My favorite... Actress Vivien Leigh pt.1
mercoledì, ottobre 14, 2015
Vivien Leigh, nata Vivian Mary Hartley, è stata una grande attrice inglese, vincitrice di due premi Oscar e che ha recitato come protagonista in quello che ancora oggi è considerato uno dei capolavori del cinema di tutti i tempi: “Gone with the wind” (“Via col vento”).
Vivian nasce il 5 Novembre 1913 a Darejeeling nell'India Britannica Occidentale. I suoi genitori, Gertrude un'irlandese cattolica molto devota, ed Ernest
Hartley funzionario dello Yorkshire trasferitosi in India per far
fortuna, si erano conosciuti a Calcutta nel 1910 e sposati due anni dopo.
Dall'età di sei anni Vivian viene mandata a studiare in severissimi collegi sparsi per l'Europa, prima a Roehampton vicino Londra, poi a Dinard sulla costa atlantica francese, e Sanremo (dove imparerà un discreto italiano che le tornerà utile in alcuni film), ed è in queste scuole che prende parte ad alcune recite teatrali in cui spicca per la sua disinvoltura sul palcoscenico. La ragazza vive da sempre con il rischio incombente della tubercolosi e l'unica prevenzione e cura conosciuta in quel periodo è stare al sole e all'aria aperta. Nel 1930 frequenta la Sainte-Monique ad Auteuil nella periferia parigina che prevede materie come francese, danza, cucina e recitazione (insegnata da un'attrice della Comédie Francaise, una fonte d'ispirazione per Vivian), ma dopo poco la madre, reputando lo stile di vita parigino troppo libertino, la manda alla più tranquilla scuola di perfezionamento dei baroni von Roeder nelle Alpi bavaresi. Nel 1931 ottiene dal padre il permesso di iscriversi alla scuola di teatro Royal Academy of Dramatic Art di Londra. Al Ballo della caccia di Dermouth nel 1932, Vivian incontra Herbert Leigh Holman, un brillante e facoltoso avvocato trentunenne, che diventerà dopo poco suo marito. A un anno dal matrimonio diventano genitori di Suzanne, anche se è Vivian non manifesta un grande entusiasmo materno perchè non vuole rinunciare alla carriera che aveva deciso di intraprendere, la recitazione.
Vivian, di nascosto dal marito, decide di posare per delle fotografie in abito da sera da far circolare nelle case cinematografiche londinesi per farsi conoscere. Consapevole di alcuni suoi difetti fisici, Vivian, ha però l'abilità di mimetizzarli se non addirittura sfruttarli: i capelli piuttosto ricci che si farà stirare per quasi tutta la vita, la corporatura minuta (era alta meno di un metro e sessanta) che compenserà tenendo sempre un portamento imperioso, l'asimmetria delle sopracciglia (una più inarcata e alta dell'altra) che trasformerà in una sua caratteristica distintiva.
Dall'età di sei anni Vivian viene mandata a studiare in severissimi collegi sparsi per l'Europa, prima a Roehampton vicino Londra, poi a Dinard sulla costa atlantica francese, e Sanremo (dove imparerà un discreto italiano che le tornerà utile in alcuni film), ed è in queste scuole che prende parte ad alcune recite teatrali in cui spicca per la sua disinvoltura sul palcoscenico. La ragazza vive da sempre con il rischio incombente della tubercolosi e l'unica prevenzione e cura conosciuta in quel periodo è stare al sole e all'aria aperta. Nel 1930 frequenta la Sainte-Monique ad Auteuil nella periferia parigina che prevede materie come francese, danza, cucina e recitazione (insegnata da un'attrice della Comédie Francaise, una fonte d'ispirazione per Vivian), ma dopo poco la madre, reputando lo stile di vita parigino troppo libertino, la manda alla più tranquilla scuola di perfezionamento dei baroni von Roeder nelle Alpi bavaresi. Nel 1931 ottiene dal padre il permesso di iscriversi alla scuola di teatro Royal Academy of Dramatic Art di Londra. Al Ballo della caccia di Dermouth nel 1932, Vivian incontra Herbert Leigh Holman, un brillante e facoltoso avvocato trentunenne, che diventerà dopo poco suo marito. A un anno dal matrimonio diventano genitori di Suzanne, anche se è Vivian non manifesta un grande entusiasmo materno perchè non vuole rinunciare alla carriera che aveva deciso di intraprendere, la recitazione.
Vivian, di nascosto dal marito, decide di posare per delle fotografie in abito da sera da far circolare nelle case cinematografiche londinesi per farsi conoscere. Consapevole di alcuni suoi difetti fisici, Vivian, ha però l'abilità di mimetizzarli se non addirittura sfruttarli: i capelli piuttosto ricci che si farà stirare per quasi tutta la vita, la corporatura minuta (era alta meno di un metro e sessanta) che compenserà tenendo sempre un portamento imperioso, l'asimmetria delle sopracciglia (una più inarcata e alta dell'altra) che trasformerà in una sua caratteristica distintiva.
Inizia come modella pubblicitaria promuovendo cosmetici e sigarette ma già nel 1934 fa la comparsa in uno dei tanti quota-quickies dell'epoca, film di bassa qualità che i produttori inglesi realizzavano in tempi rapidissimi per raggiungere la quota prevista dalla legge per controbilanciare l'imponente produzione americana. Un'amica la accompagna nell'ufficio di John Gliddon, agente londinese audace che vuole avvicinarsi ai metodi hollywoodiani dello Star System e che colpito dalla bellezza di Vivian la mette sotto contratto e le consiglia di frequentare i party dopo-teatro per incontrare attori e produttori, e crearsi un nome d'arte, così decide di adottare come cognome il secondo nome del marito, Leigh. L'agente le procura subito due ruoli da protagonista in altri due quota-quickies. Una sera Vivian si reca a teatro con un'amica per lo spettacolo Theatre Royal, una satira sulla famiglia di attori Barrymore, in cui il protagonista è il brillante Laurence Olivier, che cattura l'attenzione di Vivian, la quale, sebbene sia già sposata con Herbert e madre della piccola Suzanne, all'amica avrebbe confidato: «Ecco l'uomo che sposerò». Dopo alcune esperienze non troppo gratificanti, finalmente viene scelta come protagonista nella commedia The Mask of Virtue (la maschera della virtù) dove interpreta una fanciulla raffinata che in realtà è una prostituta e per una beffa viene fatta sposare ad un aristocratico. Il suo nome è stato cambiato dal produttore in Vivien (più dolce e con una sfumatura francese), e il suo impatto scenico lascia tutti senza fiato. Quella stessa sera conosce il regista ungherese Alexander Korda che le fa firmare un contratto con il suo studio. Ad un party finalmente conosce Laurence Olivier, che però è sposato, seppur infelicemente. Gli Olivier diventano amici degli Holman e fin da subito si crea un rapporto molto complice tra Laurence e Vivien, e proprio quando sono pronti a iniziare una vita insieme, Jill Olivier rimane incinta, così decidono di continuare a vivere la loro storia in segreto. Vivien si butta a capofitto nel lavoro e nel 1936 gira tre film che la faranno conoscere a livello internazionale: Fire over England (Elisabetta d'Inghilterra), di Alexander Korda, il quale intuita la relazione tra la Leigh e Olivier, decide di sfruttare il potenziale sentimentale della coppia facendoli recitare insieme in un dramma storico in costume, e siccome sono previste molte scene d'amore i due sono legittimati ad abbracciarsi e baciarsi; Dark Journey (Le tre spie), un film di spionaggio dalla trama piuttosto contorta; Storm in a Tea-cup (Patrizia e il dittatore), una commedia brillante con Rex Harrison nel quale Vivien riesce a tenere testa all'humour sottile di Harrison con il suo charme e la sua disinvoltura. Nel 1937 è Ofelia in Amleto accanto a Olivier, ad Elsinore in Danimarca, proprio dove la tragedia è ambientata, e finite le rappresentazioni i due amanti decidono di lasciare i rispettivi coniugi e vivere la loro storia alla luce del sole.
In questo periodo Vivien rimane affascinata dalla lettura di un romanzo che riscuotendo un enorme successo negli Stati Uniti, Gone with the wind (Via col vento) di Margaret Mitchell: è incantata dalla protagonista, Scarlett O'Hara, in cui rivede se stessa: “una viziata, volitiva, infantilmente fissata su un oggetto di desiderio che non le permette di vedere chiaramente ciò che è bene per lei”. Vivien convince il suo agente a suggerirla per il ruolo della protagonista a David O. Selznick, il produttore del film che si sta realizzando a Hollywood su questo romanzo, e questi gli risponde che non conoscendola provvederà alla visione di Fire over England per farsi un'idea sull'attrice. Sia Gliddon che Olivier sono però scettici sulle possibilità che le venga data la parte poichè è una storia ambientata durante la guerra di Secessione americana e l'eroina è una donna nata e cresciuta nel Sud, mentre la Leigh non è mai stata negli Stati Uniti e parla con un purissimo accento inglese aristocratico, ma quel ruolo è il più ambito della storia del cinema e Vivien aveva già deciso che sarebbe stato suo. Per l'occasione fa anche realizzare
ad Angus MacBean un servizio fotografico in cui l'attrice posa insieme a
dei fiori di pesco (simbolo della Georgia, dov'è ambientato Via col
vento) da inviare al produttore per convincerlo a sceglierla.
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