anni negli Stati Uniti, al termine del quale decide di rimanere in America a lavorare nel mondo dello spettacolo. Inizia esibendosi a teatro nel genere Vaudeville e nella commedia brillante. E' questo periodo trascorso sul palcoscenico a fare il giocoliere, il mimo e l'acrobata che gli conferirà la prestanza, la grazia e gli splendidi tempi comici che gli saranno molto utili per i suoi ruoli nei film.
Dopo essere apparso in qualche spettacolo di Broadway, nel 31 approda a Hollywood e viene scritturato dalla Paramount Pictures per 350 dollari alla settimana che gli impone però di cambiare il suo nome in Cary Grant, più breve e accattivante. Lo Studio lo relega a ruoli di seduttore in film con Marlene Dietrich (Venere Bionda '32) e Mae West (Lady Lou '33), così dal '37 riesce a farsi mettere sotto contratto dalla Columbia Pictures.
Con Marlene Dietrich e Mae West

Cary Grant era alto 1 metro e 87 centimentri, aveva un fisico atletico, uno sguardo magnetico, un sorriso perfetto e una fossetta marcata sul mento (suo tratto distintivo). Il regista Josef von Sternberg, che lo ha diretto in Venere bionda del '32, gli disse che aveva la riga dei capelli dalla parte sbagliata, così Grant si fece la riga dall'altra parte e la portò così per il resto della sua carriera.
L'occasione per esprimere il suo talento si presenta nel 1935 quando viene prestato alla RKO perchè George Cukor lo vuole nel come protagonista insieme a Katherine Hepburn nel film Il diavolo è femmina (in originale Sylvia Scarlett). Ed è subito un successo: diventa il nuovo volto di Hollywood, il protagonista perfetto delle commedie romantiche del genere Screwball, l'uomo che unisce l'eleganza sofisticata all'ironia.
Grant è il primo attore riuscito ad uscire dallo Studio System, non rinnovando il contratto con la Major, diventanto così indipendente, potendo controllare finalmente ogni aspetto della sua carriera.
Il sodalizio con Katherine Hepburn si ripropone in altre 3 bellissimi film, Susanna del 38, Incantesimo del 38 e Scandalo a Filadelfia del 1940 (una commedia del remarriage che ha per oggetto lo spassosissimo triangolo amoroso con James Stewart).
Tra Cary Grant  e il maestro del brivido Alfred Hitchcock nasce una bellissima collaborazione: il regista coglie in lui un lato oscuro e misterioso, che decide di sfruttare in ben 4 film: Il Sospetto del '41 con Joan Fontaine; Notorious l'amante perduta del '46 con Ingrid; Caccia al ladro del 1955 con Grace Kelly; Intrigo internazionale del '59.
Altri film in cui l'ho adorato e che consiglio: Arsenico e vecchi merletti di Frank Capra del'44 (di cui ho parlato qui ),  La moglie del vescovo del '47 con David Niven e Loretta Young  (in cui interpreta un angelo che deve salvare una famiglia a Natale, di cui intendo parlare in un post a breve, su tutti i classici di Natale), La casa dei nostri sogni del 1948, Ogni ragazza vuol marito del 1948 (di cui ho parlato qui), Il Magnifico scherzo del '52 con Marilyn Monroe diretto da Howard Hawks, Un amore splendido del '57 con Deborah Kerr (e anche di questo farò un post).
Mentre i film che non ho visto e intendo vedere prossimamente sono: La signora del venerdì del 40 di Hawks,  L'erba del vicino è sempre più verde del 60 sempre con la Kerr, Il visone sulla pelle del 62 con Doris Day, Sciarada del 63 con Audrey Hepburn.
Gli vennero attribuiti flirt con le sue partner durante le riprese dei film, nessuno però confermato.
Cary Grant con: Katherine Hepburn, Joan Fontaine, Ingrid Bergman, Grace Kelly, Deborah Kerr e Audrey Hepburn

Invece ebbe una vita amorosa movimentata, si sposò ben 5 volte, con donne sempre più giovani, l'ultima fu la 33enne Barbara Harris che sposò a 77 anni nel 1981. Dalla sua quarta moglie Dyan Canon ebbe la sua unica figlia Jennifer che seguirà le orme del padre diventato attrice.
Nel 1966, a 62 anni, gira il suo ultimo film "Cammina, non correre" e si ritira dal cinema con 74 film alle spalle, una scelta soprattutto dovuta alla nascita di sua figlia, alla quale vuol far trascorrere un'infanzia il più possibile serena, a differenza della sua.
Cary Grant insieme alla figlia Jennifer
Grant da sempre molto ordinato e meticoloso, si fece addirittura costruire un rifugio sotterraneo antincendio per conservare i ricordi preziosi della sua famiglia (un gesto forse mosso dall'infanzia traumatica che ha vissuto). Il tempo libero lo dedicò  ai suoi interessi e le sue passioni, come il baseball, suonare il jazz al pianoforte (tra le sue melodie preferite la "Rapsodia in blu" di George Gershwin), la magia, i quadri (era un raffinato collezionista), i libri, e qualsiasi piatto col caviale.




Nominato due volte come Miglior Attore Protagonista, nel '42 con Ho sognato un angelo e nel '45 con Il ribelle, non era riuscito a vincere la statuetta, ma nel 1970 gli viene assegnato un Oscar alla Carriera, consegnato dall'amico Frank Sinatra.

Ma questa non è stata l'unica volta di Cary Grant agli Oscar in quanto già nel 1957 aveva gentilmente ritirato il premio vinto dalla sua amica Ingrid Bergman come Miglior Attrice Protagonista per il film Anastasia (di cui ho parlato qui) la quale aveva preferito non partecipare nel timore di essere attaccata dai media (che non le avevano riservato un bel trattamento dopo la sua storia adultera con Rossellini).

Nel corso di un un'intervista del 1978 al London Times dice "Probabilmente mi restano meno di 70.000 ore su questa terra e ho intenzione di godermi ciascuna di esse".
Cary Grant non si negò mai al pubblico, non schivava interviste e fotografie, ricordava e parlava con piacere di ogni suo personaggio, sempre con una buona dose di humour che gli permetteva anche di rispondere ai pettegolezzi e cattiverie sul suo conto (sulla sua presunta bisessualità ad esempio).
Dopo il cinema decide di buttarsi negli affari e nel '68 la società di cosmetici Fabergé gli offre l'incarico di direttore creativo che lui accetta.
Decide però di dedicarsi al teatro, portando in giro per l'America un one man show dal titolo "Una conversazione con Cary Grant" nel quale interagiva col il pubblico che poteva porgli delle domande.
Il 29 novembre 1986 ha malore prima di andare in scena col suo spettacolo, e muore dopo poco in ospedale a causa di un'emorragia interna.

IL SUO STILE: L'attore Steve Lawrence diceva «Quando Cary entrava in una stanza, non solo le donne si mettevano in posa, ma gli uomini si aggiustavano la cravatta» e penso che questa frase abbia reso in pieno com'era Cary Grant. Non era un semplice uomo ben vestito, ma la quinta essenza dell'eleganza: nei film come nel privato vestiva sempre impeccabilmente e non solo indossando frac e completi che gli sembravano cuciti sottopelle, ma portava con eleganza anche vestaglie da camera e abbigliamento sportivo.

In vestaglia: a sinistra per una scena del film Susanna, a destra mentre studia la parte
Cary Grant praticava moltissimi sport
Cary Grant aveva un fisico perfetto e comprava spesso abiti preconfezionati, era un cliente affezionato di Abercrombie & Fitch e Aquascutum, quest'ultimo di proprietà del suo amico Sir Charles Abrahams. Ogni tanto però si faceva realizzare qualche abito su misura, per esempio da Schiaparelli a Roma, uno dei più grandi sarti degli anni '50, o da Dunhill a Londra, che poi faceva replicare dal suo copista di fiducia a Hong Kong.  In un'intervista disse la preziosa lezione che il padre gli aveva insegnato a proposito: "Lascia che sia tu quello che la gente vede, e non l'abito. Dovrebbe essere secondario"


Indossava spesso cappotti con il bavero largo, di cammello e trench.
Portava spesso maglioni sportivi, che arricchiva con il dettaglio dell'Ascot (o cravatta plastron).

I dolcevita indossati in Caccia al ladro piacquero talmente tanto a Nancy Reagan, amica di Grant e moglie del presidente Ronald Reagan che appena disse a Cary quanto li amasse lui gliene mandò un paio dei suoi per suo marito.

Notare come ha saputo invecchiare meravigliosamente
CHICCHE: Gli furono offerti alcuni dei ruoli cinematografici più importanti di quel periodo, che però lui riufiutò ad esempio gli era stata offerta la parte che andata a James Stewart in La vita è meravigliosa, quella di Bogart in Sabrina, di Gary Cooper in Arianna, di Rex Harrison in My Fair Lady.

Ian Fleming disse di essersi ispirato a lui per creare il personaggio dei suoi romanzi, l'agente segreto gentiluomo James Bond.

Il doppiatore italiano di quasi tutti i suoi film è stato Gualtiero de Angelis, che ha dato la voce anche a James Stewart, Erroly Flynn e Dean Martin.

CLIP:

I migliori ruoli di Cary Grant
 
ULTIMO MA NON PER IMPORTANZA
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