Accadeva a Hollywood: Stelle rivali - Olivia De Havilland e Joan Fontaine
lunedì, agosto 01, 2016
Nuovo post
su quello che Accadeva a Hollywood, in particolare la storia di altre due
"Stelle Rivali". Qualche tempo fa vi ho parlato di una delle faide più accese di
Hollywood, quella tra le attrici Bette Davis e Joan Crawford (trovate qui il
post), oggi invece vi parlerò della rivalità due star che per di più erano
anche sorelle: Olivia De Havilland e Joan Fontaine (quest'ultima aveva un nome
d'arte).
A separarle solo 15 mesi
di differenza, le due sorelle hanno perseguito la medesima carriera, hanno
gareggiato per lo stesso Oscar e hanno anche condiviso qualche fidanzato.
«Sono stata
la prima a sposarmi, la prima a vincere l’Oscar, la prima a diventare madre. Se
morirò prima di lei la farò infuriare perché l’avrò battuta anche in quello». - Joan Fontaine in un’intervista a
People nel 1978.
L'INFANZIA DAL GIAPPONE ALLA CALIFORNIA
Walter, Lillian e Olivia De Havilland. |
Olivia e Joan |
La salute di
Joan è molto precaria al punto che trascorre la maggior parte delle giornate a
letto a causa della debolezza datale dall'anemia ed è così scoordinata da non
poter neanche giocare a patty cake (il gioco che fanno i bambini battendosi le
mani). Il patrigno le consiglia di far pratica cercando di catturare le mosche
che si appoggiavano al vetro delle finestra e questo le permette di migliorare
la sua coordinazione, anche se deve scontrarsi con la perfezione di Olivia, una
bella bambina in salute che attira tutte le attenzioni dei genitori. La
Fontaine ricorda che la frase con cui la sorella la schernisce di continuo è
"Io posso ma Joan no".
A sei anni
Olivia impara a leggere, e in più di un’occasione, quando rimane sola con la
sorella, legge ad alta voce e con enfasi il passo della Crocifissione nella
Bibbia, terrorizzando Joan fino a farla urlare di paura. All'età di 9
anni Joan matura l'idea di uccidere la sorella al punto di elaborare un piano
hitchcockiano (come rivelerà nella sua autobiografia): durante uno degli scontri con Olivia si sarebbe lasciata colpire
in silenzio e al terzo colpo avrebbe reagito attaccandola in mezzo agli occhi.
Questo piano non avrebbe avuto solo il vantaggio di togliere di mezzo Olivia
una volta per tutte ma in previsione di un eventuale processo Joan avrebbe
potuto sostenere di aver agito per legittima difesa. Sfortunatamente per Joan,
Olivia non arrivò mai a colpirla con più di un colpo e la sorella minore
pertanto decide di fare la martire.
Addirittura,
verso i 15 anni, mentre sono in piscina
Olivia spinge Joan per terra a bordo piscina e cadendole sopra le rompe la
clavicola.
Olivia in Alice nel paese delle meraviglie |
Crescendo,
la competizione si sposta sul piano scolastico. Le due sorelle frequentano
prima La Los Gatos High School e poi la Notre Dame a Belmont. Qui Olivia vince
un concorso di scrittura dal titolo “Il mio testamento” (che viene pubblicato
sul giornale della scuola) nel quale dice “Lascio a mia sorella la capacità di
attrarre i ragazzi e i loro cuori, cosa che adesso non sa fare”. Mentre Olivia
trascorre le sue giornate dividendosi tra la scuola, il gruppo di teatro e il
corteggiamento da parte dei giovanotti, Joan parla con i vicini delle sue
terapie e passa il tempo chiusa nella sua camera.
Nel '33
quando Joan ha 15 anni decide di tornare in Giappone a vivere insieme al padre
e la matrigna, anche se vi rimane per poco più di un anno. Rientrata in America, le si presenta l'occasione per scalzare la
sorella, infatti un una compagnia teatrale della sua città la sceglie per
interpretare la protagonista in Alice nel paese delle meraviglie, ma per
un crudele scherzo del destino si ammala ed è proprio la sorella 17enne Olivia
ad ottenere la parte. Inizia così a collaborare con la Compagnia Teatrale di
Saratoga.
IL SUCCESSO DI OLIVIA DAL TEATRO A HOLLYWOOD
Durante l’Estate del 1934, quando Olivia a teatro sta
recitando la parte di Puck in Sogno di una note di mezza estate di Shakespeare,
a notarla è il regista austriaco Max Reinhardt arrivato in California che
realizzerà la stessa opera per la Premiere dell’Hollywood Bowl, che le offer il
ruolo della sostituta per la parte di Hermia (interpretata da Gloria Stuart, futura anziana Rose di Titanic). Una
settimana prima dello spettacolo la Stuart abbandona la compagnia facendo
debuttare come protagonista la 18enne Olivia che viene scelta anche per il tour
delle 4 settimane successive. Quando Reinhardt riceve mandato dalla Warner Bros
di realizzare la versione filmica
dell’opera sceglie i protagonisti: Dick Powell, James Cagney, Mickey Rooney e
propone a Olivia di mantenere la sua parte. Olivia accetta e firma un contratto
di 7 anni con lo Studio. Dopo questo
film inizia a fare coppia con Errol Flynn in una serie di film del genere cappa
e spada, ben 8, tra cui La leggenda di Robin Hood di Michael Curtiz nel 1938
che la fa diventare un’attrice richiesta sul mercato.
Olivia interpreta Hermia in Sogno di una notte di mezza estate: a sinistra nello spettacolo teatrale e a destra nel film |
Nel frattempo Joan fa da autista a Olivia che non sa
guidare, e quando la accompagna allo Studio della Warner Bros un agente le si
avvicina e si propone di a diventare un’attrice del cinema.
La madre, appresa
la notizia, le vieta assolutamente di entrare a far parte di quello che è lo
“Studio di Olivia”, e che se vuole tentare quella strada lo deve fare da
un’altra parte e con un nome diverso, portando ad esempio il caso di Loretta Young diventata più famosa
della sorella maggiore Sally Blane. Joan così
deve trovarsi un nome d’arte, e il primo che sceglie è Joan Burfield (prendendo
ispirazione da Burfield Street una via di Hollywood), ed è con questo nome che
debutta nel film No more ladies nel 1935. Non convinta però decide di cambiarlo
con Joan St. John, ma una sera al nightclub Trocadero, una veggente le legge la
mano e le dice che se vuole avere successo deve scegliere un nome che termina
con la E, così le viene in mente il cognome del patrigno, Fontaine. Trovato un agente, Joan firma un contratto per due film con la
Major RKO.
Joan Fontaine |
L’ANNO D’ORO DI HOLLYWOOD
Il 1939 viene definito l’anno d’oro di Hollywood
perché mai come in quei 12 mesi sono stati realizzati così tanti capolavori del
cinema: in primis Via col vento, ma anche Il mago di Oz, Ombre rosse, Mr. Smith
va a Washington, Donne, Cime tempestose e Ninotchka, ma è anche l’anno che segna la svolta sia per Olivia
che per Joan.
Già dal 1938 il testardo produttore David
Selznick ha già speso risorse fisiche,
psicologiche e soprattutto economiche per realizzare la trasposizione
cinematografica del best seller di Margaret Mitchell “Via col vento” (qui
trovate il post che ho scritto sulla travagliata lavorazione). Centinaia di
attrici tentano un provino per l’ambito ruolo della protagonista Scarlett. Il
regista iniziale del film è George Cukor convoca Joan per proporle la parte, ma
rimane delusa quando scopre che è per il ruolo, secondario, di Melanie, e
sarcastica risponde “Perché non lo chiedi a mia sorella Livvie?”.
Il tycoon dello Studio di Olivia, Jack Warner, è
notoriamente contrario a prestare i propri divi agli altri studi, e dopo che la
De Havilland si è fatta provinare in gran segreto, riesce a ottenere la parte
solo grazie all'influenza della moglie di Warner che lo convince a cederla in
prestito a Selznick, anche grazie alla promessa di quest'ultimo di cedergli
un'opzione su James Stewart, nuovo divo in ascesa della M.G.M..
Nel frattempo
George Cukor, dopo essere stato licenziato dal film Via col vento per
divergenze con Selznick, si butta nel progetto di un film con un cast
esclusivamente femminile che comprende
molte attrici che erano state rifiutate per Via col vento come Norma Shearer,
Rosalind Russell, Paulette Goddard, e anche Joan Fontaine, dal titolo Donne.
Olivia con David Selznick, Leslie Howard e Vivien Leigh firma il contratto per il film; test del trucco e una scena del film. |
George Cukor insieme a Joan Crawford, Norma Shearer, Paulette Goddard e Joan Fontaine. Joan in una scena del film. |
Subito dopo
la fine di Via col vento, David Selznick si lancia in un nuovo film Rebecca la
prima moglie, tratto dal romanzo omonimo di Daphne du Maurier, diretto da
Alfred Hitchcock (è il suo primo film negli Stati Uniti). Per la parte della
protagonista Selznick vorrebbe Olivia De Havilland, ma la Warner non vuole
assolutamente cederla, a maggior ragione dopo il successo stratosferico di Via
col vento, così inizia la ricerca per la “seconda Signora De Winter” che
affiancherà Laurence Olivier. Quest'ultimo e in
generale tutto il cast non è stato amichevole con la Fontaine, perché l’attore
avrebbe preferito che la parte fosse andata alla sua fidanzata (e futura
moglie) Vivien Leigh, e inoltre Hitchcock ha contribuito a far sentire Joan
isolata da tutti in modo che rendesse una performance migliore. La stessa
Fontaine ha dichiarato di essere riuscita così bene in quel ruolo (della
seconda moglie non in grado di competere con la prima) grazie al senso di
inferiorità che ha sempre provato nei confronti della sorella. Dopo questo
film Hitchcock sceglie nuovamente Joan l’anno seguente per il film Il sospetto
con Cary Grant, dove interpreta nuovamente una donna fragile.
Joan con Laurence Olivier in "Rebecca la prima moglie" e con Cary Grant ne "Il sospetto" entrambi diretti da Hitchcock. |
GLI OSCAR DELLA DISCORDIA
OSCAR 1940: La
sera del 29 febbraio al Cocoanut Grove all’interno dell’Ambassador Hotel di Los
Angeles il protagonista indiscusso è Via col vento che porta a casa ben 10
statuette. Ad essere candidate nella categoria Migliore Attrice non
protagonista sono, per questo film, Olivia De Havilland e Hattie McDaniel (che
ha vestito i panni di Mamy), ed è quest’ultima a vincere, diventando anche la
prima attrice di colore a vincere il premio. Olivia si alza dal tavolo e fugge
nella cucina del ristorante dell’hotel: i camerieri attoniti racconteranno poi
che la De Havilland si era messa a tremare stringendo nervosamente tra le mani
un fazzoletto, e che una volta ricomposta e asciugandosi le lacrime era
rientrata in sala. Più tardi Olivia si dirà sinceramente contenta per la
collega Hattie McDaniel, sostenendo che la sua performance ha meritato
totalmente l’Oscar e che se non ha vinto è
stato perché in realtà lei non era un’attrice non protagonista ma era
protagonista quanto Vivien Leigh. Ma il giorno stesso accade anche un’altra
cosa: David Selznick che sta selezionando varie attrici per il suo prossimo
film Rebecca, incontra proprio Joan Fontaine e rimane colpito dal suo provino.
Olivia De Havilland insieme a James Stewart, suo collega alla Warner e nel tavolo di Via col vento |
OSCAR 1941:
Il 27 febbraio al Biltmore Hotel di Los Angeles a presentare la cerimonia è Bob
Hope. Rebecca vince l’Oscar come Miglior
Film, e Joan Fontaine ha ricevuto la sua prima nomination ma a competere con
lei nella categoria Migliore Attrice ci sono mostri sacri come Bette Davis e
Katharine Hepburn. In molti pensano che Joan vincerà per la sua grande
performance ma a vincere la statuetta è Ginger Rogers per la sua performance in
Kitty Foyle ragazza innamorata (di cui ho parlato qui).
Joan Fontaine al tavolo insieme a Selznick e Hitchcock. |
OSCAR 1942:
il 26 febbraio, sempre al Biltmore Hotel è l’anno dello scontro diretto,
infatti sono candidate come Migliore attrice sia Joan per il film Il sospetto
che Olivia per La porta d’oro (è la prima volta in assoluto che due sorelle
competono nella stessa categoria, dopo di loro accadrà con Vanessa e Lynn
Redgrave). Joan
inizialmente è frenata dalla paura di non poter sostenere il confronto con la
sorella e decide di non presentarsi alla serata, così Olivia temendo che questo
comportamento alimenti ulteriormente le voci sulla rivalità tra le due sorelle,
si reca da Joan, la aiuta a vestirsi e pettinarsi e insieme arrivano alla
cerimonia. Sono
candidate anche attrici del calibro di Bette Davis e Barbara Stanwyck ma è la
Fontaine ad essere proclamata vincitrice. Nella sua autobiografia la Fontaine
racconta di essersi come paralizzata, di aver rivissuto in una specie di
caleidoscopio tutti i momenti del passato in cui la sorella l’aveva fatta
sentire inferiore, e che Olivia seduta di fronte a lei le prende la mano
dicendo “Alzati, abbiamo vinto!”. Dopo aver
ritirato la statuetta pare, e sono in molti dei presenti a descrivere questa
scena, Olivia si sia avvicinata per stringerle la mano ma che Joan le abbia
voltato le spalle. Olivia davanti alla stampa decide di mantenere un
conveniente atteggiamento di facciata. Per quanto i De Havilland recitassero il ruolo della
famiglia unita per l'esterno, all'interno erano avvelenati da tensioni e
gelosie, ne è un esempio la madre era rimasta nella sua casa nel nord
California, offesa per non essere stata invitata alla cena dopo la cerimonia
degli Oscar.
Joan e Olivia |
OSCAR 1947: 13
marzo allo Shrine Civic Auditorium di Los Angeles si tiene la 19esima edizione
degli Oscar, e candidata come Migliore attrice, insieme a Jane Wyman, Rosalind
Russell e Jennifer Jones, c’è Olivia De Havilland per il film A ciascuno il suo
destino. Joan Fontaine si trova dietro le quinte perché ha appena annunciato il
premio del Migliore attore (aveva sostituito Joan Crawford che in quanto
vincitrice dello scorso anno per il romanzo di Mildred doveva essere lei ad
annunciarlo ma all’ultimo non si era presentata), e quando Olivia viene
proclamata vincitrice le si avvicina per
congratularsi ma questa volta è la De Havilland a voltare gelidamente le spalle
alla sorella, una vendetta consumata fredda, dato che ha aspettato 5 anni.
Questo momento inoltre è stato immortalato dal fotografo Hymie Fink della
rivista Photoplay. I tabloid e la stampa di gossip non risparmiano le
malignità, non bisogna dimenticare che era il periodo di Hedda Hopper e Louella
Parsons, le perfide giornaliste che con le loro rubriche sulla vita mondana di
Hollywood erano in grado di demolire con la loro penna la carriera e la vita
delle celebrità (a breve farò un articolo su di loro). Il Daily Variety scrive
che l’agente di Olivia, Henry Rogers, aveva dichiarato, su mandato
dell’attrice, “Le due sorelle non si parlano da quattro mesi e la signora De
Havilland non intende essere fotografata con la sorella. E’ una cosa che va
avanti da anni, da quando erano bambine”.
Il gelo |
Olivia De Havilland insieme all'attore Ray Milland |
Olivia vincerà il suo secondo Oscar nel 1950 per il film L’ereditiera (di cui ho parlato qui).
Olivia de Havilland nel film L'Ereditiera e con l'Oscar vinto per questo film |
Negli anni
seguenti il rapporto tra le sorelle rimane in bilico tra l’indifferenza e la
mera sopportazione.
SORRISI PER LA STAMPA
Il servizio fotografico realizzato per LIFE nel '42 dal fotografo Bob Landry. |
Nel 1967 fotografate insieme ad una festa di
Marlene Dietrich.
|
Nel servizio fotografico del 1972 realizzato dalla la fotografa Ellen Graham con le due sorelle Olivia e Joan insieme alla madre Lillian. |
I LORO AMORI
Joan è stata
sposata quattro volte, la prima è stata nel 1939 con l'attore Brian Aherne, il
quale aveva avuto in precedenza una relazione con la sorella Olivia. Alla festa
la sera prima del matrimonio, l’allora fidanzato di Olivia, l’imprenditore
miliardario Howard Hughes, si dichiara a Joan e lo implora di non sposarsi se
non con lui, ma lei lo rifiuta andando a riferire il tutto a Olivia, la quale
lascia Hughes e prendendosela però con la sorella. Joan comunque divorzia dal
marito nel 1945 per risposarsi nel ‘46 con William Dozier dal quale ha avuto
una figlia Deborah Leslie. Nel 1951, anno della loro separazione, adottano una
bambina di 5 anni di nome Martita, che però scapperà di casa a 17 anni e non
vorrà più contatti con la madre; dal 1952 al 1961 si sposa con Collier Young e
dal 1964 al 1969 con Alfred Wright Jr. Entrambe le
figlie di Joan mantengono però i rapporti con la zia Olivia, cosa che fa
infuriare Joan.
Olivia fa da damigella al matrimonio della sorella con Brian Aherne; Olivia con Joan e il marito Brian, infine Joan con le figlie. |
Olivia invece si sposa “solo” due
volte, la prima nel 1946 con lo scrittore Marcus Goodrich, e il commento di
Joan Fontaine non aiuta a migliorare i rapporti tra le due sorelle, pare
infatti che abbia detto “Di lui so solo che ha avuto quattro mogli e ha scritto
un libro, è un peccato per Olivia che non sia il contrario”. Nel 1949 nasce il
loro primo figlio, Benjamin, anche se divorzieranno nel 1953. Nel 1955 si
risposa con il giornalista francese Pierre Galante (nel frattempo l’attrice si è
stabilita a Parigi) e l’anno seguente nasce la loro Giselle. I due divorziano
nel 1979 mantenendo però ottimi rapporti. Anche Olivia non ha mai voluto che i
suoi figli vedessero o parlassero con la zia.
Olivia il giorno del suo matrimonio con Goodrich, poi il giorno della nascita del primo figlio e infine con il marito e i figli. |
LA MORTE DELLA MADRE
Nel 1975 la loro madre Lillian si ammala di cancro e
da un lato Olivia vorrebbe farla operare mentre Joan ritiene che a 88 anni sia
troppo rischioso e non vuole. Purtroppo la madre muore durante l’intervento e
Olivia manda un telegramma a Joan che è in tour per lo spettacolo teatrale
Cactus Flower, non preoccupandosi di rintracciare dove fosse. La Fontaine
apprende la notizie della morte della madre alla tappa successiva del suo tour
2 settimane dopo.
Non
informata dell’organizzazione della cerimonia funebre né tanto meno invitata, Joan
minaccia di chiamare la stampa e raccontare l’intera faccenda se non le sarà
consentito di partecipare. Il funerale viene pertanto rimandato di qualche
giorno anche se Olivia e l’esecutore testamentario dispongono degli effetti
della madre (nel testamento vengono menzionati solo i figli di Olivia e non
quella di Joan) nonché del suo corpo che viene cremato senza consultare Joan. Le
sorelle in quell’occasione non si parlano e si passano silenziosamente l’urna
con le ceneri che vengono sparse nel giardino. Da quel momento in poi le due
sorelle troncano definitivamente i ponti.
Nel 1978 Joan pubblica un’autobiografia dal titolo No bed of roses nella quale non risparmia dettagli sui dispetti che le avrebbe fatto la sorella Olivia, dicendo di "non ricordare un solo atto di gentilezza da parte di Olivia nei suoi confronti in tutta la sua infanzia", raccontando l’episodio della morte della madre che lei definisce “lo scisma finale” tra lei e la sorella.
Nel 1979
entrambe vengono invitate al 50esimo anniversario degli Oscar e oltre a non parlarsi mai durante tutta la
serata, al momento della foto di gruppo si mettono ai due lati opposti del
palco.
Dieci anni
dopo, in occasione del 60esimo anniversario degli Oscar, finiscono casualmente
in camere vicine al Four Seasons di
Beverly Hills ma Joan non ne vuole sapere e si fa spostare per evitare
qualunque contatto, dicendo in oltre che non intende più partecipare a
cerimonie degli Oscar negli anni a venire.
Olivia invece torna agli Oscar, e in occasione del 75esimo anniversario del 2003 quando sale sul palco accompagnata dal Tema di Tara di Via col vento, viene premiata con una standing ovation del pubblico e tiene questo bellissimo discorso: “Questa note è davvero memorabile per me così come lo è stata la notte di 53 anni fa. Molte cose sono cambiate da allora nel mondo, ma c’è una cosa che non è cambiata ed è il nostro amore per i film, e per la loro capacità di ispirarci e aiutarci durante i momenti difficili. Quest’anno celebriamo il 75 esimo anniversario degli Oscar che negli anni visto passare molte Star, questa sera ne abbiamo 59.”
Tornata
in Francia, a Olivia viene chiesto se si riconcilierà mai con la sorella e la
sua risposta è “Meglio di no”.
Joan e Olivia nel 2003. |
Joan
Fontaine si è spenta il 15 dicembre del
2013 per cause naturali nella sua casa di
Carmel in California, all’età di 96 anni. Olivia De Havilland appresa la notizie
fa questa dichiarazione “Sono rimasta scioccata e addolorata dalla scomparsa di
mia sorella, Joan Fontaine, e io e mia nipote Deborah ci teniamo a ringraziare
tutti quelli che ci hanno dimostrato compassione e generosità”.
Olivia De
Havilland lo scorso 1° luglio ha soffiato su ben 100 candeline.
Joan nel 2013 e Olivia nel 2016 il giorno del suo 100esimo compleanno. Ed è molto bello vedere che entrambe indossano una collana con fili di perle. |
2 commenti
É molto interessante questo scritto. Mi colpisce in particolare il contrasto tra la bontà stucchevole di Melania (che ho sempre identificato con Olivia, non conoscendola in altri ruoli), ed il ritratto che ne esce dal racconto della sorella, o dall'episodio del testamento pubblicato sul giornale della scuola. In effetti ho fatto sempre il tifo per Rossella :-)
RispondiEliminaApprezzo anche il tuo commento sulla collana di perle, il legame forse era più profondo di quanto le sorelle stesse volessero o pensassero di volere?
Ti ringrazio per il tuo commento. Anche io sono rimasta molto colpita mentre approfondivo questa triste storia. E devo dirti che la cosa della collana mi ha fatto emozionare, anche se forse ci abbiamo visto un legame che magari non c'era.
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